CRONACHE MARZIANE

L’ elicottero Ingenuity vola nell’atmosfera del pianeta rosso

 

di Irene Prunai

 

Il volo di Ingenuity

Uno storico traguardo è stato appena raggiunto su Marte. Un piccolo elicottero, meglio conosciuto con il nome di Ingenuity, è riuscito a volare nell’atmosfera del pianeta rosso. Arrivato lo scorso 18 febbraio a bordo del rover Perseverance, avrebbe dovuto spiccare il volo domenica 11 aprile. A causa del fallimento di un test di rotazione del rotore, la Nasa aveva deciso di spostare il tentativo al 19 aprile.

Durante una diretta streaming della Nasa, in corso proprio il 19 aprile, è stata data la notizia del “salto” di circa 3 metri fatto da Ingenuity. Poche importantissime decine di secondi di volo.

A testimonianza dell’evento il rover Perseverance ha scattato alcune foto dell’ombra dell’elicottero sul suolo marziano. Contemporaneamente le telecamere del rover hanno registrato il veloce salto di Ingenuity.  A questo link, il video della NASA:

Ai più potrà sembrare un risultato di poca importanza. Bisogna però considerare che l’atmosfera marziana non è come quella della Terra. La sua densità è circa l’1% di quella terrestre e il test serviva proprio per capire se Ingenuity era stato progettato correttamente. Costato 85 milioni di dollari, l’elicottero pesa appena 1,8 Kg e non ha a bordo alcuna strumentazione scientifica se non un paio di telecamere per catturare immagini del pianeta durante il volo. Le quattro pale in fibra di carbonio sono molto più grandi rispetto al corpo e per permettere questo primo volo hanno girato alla velocità di 2500 rotazioni al minuto. Le foto scattate durante questo primo volo non sono ancora arrivate perché l’elicottero ha bisogno di ricaricare le batterie dopo lo “sforzo” e per prepararsi a un secondo volo di 5 metri.

Ma questo di Ingenuity non è l’unico successo. La missione della Nasa su Marte continua a stupirci e a collezionare traguardi che entreranno nella storia.

L'ombra di Ingenuity in volo proiettata sul suolo di Marte

Perseverance è riuscito a estrarre ben 5 grammi di ossigeno dall’anidride carbonica dell’atmosfera di Marte grazie al processo dell’elettrolisi. Il successo del Mars Oxygen In-Situ Resource Utilisation Experiment (Moxie), questo il nome dell’esperimento, ha delle implicazioni enormi. Questa tecnologia potrebbe permettere agli astronauti inviati in futuro sul pianeta di produrre aria respirabile e carburante per tornare sulla Terra.  Si stima infatti che per una futura missione con quattro astronauti occorreranno ben 7 tonnellate di carburante e  25 tonnellate di ossigeno. Avere invece a disposizione una macchina da 1 tonnellata per la produzione di ossigeno sarebbe una soluzione estremamente conveniente. Al momento Moxie può produrre circa 10 grammi di ossigeno all’ora, ma lo scopo degli scienziati è arrivare entro un paio di anni a ottenere una quantità nove volte superiore. 

Proprio in vista di una missione umana su Marte non bisogna dimenticare un altro importante lavoro, quello portato avanti da Curiosity. Il rover si trova sul pianeta dal 2012  con lo scopo di analizzarne il sottosuolo. Le sue analisi ci permettono di affermare che un tempo Marte poteva supportare l’esistenza di forme di vita semplici, come i microbi, e che probabilmente c’era (e forse potrebbe ancora esserci) acqua allo stato liquido.  

 Il Galileo