la ricerca che rivoluziona la medicina
Le quattro “P” della medicina della Nuova Era che sarà predittiva, preventiva,
personalizzata, partecipativa
di Luisa Monini
La Nuova Era della Medicina su misura è nata come reazione alla Medicina
"One size fits all” che trattava allo stesso modo una moltitudine di
pazienti con fallimenti e reazioni avverse ai farmaci. La rivoluzione si è
sviluppata in tre fasi iniziando nei primi decenni del secolo scorso con
scoperte accidentali come l'aspirina e la penicillina che hanno risolto problemi
infiammatori e infettivi a milioni di persone senza si sapesse come e perché. La
seconda rivoluzione è degli ‘70 con i metodi sperimentali e gli screening
sistematici per individuare cure chimiche. L'ultima rivoluzione coincide con la
fine del progetto “genoma umano”. Dal primo sequenziamento al costo di 1
miliardo di
US$ sono passati quasi 20 anni e oggi chi lo desidera può avere il proprio
genoma a poche centinaia di dollari e in poche ore potrà conoscere tutto di sé:
le malattie in corso, quelle che verranno e quali le cure migliori per
sconfiggerle. Quando noi pensiamo al
tumore al seno o a quello della prostata, lo pensiamo come a una singola
malattia ma così non è perché su 100 persone colpite dal tumore e trattate tutte
allo stesso modo, alcune risponderanno alla terapia, altre no. Se vogliamo
trattare il paziente, sicuri che la terapia avrà l'effetto desiderato, dovremo
alla fine basarci su informazioni personalissime che ci potranno venire solo
dalla conoscenza della sequenza delle basi del suo genoma. A quel punto, di
quella persona noi conosceremo tutto: la sua malattia e l'efficacia del
trattamento ma conosceremo anche il suo futuro. Bisogna essere dunque molto
cauti e sapere chi può avere accesso a questi dati, chi deve utilizzarli e a chi
riferirli. È un problema esplosivo che non può interessare unicamente il mondo
scientifico perché ci sono aspetti etici, sociali e politici di grande
rilevanza.
La prima riflessione etica sul genoma umano, porta la firma dell'UNESCO nel
1997. Il testo della dichiarazione universale sul genoma dichiara: Art.1) il
genoma umano implica l'unità fondamentale di tutti i membri del genere umano
nonché il riconoscimento della loro intrinseca dignità e della loro diversità.
Simbolicamente è patrimonio dell'umanità. Art.2) ogni individuo ha diritto al
rispetto della propria dignità e dei suoi diritti qualsiasi siano le sue
caratteristiche genetiche. Tale dignità impone di non limitare gli individui
alle loro caratteristiche genetiche e di rispettare il carattere unico di ogni
persona e la sua diversità.
Siamo così entrati nella Nuova Era della Medicina: Predittiva, Preventiva,
Personalizzata, Partecipativa.
Predittiva? Fino ad ora la cura alla persona è stata basata sulla diagnostica
medica, sullo storia della famiglia, sull’ ambiente, sui comportamenti e le
condizioni socio-economiche. Utilizzando le tecnologie genomiche si potranno
individuare le persone più a rischio di malattia, anche prima dell’inizio dei
sintomi. Abbiamo il genoma, ma il genoma non è tutta la storia; bisogna andare
oltre con lo studio delle proteine, che sono le macchine che ci rendono ciò che
siamo e che possono essere modificate dallo stile di vita, da stress, dal cibo e
altro ancora. Preventiva:?la diagnosi precoce aprirà nuove prospettive
terapeutiche e consentirà di informare le persone anche sulle scelte di stili di
vita. Questo creerà le basi per una nuova politica di prevenzione soprattutto
per le malattie croniche quali il cancro, le malattie cardiovascolari,
respiratorie, neurodegenerative, il diabete. Per quanto riguarda le aspettative
dell'uomo dalla tecno-medicina per “aumentare la durata della vita, senza
malattie", non facciamoci illusioni perché, anche se si è in grado di prolungare
la vita, in natura tutto ha un prezzo e quello da pagare per vivere 20-30 anni
in più è l’alta incidenza delle malattie succitate. Il peso socio-economico
dell'invecchiamento della popolazione e di queste malattie non sarà a lungo
sostenibile, anche dai paesi più ricchi. Personalizzata? Siamo tutti unici.
Ancora oggi i trattamenti farmacologici
sono efficaci solo per il 30-60% dei pazienti a causa delle differenze
nel modo in cui una persona risponde
e metabolizza i farmaci. La conoscenza delle varianti genetiche alla base
della risposta individuale al farmaco può essere usata per creare un profilo
'farmacogenomico' di un individuo, identificandone il trattamento ottimale. La
medicina personalizzata consentirà di abbandonare il metodo di cura per
tentativi (trial and error), indicando la terapia ottimale sin dall’inizio.
Partecipativa? La Medicina sarà sempre più partecipativa con i malati che
prenderanno parte attiva alla loro cura. Non è più il tempo in cui il medico
diceva al paziente: "Io sono il dottore, fidati di me ..." Oggi, grazie alle
informazioni alle quali il paziente può accedere, i medici potranno trasferire
sempre più responsabilità ai pazienti e ai loro parenti, coinvolgendoli nel
trattamento proposto e, soprattutto, lasciandoli liberi di accettare o rifiutare
la cura.