Un grande musicista
Breve omaggio al Maestro scomparso il 6 luglio scorso all’età di 92 anni
di Paolo Negrelli
Morricone riceve il premio Città di Roma 1996
"Io, Ennio Morricone, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono
stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande
affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio
e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra
vita.
C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale
in forma privata: non voglio disturbare.
Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso
con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore
le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli
ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco,
Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca ,
Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per
ultima Maria (ma non ultima) . A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha
tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio.”
In punta di piedi, senza disturbare – per usare la sua stessa espressione – il 6
luglio si è congedato ai suoi affetti e al suo pubblico uno dei giganti
indiscussi della musica contemporanea.
Romano, classe 1928, Ennio Morricone si è formato presso il Conservatorio di
Santa Cecilia, rinomato istituto musicale capitolino. È qui che, nel 1954,
ottenne il diploma in composizione con il professor Goffredo Petrassi.
Arrangiatore presso la RCA dal 1955, collaborerà con vari autori italiani e
stranieri, contribuendo al successo di brani storici della nostra musica
leggera, quali “Pinne fucile ed occhiali” di Edoardo Vianello e “Se
telefonando”, uno dei più celebri successi di Mina.
Ma sarà attraverso il grande schermo che Morricone si farà conoscere e si
consacrerà al grande pubblico.
Nel 1964 firmò la colonna sonora de “Per un pugno di dollari”, diretto dal suo
amico ed ex compagno di scuola Sergio Leone. Il sodalizio artistico tra i due
avrà un notevole successo e raggiungerà l’apice nel 1984 con “C’era una volta in
America”, capolavoro ed ultimo lungometraggio del regista romano, per cui
Morricone compose lo struggente “Tema di Deborah”, ad oggi considerata una delle
sue composizioni più apprezzate.
Nel corso della sua lunga carriera, Morricone comporrà musiche per oltre 500 tra
film e serie televisive.
Tra le più celebri, oltre a quelle realizzate per i lungometraggi di Sergio
Leone, si ricordano le partiture scritte per la “Battaglia di Algeri”, diretto
da Pontecorvo nel 1966, “Novecento” di Bernardo Bertolucci del 1976, “Mission”
di Roland Joffè del 1986, “The Untouchables – Gli Intoccabili” di Brian De Palma
del 1987 e “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore del 1988. Numerose
saranno le collaborazione con altri registi italiani e stranieri, tra i quali
Pier Paolo Pasolini, Dario Argento ed Oliver Stone, solo per citarne alcuni.
Nastro d’argento nel 1965 per le musiche de “Per un pugno di dollari”, a
Morricone saranno assegnati numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Nel 2007 davanti alla platea del Dolby Theatre di Los Angeles, che gli tributò
una lunga standing ovation, gli fu conferito l’Oscar alla carriera.
L’onore di consegnare il premio al compositore romano fu affidato a Clint
Eastwood, uno degli attori resi celebri dalle pellicole di Sergio Leone.
La consacrazione definitiva avvenne nel 2016, con l’Oscar per la Miglior colonna
sonora del film “The Eightful Eight” diretto da Quentin Tarantino.
Sempre nel 2016 gli fu assegnata una stella sulla Hollywood Walk Of Fame. La
stella, assegnata per il contributo al teatro, si trova al 7065 Hollywood Blvd.
a Los Angeles.
Nel corso della cerimonia, parlando del suo approccio alla scrittura della
musica, Morricone dichiarò: “Devo cercare di realizzare una colonna sonora che
piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me,
perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista.
Non posso tradire la mia musica”.
In occasione dei festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario
dell’Unità d’Italia, Morricone ha composto e diretto, durante il concerto in
Piazza San Giovanni a Roma, l’”Elegia per l’Italia”. Il brano vuole
rappresentare un ideale connubio tra le opere musicali che hanno accompagnato il
risorgimento italiano, dal “Va, pensiero” tratto dal Nabucco verdiano all’Inno
Nazionale di Goffredo Mameli.
Dotato di altissimo genio musicale e di una profonda umiltà professionale, che
lo ha sempre spinto allo studio e alla sperimentazione, Morricone si è sempre
distinto per la sua estrema riservatezza.
Il Maestro, così chiamato dai suoi sostenitori in senso di affetto e
riconoscimento delle sue doti, riposa oggi al cimitero Laurentino di Roma. Ma il
suo ricordo vivrà per sempre nelle note immortali che hanno accompagnato 50 anni
di storia del cinema.