Riserva Naturale

Pian di Spagna e Lago di Mezzola

Zona umida di interesse internazionale

 

di Giuditta Bricchi

 

Pian di Spagna

Le aree umide, come  è stato riconosciuto con la Convenzione internazionale  di Ramsar (Iran) firmata nel 1971, sono di importanza vitale per molte specie animali e vegetali. La Convenzione è un trattato intergovernativo per "la conservazione e l'utilizzo razionale di tutte le zone umide attraverso azioni locali e nazionali e la cooperazione internazionale, quale contributo al conseguimento dello sviluppo sostenibile in tutto il mondo". Nel 1997, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza, per l'umanità e il pianeta, delle zone umide, fu istituita la giornata mondiale delle zone umide, che si celebra  ogni 2 febbraio. L’evento mira a sottolineare il ruolo e la funzione di queste zone per la tutela del capitale naturale e dell’equilibrio degli ecosistemi.

 

La Convenzione di Ramsar e l’Italia

Alla Convenzione di Ramsar aderiscono 159 paesi  appartenenti a tutte le regioni geografiche del pianeta con un  insieme di 1.889 siti,  che hanno un’estensione complessiva di 185.437.001 ettari. Queste aree naturali svolgono una funzione di particolare rilievo  in termini di capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. L’Italia ha riconosciuto e inserito nell’elenco dei siti della Convenzione di Ramsar 52 zone umide d’importanza internazionale, distribuite in 15 Regioni, per un totale di 58.356 ettari.

 

Il fiume Adda entra nel Lario

 Pian di Spagna e Lago di Mezzola

A poco più di un’ora da Milano, in cima al Lago di Como, dove i  fiumi Adda e Mera arrivano al lago,  alla confluenza della Valtellina con la Valchiavenna, si estende la Riserva naturale  Pian di Spagna e Lago di Mezzola, Zona Speciale di Conservazione (ZSC) ( www.piandispagna.it ). La Riserva costituisce uno scrigno di biodiversità, con  aree umide tra le più rappresentative a livello europeo, con  specie e habitat  fra i più minacciati a livello globale. La Riserva è stata istituita da Regione Lombardia nel 1983  per  assicurare l’ambiente idoneo alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria. Secondo le direttive della Convenzione di Ramsar, vengono  tutelate e mantenute  le caratteristiche naturali e paesaggistiche della zona umida, disciplinando e controllando  la fruizione dell’area nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’ambiente.  La Riserva, come spiega Gianluigi Spreafico, Presidente della Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola, è uno dei 245 siti lombardi che fanno parte della Rete ecologica europea Natura 2000, che si estende in tutti i 28 stati membri, coprendo oltre il 18% della superficie dell’Unione Europea e il 6% dei mari.

 

Rete di protezione

La Rete Natura 2000 è la rete coordinata di aree protette più vasta del mondo e rappresenta un elemento chiave per la conservazione della biodiversità in Europa. Essa tutela gli habitat più pregiati e le specie più significative, mirando a garantirne la sopravvivenza a lungo termine, come indicato dalle direttive europee “Habitat” e “Uccelli”. Nelle aree della Rete Natura 2000 si persegue la coerenza e l’equilibrio fra economia, società e ambiente, coniugando la presenza delle attività umane, che negli anni hanno generato una fortissima pressione antropica, con la necessità di salvaguardia di habitat e specie. In Lombardia, per il potenziamento della gestione e della tutela della biodiversità dei siti di Rete Natura 2020, è in corso il Progetto europeo LIFE IP GESTIRE 2020 ( www.naturachevale.it ),  spiega Elisabetta Rossi, Referente comunicazione del Progetto. La biodiversità, sottolinea  Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia, è una peculiarità del nostro pianeta e ne descrive la varietà delle specie viventi, animali e vegetali. Essa è un'espressione della complessità della vita in tutte le sue forme ( varietà di organismi e del loro comportamento, molteplicità delle possibili interazioni, diversità di ecosistemi, diversità di specie e diversità genetica all'interno della specie). Su questa complessità si basa il funzionamento della biosfera.

 

Aree umide  “autogrill” per uccelli migratori

Inanellamento di uccelli

 

 Le aree umide sono di vitale importanza per la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali e in modo particolare per gli uccelli migratori.  Esse sono luoghi di sosta lungo le rotte migratorie e rappresentano  una specie di “autogrill” per l’avifauna. Qui i volatili possono riposare e trovare cibo abbondante, per alimentarsi adeguatamente, prima di affrontare nuovamente lunghi percorsi. Pian di Spagna è il crocevia di importanti rotte di migrazioni.  Si trova sul “corridoio” dello Spluga, che è  tra i percorsi più brevi per l’attraversamento dell’arco alpino.  Qualsiasi alterazione dell’habitat del Pian di Spagna, sottolinea Federica Luoni, Lipu – BirdLife Italia,   non significherebbe soltanto la perdita di un bene prezioso per l’ambiente locale, ma sottrarrebbe a volatili  migratori un’importantissima area di sosta, con conseguenze sull’ecosistema che si estenderebbero  ben oltre i confini nazionali.

 

Linee elettriche:  grave minaccia per l’avifauna 

 Le linee aeree di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica rappresentano,  per il rischio  di collisione e di elettrocuzione ( folgorazione ), una grave minaccia per l’avifauna. L’interazione con le linee elettriche causa la morte, in tutto il mondo, di milioni di uccelli. In alcune aree inoltre è stata identificata come la principale causa di declino di specie minacciate. La collisione con impatto diretto può avvenire in diverse circostanze: per scarsa visibilità, a causa delle condizioni meteorologiche (precipitazioni, nebbia, nuvole basse, venti forti), per poca luce disponibile negli orari di spostamento di numerose specie (rapaci  notturni, uccelli migratori), per la collocazione  della rete elettrica in zone particolari (a ridosso di aree con vegetazione boscata, di aree umide o  vicino a pareti rocciose idonee alla nidificazione).  Accanto al  rischio di mortalità per collisione in volo,  vi anche il pericolo di elettrocuzione  a seguito di un accidentale contatto dei volatili con elementi in tensione delle linee elettriche. Questo secondo tipo di rischio  interessa gli uccelli di medie-grandi dimensioni (Gufo reale, Falco pescatore, aironi, cicogne e così via), i quali, quando si posano  sui tralicci, a causa della loro apertura alare, possono chiudere il circuito tra due conduttori (o  tra un conduttore ed una struttura messa a terra), innescando la folgorazione.

 

Soluzioni mitigative

Il canneto

 La messa in sicurezza per l’avifauna delle linee elettriche  è già adottata in numerose realtà europee, soprattutto all’interno di Parchi e Riserve naturali. Si può azzerare o ridurre il rischio di folgorazione sui piloni elettrici grazie all’apposizione di materiale isolante (guaine in gomma e nastro autoagglomerante) sui conduttori e sulle morsettature in tensione  nell’arco di 1 m da ciascun supporto dei tralicci considerati a rischio.  Per ridurre invece il rischio di impatto contro  cavi e strutture, si possono usare diversi tipi di segnalatori visivi.  In Italia vi sono alcuni rari esempi di collaborazione tra Enti Gestori di Aree Protette e Aziende di Produzione elettrica, che hanno portato, nel breve volgere di pochi anni, all’adozione di  misure di tutela (posatoi sopraelevati sui tralicci, spirali e segnalatori visivi per ridurre il rischio di impatto contro i cavi, interramento di alcuni tratti di linea e così via). Nel Parco Regionale del Delta del Po, nel Parco Nazionale dello Stelvio, nella Comunità Montana del Monte Amiata e nell’Oasi WWF di Buranotate sono state adottate tali misure di tutela dei volatili. Per la messa in atto di una prevenzione più estesa e sistematica per l’avifauna,  contro i rischi delle  linee di trasmissione della corrente elettrica, sottolinea Enrico Bassi, Consulente Scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, è indispensabile la  sensibilizzazione dell’opinione pubblica al problema.  

Il Galileo