LeBI - Lessico Biografico degli IMI
Una banca dati on line
Il LeBI - Lessico Biografico degli IMI (Internati Militari Italiani) è una banca
dati on-line, in cui sono inseriti in ordine sistematico elementi anagrafici e
biografici dei 40mila militari italiani che hanno perso la vita nei lager del
Terzo Reich tra il 1943 e il 1945, completata con la registrazione dei militari
deceduti dopo la cattura e del maggior numero possibile degli oltre 600mila
internati rientrati.
Questo è un progetto per il recupero della memoria. Un passaggio importante,
fortemente voluto dall’ANRP - Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia,
dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari, con lo scopo
non solo di approfondire le conoscenze degli avvenimenti storici, ma anche un
tentativo per superare pregiudizi e ricordi separanti a favore di una
consapevolezza della storia comune e condivisa in prospettiva europea.
L’iniziativa permetterà di ricostruire una pagina importante della nostra
storia, un recupero doveroso che, a partire dalle collaborazioni messe in campo
per la catalogazione on-line senza precedenti, senza scopo di lucro, a
disposizione di tutti, indica come non abbiano più senso radicalizzazioni e
divisioni del passato e come ci si debba invece muovere lungo il sentiero della
pace e della convivenza.
Furono 650mila gli uomini delle Forze Armate italiane i quali, catturati su più
fronti dalle truppe tedesche dopo l’Armistizio dell’Italia con gli alleati,
subirono la deportazione e l’internamento nei lager nazisti. Il regime
nazionalsocialista, dopo averli considerati in un primo tempo prigionieri di
guerra, nel disprezzo delle norme di diritto internazionale, modificò il loro
status prima in internati militari italiani (IMI) e poi in liberi lavoratori,
sottraendoli di fatto alla tutela della Croce Rossa Internazionale e
all’assistenza di una potenza neutrale, per utilizzarli coattivamente come forza
lavoro. Sottoposti per venti lunghi mesi ad un trattamento disumano, subirono
umiliazioni, fame e le più tremende vessazioni. Circa 40mila non fecero più
ritorno. Coloro che riuscirono a sopravvivere furono segnati per sempre.
Oggi, l’idea di realizzare un Lessico biografico degli IMI, vuol essere non solo
la testimonianza di un affetto e di un compianto unanime e durevole nei loro
confronti, ma anche un fattivo contributo per colmare una lacuna storica troppo
a lungo protratta.
La storia degli IMI, per lo più poco nota, è stata oggetto di interesse da parte
dei governi di Italia e Germania in occasione del Vertice tenutosi a Trieste nel
novembre 2008, quando fu istituita una specifica Commissione di storici italiani
e tedeschi con lo scopo di “occuparsi del passato di guerra italo-tedesco e in
particolare del destino degli internati militari italiani”.
A conclusione dei suoi lavori la Commissione, nel dicembre 2012, ha presentato
un articolato Rapporto nel quale ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di
realizzare il libro commemorativo dei defunti dove vengano gradualmente inseriti
tutti gli IMI che hanno perso la vita in Germania e nei territori controllati
dal regime nazionalsocialista.
Il LeBI - Lessico Biografico degli IMI è una banca dati on-line, in cui sono
inseriti in ordine sistematico elementi anagrafici e biografici dei 40mila
militari italiani che hanno perso la vita nei lager del Terzo Reich tra il 1943
e il 1945, completata con la registrazione dei militari deceduti dopo la cattura
e del maggior numero possibile degli oltre 600mila internati rientrati.
Il data-base è predisposto per registrare nella scheda di ciascun IMI:
-
cognome e nome
-
luogo e data di nascita
-
grado militare e reparto di appartenenza
-
luogo e data di cattura
-
luogo /luoghi di internamento
-
localizzazione geografica dei lager
-
impiego lavorativo durante l’internamento
-
indicazioni delle fonti.
Per i Caduti nei lager:
-
luogo e data del decesso
-
causa della morte
-
luogo di sepoltura
-
fotografia (risalente al tempo di guerra).
In ciascuna scheda, quando possibile, saranno inserite foto per dare un volto ai
nomi e, ove conosciute, documentazioni e brevi note. L'aggiornamento del sito è
possibile in ogni momento ed anzi è auspicabile proprio il coinvolgimento di
singoli, di famiglie, di comuni ed associazioni per rendere sempre più preciso
un elenco che non è ovviamente definitivo.
Il Lessico biografico degli IMI vuole pertanto:
a)
soddisfare al bisogno di ordine morale e patriottico;
b) colmare
una grave lacuna storica, andando oltre il semplice conteggio numerico relativo
al tributo di vite umane nel
travagliato recupero della libertà del nostro Paese;
c) operare
contro l’oblio, fornendo un’attenta analisi del fenomeno;
d)
evidenziare la valenza culturale e antropologica del fenomeno IMI, una vicenda
individuale e collettiva che è essenzialmente una storia di persone, inserita
nella difficile storia della libertà dell’uomo;
e)
sensibilizzare le giovani generazioni e nutrirne le coscienze;
f)
rispondere alle esigenze statistiche e storiche.
La realizzazione di un archivio di tutti gli IMI, con accesso on-line, vuole
garantire ai loro familiari e discendenti, ai docenti, ai ricercatori e agli
studenti, nonché a privati cittadini, di conoscere in modo semplice ed immediato
i riferimenti temporali e geografici relativi ai singoli IMI nei lager nazisti.
Il progetto del LeBI, in sintonia con le “Raccomandazioni” della Commissione di
storici, non è un “archiviazione” sulla “responsabilità” tedesca che va
ricercata con un negoziato tra i due governi, come indicato dalla Corte
Internazionale di Giustizia sentenza del 3 febbraio 2012 sull’immunità
giurisdizionale degli stati, ma un atto dovuto per non disperdere il patrimonio
storico, culturale e umano legato alla drammatica vicenda degli IMI.
Dall'esperienza degli IMI, evinta dai dati d’archivio, dalle testimonianze e da
altra documentazione acquisita e registrata nel Lessico biografico, si potranno
trarre utili considerazioni per far riflettere i cittadini sui temi dei diritti
umani, della libertà e della democrazia, valori fissati nella nostra
Costituzione repubblicana e sui quali è nata e si fonda la Costituzione
dell'Unione Europea. Il database potrà inoltre contribuire al dibattito sulle
cause e sulle conseguenze del nazifascismo.
L’ANRP intende portare avanti nel tempo, con il sostegno di altri soggetti
pubblici e privati, nazionali e internazionali, il mantenimento e il
completamento del database, una ricerca per utili riflessioni e approfondimenti.