Un accordo di collaborazione MUSEI VATICANI -
ENEA
di
Isabella Vannutelli
Tecnologie avanzate dell’ENEA (Ente Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia
e lo Sviluppo Economico Sostenibile) al servizio di uno dei più grandi patrimoni
artistici del mondo come i Musei Vaticani, una ricchezza inestimabile in termini
di cultura che ha richiamato nel 2013 più di 5 milioni di visitatori e che
proprio per questa ragione e per la fruizione dei posteri ha bisogno di
metodi sempre più sofisticati di protezione.
Un accordo in tal senso è stato presentato alla stampa giovedì 23 gennaio u.s.,
nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani:
la collaborazione tra i
Musei stessi e l’ENEA riguarderà
l’applicazione di nuove tecnologie per lo studio dello stato tensionale
delle opere d’arte con indagini non distruttive né microinvasive che non
alterino il materiale pittorico e per lo sviluppo di nuove metodologie di
restauro.
“Un accordo tra due eccellenze assolute – come lo ha definito il Direttore dei
Musei Vaticani Antonio Paolucci – con cui possiamo programmare interventi
importanti i cui risultati saranno poi valutati dalla comunità scientifica”.
“L’accordo è la sintesi di 20 anni di applicazione delle tecnologie ENEA
per la preservazione dei beni culturali del Paese, pertanto – ha sostenuto
Giovanni Lelli, Commissario ENEA – oggi si celebra l’incontro tra l’alta
tecnologia ed i Musei Vaticani”,
auspicando che l’accordo stesso “possa aprire una prospettiva non solo di
salvaguardia del patrimonio culturale ma, in senso lato, anche di sviluppo del
Paese, creando con queste iniziative la possibilità oggettiva di nuovi posti di
lavoro con la nascita di imprese
che, grazie all’impulso di
spin-off, ne possono derivare.”
Il monitoraggio dello stato della Cappella Sistina ed il restauro delle Stanze
di Raffaello costituiranno i
primi interventi di questo imponente lavoro a due mani.
Come ha precisato Ulderico Santamaria, Dirigente del Laboratorio di
Diagnostica per La Conservazione ed il Restauro dei Musei Vaticani, “metteremo
in comune le tecnologie acquisite dalla Santa Sede con quelle dell’ENEA,
inventandone anche di nuove”. E con soddisfazione il dr. Santamaria si è
soffermato sull’utilizzazione, nelle Stanze di Raffaello e nella Cappella
Sistina, di un particolare Radar Topologico ad Immagini che permetterà di
valutare in tempo reale lo stato
delle opere d’arte, cosi come consentirà di studiare “la realtà dei colori allo
scopo di mantenere il più possibile
la perfetta policromia”.
In questo quadro sull’uso delle tecnologie nuove di assoluta avanguardia messe a
punto dall’ENEA per le proprie attività di ricerca e rese disponibili per la
tutela dei Musei Vaticani, Giorgio Fornetti, Coordinatore del Trasferimento
Innovazione dell’ Optoelettronica dell’ ENEA, ha anticipato a grandi linee i
primi due interventi previsti che si avvarranno di tecnologie mature nell’ambito
dei beni culturali, una delle quali è proprio il Radar Topologico a Immagini
dell’ENEA con il quale si è in grado di rilevare
a distanza le caratteristiche morfologiche e di colore di un’opera d’arte
e di ricostruire l’immagine in
maniera fedelissima con risoluzioni
fuori del comune. La tridimensionalità dell’apparecchio consente infatti analisi
e misurazioni dei dettagli dell’ordine della frazione di millimetro su volte e
pareti senza l’ausilio di ponteggi, in quanto permette di effettuare le
scansioni a colori anche dalla distanza di 25 metri. L’analisi dei dipinti e
delle decorazioni ispezionabili di solito con i mezzi tradizionali verrà
effettuata monitorando a distanza anomalie dei dipinti come rigonfiamenti
submillimetrici dovuti ad umidità o variazione di colore su superfici affrescate
dovute ad attacchi di agenti inquinanti. Ed inoltre l’apparecchiatura può
funzionare anche di notte in modo che la Cappella non debba essere chiusa al
pubblico.
La seconda tecnologia riguarderà il
biorestauro - ha anticipato sempre
Fornetti – che si otterrà attraverso l’uso di microorganismi
che potranno intervenire in modo selettivo.
Oggetto dell’accordo saranno infine ricerche che facilitino la protezione delle
opere d’arte in caso di scosse sismiche, studi di nuovi sistemi di trasporto al
fine di ridurre i disagi ed eventuali danni alle stesse sottoposte a stress di
viaggi in caso di prestito a musei di altri paesi, così come la messa a punto di
impieghi avanzati delle tecnologie informatiche utili al pubblico per una
fruizione più accessibile del patrimonio artistico, ed attività di studi ed
analisi energetico-ambientali per garantirne la gestione eco-compatibile.