In un convegno a Roma il punto sull’attività della Piramide sull’Everest,
ideata
da Ardito Desio
25 ANNI DI SCIENZA IN MONTAGNA
NEL
LABORATORIO PIU’ ALTO DEL MONDO
di Isabella Vannutelli
“Nel 1987 il prof. Ardito Desio (nella foto, intervistato dal direttore del
Galileo in occasione della festa in suo onore per il compimento dei suoi cento
anni, nel 1997) mi chiese di aiutarlo ad organizzare la rimisurazione
dell’Everest e del K2. Ce la facemmo: salimmo in Tibet a 5.000 metri con un
gruppo di geodeti, passammo attraverso la Cina e il Nepal con GPS e gravimetri,
e quindi in Pakistan per la misura del k2, dove le difficoltà burocratiche
vennero superate solo con la presenza
del prof. Desio, ritenuto in quel Paese un grande scienziato e
un “eroe”.” Così
Agostino Da Polenza ricorda con
entusiasmo ed emozione le prime
mosse da cui nacque nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche - allora
presieduto dal prof. Luigi Rossi Bernardi - il progetto Evk2CNR, dal quale nel
1988 scaturì l’idea di un Laboratorio Osservatorio Piramide. La Piramide fu
presentata alla stampa ed ai rappresentanti di Governo nell’aprile del 1989,
presso la Grande Fiera di Milano, per poi essere trasferita in Nepal.”70
tonnellate di attrezzature, putrelle, vetri, pannellli isolanti, impianti
elettrici, cavi e ogni materiale atto a costruire una piramide di cristallo
– continua Da Polenza -
presero la strada per l’Everest dove
2500 portatori furono impegnati per
settimane a
trasferire tutto il materiale ai 5.000
metri di Lobuche.
Passò un anno e con un gruppo di amici il prof. Desio, allora 93enne, ed
io salimmo in elicottero a Lobuche e di lì, dopo un chilometro a piedi,
arrivammo alla Piramide. Gli occhi di Desio -
ricorda Da
Polenza
- sembravano quelli di un bimbo felice, mentre si appropriavano di quelle
montagne e del Laboratorio ai confini tra cielo e terra”, ideato e voluto dal
suo genio di scienziato alla soglia dei 90 anni”.
Abbiamo voluto ricordare con le parole
dell’attuale Presidente del
Comitato Evk2CNR, conquistatore, tra l’altro, di più di un Ottomila, questa
grande impresa scientifica italiana
che ha compiuto in questi giorni 25 anni di attività, che ormai è conosciuta in
tutto il mondo e che ha portato la sua esperienza
scientifica non solo sulle
grandi montagne italiane, ma su
gran parte dei massicci esistenti
in vari Paesi del globo.
Ai 25 anni della Piramide si è voluto dedicare un Convegno sul tema “ Ricerca
Scientifica e cooperazione sulle montagne del mondo: un percorso tra i 25 anni
di storia del Comitato Ev-K2-CNR” che ha
avuto luogo il 18 ottobre scorso a Palazzo Giustiniani a Roma, e in
occasione del quale i promotori , il Gruppo Parlamentari Amici della Montagna ed
il Comitato stesso, hanno voluto fare il punto sulle montagne , sul loro stato
di salute, sulla percezione anche politica del lavoro portato avanti, allo scopo
di dimostrare come il nostro Paese sia in grado di giovarsi
dell’incontro di una valida
organizzazione con le istanze della ricerca, della cooperazione internazionale,
dell’industria e della società civile, sottolineando come la ricerca scientifica
sia uno strumento valido per lo sviluppo economico ed industriale.
Sono intervenuti al Convegno rappresentanti del Presidente del
Senato, del Ministro dell’ Università e
Ricerca, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Consiglio
Nazionale delle Ricerche, del
Gruppo Amici della Montagna del Parlamento, i quali tutti hanno messo in
evidenza l’importanza
per l’umanità del lavoro scientifico
svolto in questi anni.
Erano anche presenti l’Ambasciatrice del Pakistan in Italia e la Signora Vice
Cancelliere della Karakorum International University di Gilgit in Pakistan,
nonché il Direttore e Focal Point per Sustainable Development Goals presso il
Segretariato di Rio+20, che hanno riconosciuto il valore del lavoro fino ad oggi
realizzato, ovviamente anche con la partecipazione
dei loro Paesi.
Non sono mancati i rappresentanti delle
imprese tecnologiche di alta quota: aziende leader di settore che anno
dopo anno hanno collaborato per
raggiungere risultati di eccellenza
in tanti campi relativi alle scienze della terra, all’etnografia e antropologia,
tra cui di particolare rilievo le scienze mediche fisiologiche e quelle
ambientali. 500 progetti hanno segnato
il passo di questa grande realtà
scientifica. Ne ricordiamo alcuni
partiti da lontano ed ancora in itinere tra cui l’”Hipoxia” per lo studio
dell’adattamento dell’uomo alle alte quote e per lo studio delle malattie di
alta montagna, i cui responsabili, tra cui il prof. Paolo Cerretelli del CNR,
hanno seguito da sempre i lavori in
Piramide. Il progetto “Breathing Himalaya”, che
ha il compito di studiare l’inquinamento indoor,
con danni irreversibili precoci a bronchi e vasi in aree senza traffico,
senza industrie e senza fumo.
Sono intervenuti, inoltre, i glaciologi Claudio Smiraglia, dell’Università di
Milano, che ha cominciato a lavorare
in Piramide sin dall’inizio dell’avventura, e Antonello Provenzali del
CNR, i quali hanno sottolineato l’importanza della glaciologia nel suo
impatto con
l’ambiente ed hanno evidenziato
come i ghiacciai siano sentinelle dei
cambiamenti climatici, con le loro ripercussioni anche a valle e sulla
distribuzione dell’acqua: in questo ambito è già avviato il progetto “Share”,
connubio tra montagne e ricerca scientifica dedicato allo studio del cambiamento
del clima. Affidato alla responsabilità del prof.
Paolo Bonasoni, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR, il
progetto si giova di stazioni meteorologiche climatiche, dalla “O.Vittori” di
Monte Cimone a 2165 m s.l.m. ad altre 29 stazioni su cime di altrettanti Paesi,
compreso l’Osservatorio della Piramide in Nepal e altre in Pakistan, in Cile
sulle Ande, in Bolivia, in Africa: in questo contesto vengono anche tenute sotto
osservazione le precipitazioni in Hindukush, in Karakorum, in Himalaya e
l’impatto della fuliggine (blak carbon), appunto l’inquinamento indoor.
Sono, infine, attivi i progetti “Next Data”, per il miglioramento tecnologico di
sensori per acquisizione di dati sempre più attendibili, ed il progetto “Seed”
(Social Economic, Environmental Development) portato avanti da alcuni enti
pakistani in collaborazione con CNR e Università italiane.
Nel ringraziare tutti partecipanti ed i relatori presenti - a conclusione
di una premiazione di coloro che in questi anni hanno supportato in vari
settori il progetto -
il Presidente Da Polenza
ha voluto ricordare ancora una volta il
fondatore del Comitato e ideatore
della Piramide prof. Desio. “Una
vita piena di risultati e di grande valore, per tutto ciò che ha fatto per il
suo Paese, per la scienza”, ma soprattutto ha messo l’accento
sull’ entusiasmo e la sua capacità di guardare oltre, verso il futuro,
anche oltre la propria lunga vita.”Non dobbiamo mai e poi mai demordere
dall’affrontare le nostre sfide: questa è la riflessione – conclude Da
Polenza abituato in tanti anni a sfide che vanno ben al di là degli Ottomila -
che vorrei condividere con voi oggi, in occasione di questo anniversario”.