L’opinione
di Pietro Francesco Bayeli
La burocrazia altro non è che
sospetto. Non potremo mai abbattere la burocrazia se non abbattiamo il sospetto.
E il sospetto è purtroppo un carattere genetico levantino di noi italiani
acquisito nelle ripetute miscellanee di
genti del bacino mediterraneo, nel quale siamo profondamente immersi,
e dalle storiche furbesche sottomissioni alle
imperanti dominazioni straniere (Franza o Spagna…purché se magna).
E’ un sospetto, una diffidenza, una sfiducia atavica del cittadino verso gli
altri, ma soprattutto verso coloro
che sono stati eletti o
comunque posti al comando. Questi a loro volta concretizzano, personalizzano lo
Stato con la propria estrema e diffusa diffidenza verso la cittadinanza.
Diffidenza tanto sospettosa, diffusa ed estrema da istituzionalizzarsi in
un forte e vasto apparato burocratico con cui controllare, vessare il
popolo bue.
Invece di legiferare con pragmatismo anglosassone poche chiare leggi che
affermano solo ciò che non è permesso,
proibito, noi con leggi, leggine, norme e normative, normette, ritorni,
modifiche, ripetizioni e un lessico burocratese,
rendiamo farraginosa, ingarbugliata, perfino incomprensibile la nostra
legislazione. La mancanza di sincerità porta al sospetto, al timore
dell’inganno, alla paranoia, alla ragnatela della burocrazia.
Solo la concentrazione di tragici fatti e di vere pubbliche impellenti necessità
possono portare, ma per breve tempo e localmente, ad
un superamento della politica del sospetto e quindi della burocrazia
(ponte Morandi, Genova).
Finché questo spirito di diffidenza, di inganno non si attenuerà o abbandonerà
la struttura genetica di noi italiani, la burocrazia resterà imperante. E le
tante parole spese rimarranno sempre e
solo vuote ed
ipocrite.Possibile una qualche soluzione? Per esempio lasciare il cittadino
libero di costruire il
progetto dichiarato, verificando solo dopo od anche
in corso d’opera, con rigore e fermezza,
se c’è stata, c’é, ci sarà osservanza delle leggi. Ma tutto questo
sarebbe troppo facile e semplice e perciò gravemente contrario al nostro oscuro
malanimo.
Firmato:
Catone il Censore: Delenda Cartago, Delenda Burocrazia.