Le fortificazioni veneziane

candidate a Patrimonio Unesco

Bergamo capofila del progetto

 

 

di Giuditta Bricchi

 

Una veduta di Bergamo

 

Il sito  “Le opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo”   rappresenta quest’anno,  davanti alla commissione internazionale per il patrimonio mondiale (World Heritage List) UNESCO, l’Italia a Parigi. La candidatura  ha Bergamo come comune capofila di questo progetto transnazionale che coinvolge  tre  Regioni italiane (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ) e tre  Paesi ( Italia, Croazia e Montenegro).  L’assemblea internazionale ha 18 mesi per decidere  sull’attribuzione dell’ambito riconoscimento.

 

Sito seriale transnazionale

 Il sito è costituito dalle più significative realizzazioni militari della Repubblica di Venezia con nove componenti (Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova, Venezia, Zara, Sebenico, Curzola, Castelnuovo e Cattaro) suddivise in tre Stati affacciati sul mare Adriatico, noto un tempo come Golfo di Venezia. La selezione di questi luoghi riflette la storica suddivisione dei domini veneziani  in Stato di Terra (Italia) e Stato di Mare (Croazia e Montenegro). Il sito si snoda per oltre mille chilometri  dalle Prealpi lombarde  alla costa orientale dell’Adriatico, disegnando una sorta di enclave, unica e antica, che conserva ancora oggi eccezionali esempi di sistemi fortificati e città-fortezze a testimonianza dell’interazione tra i popoli e della cultura espressa da Venezia nel  Cinque e Seicento.

 

Le mura di Bergamo

Fare sistema

 Il percorso  per giungere alla candidatura del sito è stato lungo e complesso.  Il progetto,  avviato nel 2007, nel febbraio 2014 venne incluso nella “Tentative List” (Lista propositiva ) dell’Unesco. La  candidatura ufficiale, riconoscimento  del suo  valore culturale e turistico,  è frutto di una grande sinergia fra le istituzioni e i Comuni  coinvolti. Loredana Poli, assessore all’Istruzione, formazione, università e sport del Comune di Bergamo,  in occasione di un incontro con la stampa estera presso il Comune di  Castione della Presolana  ( BG ), ha sottolineato l’importanza di fare sistema  per  la promozione turistica e culturale del  territorio in Italia e nel mondo.

 

Le opere di difesa

 Il sito rappresenta  un viaggio ideale nell'architettura rinascimentale e nella storia. Per difendere i propri confini, la Serenissima condusse un’ operazione straordinaria,  su una scala territoriale   vastissima,  grazie ad un’impressionante circolazione di maestranze e di progettisti  e alla diffusione della  trattatistica militare. Le opere di difesa che costellano le città,  da Bergamo fino al Montenegro, possono diventare   un  filo conduttore per aprire un  dialogo profondo di cultura, di valori e di pace. Le fortificazione nate per dividere, ora sono divenute un ponte per unire  nazioni diverse (www.difeseveneziane.com).

 

La città fortificata di Bergamo

Bergamo rappresentava l’avamposto urbano più occidentale nei domini di terraferma della Repubblica Veneta. Venne quindi  deciso  di rafforzarne le difese preesistenti  per  proteggere le rotte commerciali.  La costruzione della cinta muraria  iniziò nel 1561 e comportò l’abbattimento di  palazzi, case e chiese scatenando ben otto scomuniche da parte del clero locale. La vastità e l’imponenza dell’edificazione richiesero l’impiego di moltissimi operai che lavoravano sotto la direzione di architetti  veneziani e bergamaschi.  Bergamo non subì mai nessun attacco e le sue mura si sono  potute conservare pressoché intatte fino ai giorni nostri. Esse sono caratterizzate da sei chilometri di tracciato,  14 baluardi, 2 piattaforme, 100 aperture per bocche da fuoco, 2 polveriere, 4 porte, a cui va aggiunto tutto l’intricato mondo sotterraneo di sortite, passaggi e cunicoli. Questa barriera di difesa militare è diventata oggi il fiore all’occhiello di un patrimonio non solo bergamasco  ma anche internazionale  ( www.visitbergamo.net ).

 

La città fortificata di Peschiera del Garda

 La sua posizione, all’imbocco del fiume Mincio, sul bordo meridionale del lago Garda, risultava strategica per la difesa dei territori veneziani prospicienti il lago di Garda. Conquistata dai veneziani nel 1441, Peschiera veniva ridisegnata attraverso un ambizioso piano di sostituzione integrale delle mura medievali preesistenti. Essa rappresenta un caso esemplare di adattamento degli schemi geometrici militari a un contesto geomorfologico caratterizzato dalla presenza del fiume e del lago.

 

Il sistema difensivo della Laguna Veneziana

La mappa delle fortificazioni veneziane

 

 Capitale e centro gestionale e logistico dell’intero sistema, Venezia presentava una situazione difensiva particolare dal momento che era sufficientemente protetta  dalla propria laguna. Gli interventi militari si concentrarono di conseguenza sul potenziamento dei tratti più vulnerabili, cioè non nella città, ma lungo i varchi sul litorale che separano la laguna dal mare. All’interno di questo complesso sistema difensivo, gli elementi più rappresentativi e meglio conservati sono: il forte verso la bocca del Lido denominato un tempo Castelnuovo (Forte di S. Andrea) a difesa dell’estremo settentrionale, gli ottagoni fortificati dislocati in prossimità del baricentro della laguna e, verso sud, il Forte San Felice (ora nel Comune di Chioggia).

 

La città fortezza di Palmanova

Palmanova rappresenta un esempio del tutto eccezionale del connubio tra la più avanzata tecnica militare e la nuova concezione urbanistica sviluppata nel Rinascimento dai progettisti sensibili alla componente “umanistica”. L’idea di realizzare ex-novo una città-fortezza per chiudere la linea difensiva orientale dello Stato di Terra prese corpo intorno alla metà del XVI. Nel 1593 un gruppo  di esperti scelse  il sito dove insediare il nuovo centro fortificato: un luogo privo di preesistenze e in posizione strategica fra Udine e il mare.

 

Il sistema difensivo di Zara

Investita di fondamentali funzioni militari e governative, la città venne protetta attraverso un generale progetto difensivo che coinvolse i più importanti progettisti della Serenissima. Per la sua posizione baricentrica nel Mare Adriatico, Zara rappresentava la base navale più importante tra i domini della Serenissima che, fin dall’inizio della sua occupazione nel 1409, assegnò alla città marittima un ruolo di primo piano, mantenuto lungo tutto il periodo della dominazione veneziana. Centro funzionale per le imbarcazioni, i rifornimenti, i commerci, Zara fu anche sede del “Provveditore generale”, rappresentando così un importante centro amministrativo dell’Adriatico, secondo solo alla capitale Venezia.

 

 Il sistema difensivo di Sebenico

Sebenico rappresenta in modo significativo l’evoluzione del pensiero architettonico militare, grazie alla presenza di tre forti, localizzati tra terra e mare. Veneziana per un lunghissimo arco di tempo (1412-1797), Sebenico si colloca in un contesto naturale di grande rilevanza paesaggistica e geomorfologica: il grande bacino interno sul quale si affaccia, ospita la foce del fiume Krka e comunica con il mare aperto attraverso il canale di San Nicolò.

 

La città fortificata di Curzola

 

Il modello difensivo adottato da Venezia per Curzola  rappresenta  in modo emblematico le modalità di progettazione del cosiddetto “periodo di transizione”  (fine del XV secolo).  Curzola sorge su una penisola protesa su un braccio di mare ben protetto dalla costa meridionale di Sabbioncello (Pelješac). La cinta muraria, di origine medioevale, racchiude interamente la città storica, sia sul fronte a mare che su quello a terra, integrandosi mirabilmente con il suo tessuto urbanistico.

 

Il sistema difensivo delle Bocche di Cattaro con Castelnuovo e Cattaro

Le cosiddette Bocche di Cattaro sono costituite da una serie di insenature, con ampi valloni fra loro collegati e inseriti profondamente nell'entroterra.  Esse sono uno dei migliori porti naturali del Mar Mediterraneo. Infatti grazie a questa caratteristica, unitamente alla facile difendibilità, per secoli i Veneziani prima e l'Impero Austro-ungarico poi, hanno costituito qui una munitissima quanto inespugnata base navale militare. Le strutture difensive di Castelnuovo e di Cattaro  si inseriscono in questo scenario geomorfologico del tutto unico.

Il Galileo