TROVATI 500 SCHELETRI DI DINOSAURI IN
ARGOVIA
NEL COMUNE DI FRICK, (SVIZZERA)
I GRANDI ESSERI VIVENTI DEL TRIASSICO
SUPERIORE
SONO VENUTI ALLA LUCE GRAZIE AGLI SCAVI
DEL PALEONTOLOGO BEN PABST
di Pia Bassi
Il
paleontologo svizzero ha dedicato tutta la vita agli scavi in questa enorme cava
di argilla di Gruhalde, comume di Frick ed i visitatori possono già visitare il
museo “Sauriermuseum” ed immergersi appieno nel periodo Giurassico e Triassico
superiore, 210milioni di anni fa, dove i veri padroni erano i Plateosaurus, 8
metri di lunghezza, carnivori dalla forte dentatura e mascelle trituratutto.
L’occasione dell’incontro con l’affascinante paleontologo Ben Pabst, che capì la
sua missione fin dall’età di 5 anni quando cavò delicatamente da un muretto un
riccio fossile che tuttora conserva, è stata la presentazione del docufilm
“Dinosaurus” di Magnitudo film presso il cinema Anteo di Milano, ed alla cui
sceneggiatura ha collaborato il collega giornalista scientifico Stefano Paolo
Giussani. Il docufilm è molto esplicativo e presenta il nostro paleontologo alle
prese con questi enormi resti fossili, uno scheletro per ogni 50 metri quadrati,
ma dei quali non è ancora stata trovata la testa. Ben Pabst, che lavora tra
Svizzera e Usa, dirige gli scavi dal 1976 e l’area è circolare di circa 3
chilometri.
“La fossa di argilla” – dice – dovrebbe conservare circa 500 dinosauri per
ettaro, 210milioni di anni fa il clima era tropicale e la terra era attraversata
da fiumi, laghi e acquitrini, gli strati argillosi mummificarono gli scheletri
dei morenti ed ha registrato anche la malasorte di un gigante che è stato
trovato con gli arti posteriori divaricati come si avesse puntato i piedi per
cercare di portarsi in salvo”.
Qui sono stati dissepolti una dozzina di scheletri completi e tanti fossili
anche di altri animali, ma non sono stati trovati nidi contenenti uova come sono
stati rinvenuti in altri siti nel mondo.
Il comune di Frick, Argovia, è diventato noto proprio grazie al primo scheletro
completo di dinosauro trovato in Svizzera. Il museo attuale che necessita di
essere ampliato per poter accogliere l’enorme Plateosaurus di 8 m ed ora i
responsabili del museo sono alla ricerca di fondi per costruire un nuovo
padiglione che lo possa accogliere.
Nel 2006 nella cava è stato trovato un dinosauro carnivoro che si sorreggeva
sulle zampe posteriori e a 12 metri di profondità rispetto a questo – e quindi
più antico di qualche milione di anni - ne è stato rinvenuto un altro che è ora
allo studio presso l’Università di Zurigo. Si presume appartenga a una nuova
specie e forse era anche ricoperto di piume.
Fra le migliaia di ossa ritrovate nella cava, molte appartengono a carnivori
feroci, enormi quanto un carro armato o un edificio di due piani, con mascelle e
denti ragguardevoli. Gli erbivori, le vittime, per potersi difendere,
svilupparono corazze e corna imponenti. Un bell’esempio sono i Triceratopi, con
le loro corna aguzze e caschi, potevano dissuadere all’attacco anche il più
grosso carnivoro come il Tyrannosaurus Rex, trovato dal paleontologo americano
Peter Larson, nello Wyoming. Il Triceratopo sopravvisse fino a 65milioni di anni
fa, il suo cranio pesa fino a 3 tonnellate. Il T-Rex sopraffaceva tutti gli
altri animali, la potente mandibola lacera ed ingoia carne ed ossa proprio come
fanno i coccodrilli. La vittima, che poteva essere anche un consimile, veniva
lacerata dalle zampe anteriori munite di sole due dita armate da artigli.
Già nel Triassico c’era stata un’estinzione di animali terribilmente carnivori,
uno di questi è l’Herrerasaurus, predecessore del T-Rex. Non sappiamo si il
nostro Plateosaurus avesse avuto un predecessore. Comunque la loro tragica
scomparsa è stata sostituita da animali mammiferi, fra cui l’uomo che, tutto
sommato non è molto diverso dai dinosauri per quanto riguarda la violenza.
Dinosauri viventi sono gli uccelli e il celacanto, trovato nella fossa del
Madagascar nel 1938 e tuttora vivente. Ha uno scheletro complesso, le uova sono
grandi quanto una pallina di tennis, vengono covate nel corpo femminile fino
alla schiusa e ne escono pesci completi.
Al di là del fascino che suscitano in noi umani, è poco noto che molto scheletri
esposti nei musei sono ricostruzioni e che nel mondo gli esemplari originali
sono rari. Da dove arrivano? Chi sono gli scienziati che li trovano e li
studiano? E dopo quali processi finiscono nei luoghi visitati ogni anno da
milioni di persone? Francesco Invernizzi, regista e produttore, ha spiegato che
molti resti di queste straordinarie creature del passato, dopo essere state
studiate nei laboratori dai maggiori esperti mondiali, se non finiscono nei
musei o nelle gallerie più esclusive, vengono venduti all’asta ed acquistati da
collezionisti o istituti scientifici. Sembra che sia alquanto di moda esporre in
un castello un dinosauro.
“Dinosaurus” ti fa capire molte cose del passato del nostro pianeta, è ben
raccontato e stimola a profonde riflessioni (anche noi umani faremo la medesima
estinzione?). Le immagini girate in 8K sono state girate in Italia, Svizzera,
Francia e USA sulle “tracce dei giganti del passato”.
Ed a proposito dell’Italia, il paleontologo Cristiano Dal Sasso, del Museo
Civico di Scienze Naturali di Milano ha presentato il Saltriovenatur, trovato
nel 1996 a Saltrio, Varese, lungo 8 m e di 200milioni di anni fa. Che si un
cugino del Plateosaurus svizzero?
Per chi volesse visitare questi luoghi, è stato programmato un tour
escursionistico “Fricktaler Hohenweg” della durata di due-tre giorni attraverso
le colline del Giura tabulare, tappa obbligata a Frick con visita al museo.
Info:
www.laufenburg.ch
Svizzera Turismo – Via Palestro, 2 – Milano