La BCE e l’emergenza climatica
di Bartolomeo Buscema
Combattere il cambiamento climatico significa anche includere il reale costo
sociale e ambientale del carbonio nei prezzi dei combustili fossili,
disincentivandone i finanziamenti e i relativi investimenti. Significa anche
investire massicciamente in quelle attività produttive che rispettano
l’ambiente. Restando nel perimetro dell’Unione europea, spetta ai singoli
governi tassare il carbonio e investire nell’economia verde, ma c’è anche un
ruolo non trascurabile che può assumere la BCE (Banca centrale europea). Un
istituto che oltre a finanziare il “Next Generation EU” ha, recentemente,
costituito un Centro operativo, composto da una decina di addetti, per elaborare
un’adeguata politica monetaria che possa affrontare, con determinazione e
in tempi rapidi, l’emergenza climatica che ci attanaglia e che già da qualche
anno sta palesando situazioni disastrose e planetarie. Un’emergenza
che numericamente possiamo così riassumere: gli ultimi sei anni sono
quelli più caldi mai registrati; i disastri climatici hanno provocato danni per
210 miliardi di dollari solo nel 2020 ;tra il
1998 e il 2017 le perdite economiche dirette da eventi meteo estremi
sono stati pari a 2.908 miliardi di dollari. Aggiungiamo che più di 300
studi peer-review sui disastri naturali hanno rilevato che circa il 70% degli
eventi analizzati sono stati probabilmente causati, o resi più gravi, dai
cambiamenti climatici di origine antropica. Uno scenario preoccupante nel quale
il citato Centro, in linea con l’obiettivo della Banca Centrale Europea che è
quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell’area euro preservando il potere
di acquisto della moneta unica, studierà l’impatto dei cambiamenti climatici
sulla stabilità dei prezzi e sul sistema finanziario. Un compito di rilevo che
indirizzerà gli investimenti privati e pubblici nel settore dell’economia verde
dove si impiega più manodopera per ogni euro di valore aggiunto. Come ha
ricordato la presidente della BCE Christine Lagarde, le banche centrali
a livello mondiale, pur non potendo direttamente contribuire alla stesura
degli indirizzi di politica climatica, possono però avere un ruolo significativo
nel combattere l’emergenza climatica, la riduzione delle vulnerabilità sociali e
dei rischi ambientali.