“FIGURINES”:
un microcosmo di terrecotte dal
Neolitico all’età del Bronzo
in mostra fino al 31 dicembre 2018 al Museo Archeologico Mussìo
di Pia Bassi
Non si può dire di conoscere la Grecia se non si è visitata anche la
Macedonia e la penisola Calcidica con le
sue
tre dita (Kassandra, Sithonia, Monte Athos) che sembrano rapire le onde che
s’insinuano nelle bianche scogliere, spiagge e fitte pinete che
sconfinano nel cielo blu, creando un mondo meraviglioso che nasconde sottoterra
reperti e manufatti umani. Il reperto più antico, di 1 milione di anni fa, è il
cranio di un uomo di Neanderhtal trovato nel 1960 nella grotta di Petralona
vicino a Salonicco assieme a ossa di animali, è nel Museo Archeologico Moussìo
ricco di migliaia di reperti archeologici provenienti da tutta la Grecia. Un
valore inestimabile che racconta la storia dell’uomo sapiens, fino quasi ai
nostri giorni. Emblematica è la recente mostra “Figurines” che rimarrà aperta
fino al 31 dicembre 2018, migliaia di statuette in terracotta rinvenute in circa
600 siti di tutta la Grecia, soprattutto in Macedonia e Tracia, che testimoniano
l’alto livello culturale raggiunto dalla popolazione greca, già in epoca
preclassica, addirittura in epoca preistorica. “Figurines”, statuette di
terracotta, alcune di esse colorate, esprimono i sentimenti umani, bellezza e
grazia, che si rivelano nell’atteggiamento del volto, nel sorriso, nelle mani,
nell’abbigliamento, nelle diverse acconciature dei capelli, è soprattutto un
mondo femminile che parla, come la bella Afrodite (immagine a sinistra) che si
toglie il calzare.
Le “Figurines” raccontano varie fasi del Neolitico, dal Seimila a.C., fino
all’età del Bronzo. Alcune statuette sono
state
rinvenute in gruppo, come se volessero trasmettere messaggi, altre isolate, in
sepolture o nei pavimenti delle case.
Lo studio delle loro posizioni è importante per poter dare una giusta
interpretazione al loro essere: divinità o semplici esseri mortali. Alcune sono
enigmatiche, divinità che trasmettano messaggi mistici o soprannaturali. In ogni
caso si può dire che costituiscano un linguaggio, un modo di comunicare non
verbale. Con l’età del Bronzo in Macedonia le Figurines scompaiono, forse per
cambiamenti avvenuti nella società o contesti culturali
in evoluzione.
Il bellissimo catalogo edito dal Museo Archeologico di Salonicco e dal
Ministero Cultura e Sport, è veramente un’opera unica disponibile presso il
Museo al costo di 45 euro 502 pagine. Gli editors sono gli archeologi Polixeni
Adam-Veleni, direttore del Museo, Angeliki Koukouvou, Qurania Palli, Evangelia
Stefani, Elektra Zografou.
Macedonia significa anche Alessandro Magno, il grande condottiero, il cui padre
Filippo II è sepolto a Pella, l’antica capitale sorta in una pianura fertile.
Macedonia significa pure Aristotele, il grande filosofo nato a Stagira il 384
a.c., a Naoussa ci sono i resti della scuola aristotelica, e nella stessa città
è stato creato qualche anno fa un parco scientifico denominato il “Bosco”
di Aristotele, parco interattivo, dove si può giocare con gli strumenti creati
dagli scienziati greci. Aristotele curò l’educazione del futuro re Alessandro
Magno e di altri giovani di nobile famiglia, era una scuola di fama
internazionale. Altre città vantano siti archeologici ricchi di reperti: Veria,
Alexandria, Serres, Edessa che offre in più pure meravigliose cascate naturali.
Altre attrazioni sono le sorgenti termali di Almopia, il monte Kaimaktsalan con
le moderne piste di sci, il monumento ottomano mausoleo Gazievrenos di
Giannitsa, gli intrattenimenti nautici sul fiume Loudias, il parapendio a Voras
su lago Vegoritida.
In Macedonia cultura e divertimento sono assicurati, basta essere curiosi
è non arenarsi su una spiaggia, da mane a sera.
Le foto sono dell’autrice
Info: www.verymacedonia.gr