Domenico Paravati: “Notti bianche a San Pelagio -
Anni Ottanta, una divertente battaglia elettorale in un paesino del Sud
Italia” – Editore: Yucanprint - €
12,50
E’
uscito in questi giorni un romanzo postumo di Domenico Paravati (foto a
destra), un giornalista del Giornale Radio Rai scomparso il 29 ottobre dello
scorso anno. Paravati lo aveva scritto nel
1981 ma non lo aveva mai pubblicato – scrive l’Autore in un’introduzione - per
non urtare le persone coinvolte, anche se tutte sono protette da pseudonimi,
anche se il tono della narrazione è estremamente leggero ed ironico. Anche il
paese di cui si parla, San Pelagio, è il finto nome di San Floro, un comune
della provincia di Catanzaro, dove Paravati è nato nel 1942.
E’ stato il figlio di Alessio a ritrovarlo fra le carte del padre e a curarne la
pubblicazione. Al sottoscritto, che conosceva Paravati dalla fine degli anni 60,
è toccato scriverne la prefazione.
La narrazione è quella di una
campagna elettorale per le amministrative di San Pelagio che vede confrontarsi
due schieramenti: i democristiani e i socialcomunisti che, dopo una serie di
polemiche, di discussioni e di scontri, raggiungono un’intesa su un programma e
su una lista. Fra i candidati, anche l’Autore che compie numerosi viaggi fra
Roma e San Floro per portare avanti la campagna elettorale che ruota attorno ad
una serie di opere pubbliche da realizzare e a numerose iniziative a favore
della popolazione.
Ma i democristiani hanno un asso nella
manica: fanno approvare il progetto per una strada che colleghi San Pelagio a
Coràce, la strada 88 di cui si parla da prima della guerra e che era stata più
volte promessa da vari politicanti, ma mai realizzata. Alla vigilia delle
elezioni, compare una ruspa per preparare il tracciato della strada. Ma
l’avranno poi realizzata? Il libro non lo dice ed io che conosco abbastanza bene
la Calabria, soprattutto, l’Italia e – perché no? – i democristiani, ho qualche
dubbio e mi astengo dal chiedere informazioni.
Quello che nota subito il recensore, è il linguaggio essenziale, scarno della
narrazione. Sembra un testo del GR, una notizia di 5 righe per un breve. Del
resto tanto Paravati che il sottoscritto, agli inizi della loro carriera
rtadiofonica, sono rimasti chiusi in
redazione a sfornare a getto continuo notizie di 5 righe dattiloscritte
su foglio A4 per i GR brevi e notizie da
2 righe e mezzo, massimo 3, per i GR telefonici che allora venivano
redatti dalle redazioni dei GR della RAI.
Il testo sembra un parlato e la lettura scorre veloce mentre dalle pagine sembra
veder balzare fuori i vari personaggi, alcuni vere e proprie macchiette,
come si ritrovano in ogni piccolo
centro, altri più seri, acculturati e desiderosi di realizzare il bene del
comune.
Il libro è corredato di un vasto apparato critico con la spiegazione di alcune
situazioni locali e di numerosi idiotismi del dialetto locale. Non dimentichiamo
che il nostro Mimmo è l’autore del Vocabolario del dialetto calabrese di San
Floro, pubblicato alcuni anni fa.