Un gigante di Airbus

al servizio della NATO

E’ l’A 400 che ha sostituito l’Hercules C 130 e il Transall C 160

 

di Paolo Negrelli

Il velivolo Airbus A 40

 

 

Con l’inizio degli anni ’80, numerose aviazioni militari di paesi aderenti alla NATO avanzarono la necessità di migliorare la loro capacità logistica, allora affidata all’americano C-130 Hercules e al franco-tedesco Transall C-160.

Alla luce di questa nuova esigenza, numerose industrie del settore diedero vita a un progetto internazionale per lo sviluppo di un nuovo velivolo da trasporto tattico.

L’uscita dal progetto, nel corso del 1989, della statunitense Lookheed fece si che lo stesso divenne esclusivamente europeo.

Le aziende superstiti si rivolsero al consorzio Airbus per lo sviluppo del nuovo velivolo, la cui genesi fu profondamente condizionata nel corso degli anni.

La caduta del Muro di Berlino prima e l’attentato dell’11 settembre 2001 poi, hanno segnato un profondo mutamento della dottrina di impiego della NATO. La stessa, infatti, si è dovuta adattare ai nuovi scenari di crisi, finendo per privilegiare dottrine cosiddette “expeditionary”, che prevedono lo schieramento delle proprie componenti operative in luoghi lontani e in tempi ristretti, e in cui la componente aerea gioca un fattore determinante.

Date queste premesse, sui tavoli di progettazione della Airbus Military prese forma un velivolo che, nelle intenzioni degli ingegneri, si sarebbe posto a metà strada tra gli statunitensi Lookheed C-130 Hercules e Boeing C-17 Globemaster III. Come questi, il nuovo aeromobile avrebbe dovuto  avere raggio di azione strategico - ossia di almeno 3.500 chilometri - capacità di operare da piste corte e/o semipreparate e dispositivi di autoprotezione per l'impiego in zone in cui il livello di minaccia fosse alto.
In fase di progettazione fu presa la decisione di limitare la capacità di carico del nuovo velivolo. L’abbandono della capacità cosiddetta outsize consentì una limitazione dei costi di sviluppo, ma lo privò della capacità di trasportare materiali pesanti (quali carri da combattimento o veicoli pesanti del Genio).
Su queste premesse prese vita l’A 400 M Atlas, velivolo da trasporto tattico e strategico ad ala alta – ossia posizionata in cima alla fusoliera – lungo 45,1 metri, alto 14,7, con un’apertura alare di quasi 42,5 metri e una capacità di carico di 37 tonnellate.

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L'Hercules C 130

Per l’apparato propulsivo fu scelta l’opzione turboelica e si provvide allo studio e allo sviluppo di un nuovo e potente motore.

Oggi, il velivolo è spinto da 4 turboeliche EPI TP 400-D6, che erogano una potenza di 11.000 shp (shaft horse power, cavalli vapore all’albero di trasmissione) e muovono delle eliche a 8 pale a scimitarra appositamente progettate. Questa soluzione garantisce all’aereo una velocità massima superiore a 0,72 Mach, mentre la velocità di crociera oscilla tra 0,68 a 0,72 Mach.

I nuovi propulsori rappresentano i più potenti motori a turboelica sviluppati dalle industrie occidentali, secondi solo al datato Kuznetsov NK-12, sviluppato negli anni 50 in Unione Sovietica per equipaggiare i bombardieri strategici Tupolev Tu-95 ed eroganti 15.000 shp.

Il carrello di atterraggio, a 6 ruote accoppiate nella sezione posteriore, è stato appositamente sviluppato dalla Messier-Dowty. La sua particolare costruzione permette all’A 400 M di utilizzare piste a fondo irregolare o solo parzialmente preparate, garantendo allo stesso una maggiore possibilità di utilizzo in svariati scenari operativi.

La capiente stiva ha un volume complessivo di 340 m3 e consente il trasporto di 37 tonnellate di merci ed attrezzature di vario genere o di 116 soldati completamente equipaggiati.

Le varie configurazioni di carico consentono all’A 400 M un’autonomia che varia da 8.700 chilometri (nei voli di trasferimento) a 4.535 chilometri con 30 tonnellate di merci a bordo, garantendo la richiesta specifica di raggio di azione cosiddetto strategico.

Il Transall C 160

L’autodifesa è garantita da un sistema di rilevazione di pericoli e di lancio automatico di contromisure.

Il velivolo, prodotto negli stabilimenti Airbus di Siviglia, ha compiuto il volo inaugurale l’11 dicembre del 2009, ed è entrato ufficialmente in servizio nel corso del 2012.

Dall’inizio del programma il consorzio Airbus ha ricevuto ordini per 174 esemplari. Ad oggi, ne risultano completate 84 unità, che equipaggiano 9 forze aeree in Europa e in Asia (dati ufficiali Airbus

 - https://www.airbus.com/defence/a400m.html)

Il Galileo