il salvatore del provenzale,
190 anni fa nasceva il poeta Mistral, fondatore del movimento
Fèlibrige
per la tutela e la salvaguardia della langue d’Oc
di Magali Prunai
Frédéric Mistral
Infinite distese di lavanda, sole caldo alto nel cielo, il frinire delle cicale,
in lontananza una processione. Musica allegra, tamburelli e flauti. Uomini e
donne con abiti allegri e freschi, i cappelli di paglia, che ballano una
farandola.
Eccola la Provenza, la Provenza dell’immaginario comune, la Provenza così come
ci appare appena la sentiamo nominare.
Ma la Provenza non è solo campagna, la Provenza è anche storia, cultura, senso
di appartenenza al proprio territorio, alle proprie radici.
Provenza è anche lingua, viva, complicata, abbandonata e poi ritrovata.
Nelle scuole francesi di metà ottocento le lingue regionali venivano accantonate
per insegnare solo il francese, privando così generazioni di giovani di
quell’attaccamento alla propria terra che passa anche per la sua lingua.
Se il provenzale è stato riscoperto, se ora è studiato in 180 università in giro
per il mondo lo dobbiamo quasi esclusivamente a Frédéric Mistral, fondatore del
primo movimento di tutela delle culture locali: il movimento Félibrige.
Nato l’8 settembre 1830 a Maillane, completò i suoi studi superiori ad Avignone
e Nîmes e si laureò in diritto ad Aix nel 1851. Rifiutò qualsiasi proposta di
incarico politico o di esercitare la professione legale che arrivava spesso da
ambienti parigini. Preferì tornare nel villaggio natale e dedicarsi alla tutela
e alla salvaguardia delle sue tradizioni, trovando inverosimile che nelle scuole
locali il provenzale, la “langue d’Oc” che ancora oggi studiamo nella storia
della letteratura, fosse ostracizzato e abbandonato, privando le nuove
generazioni della bellezza e della ricchezza delle proprie radici.
Scrisse così opere monumentali tutte in provenzale, creò un movimento, insieme
ad altri letterati locali, per la tutela della lingua e della cultura e insieme
produssero il primo, e unico, vocabolario provenzale-francese.
La sua opera di salvaguardia della regione e della lingua locale gli valse il
Nobel per la letteratura nel 1904. Per la prima volta un Nobel per letteratura
veniva attribuito a un autore che non scriveva in una lingua nazionale.
Charles Gounod
La sua fama e importanza fu tale che lo stesso presidente della Repubblica
francese, Raymond Poincaré, di passaggio in Provenza, fece fermare il suo treno
per andare a incontrarlo. In quella occasione lo invitò a mangiare all’Eliseo,
un invito che può sembrare banale ma che in realtà era ed è riservato solo a
grandi personalità e solo in particolari circostanze. Del resto, quanti di noi
possono dire di aver mangiato all’Eliseo in compagnia del presidente della
Repubblica francese e de la première dame?
L’opera di Mistral è stata tradotta in circa 30 lingue, la più nota, Mirèlo
(Mireille in francese), fu trasformata in opera lirica nel 1864 dal compositore
Charles Gounod.
Ma se io penso alla Provenza penso a un mazzolino profumato di margherite e
lavanda, appuntato su un cappello durante una passeggiata e nelle mie orecchie
risuona una musica, allegra, antica e moderna allo stesso tempo, un’antica
ballata provenzale trascritta da Mistral, un triste canto d’amore del quale io
stessa porto il nome.