Biodiversità: ricchezza della Lombardia
Tutela e conservazione europea
di Giuditta Bricchi
L’importanza della diversità biologica (biodiversità) è
stata riconosciuta a livello internazionale nel 1992 dalla
Convenzione
di Rio. Il mantenimento della biodiversità è fondamentale a livello sociale ed
economico per la conservazione dei cosiddetti servizi ecosistemici
(regolamentazione del clima, regimentazione delle acque, impollinazione, tutela
del paesaggio e così via). La biodiversità rappresenta un vero e proprio
patrimonio che, se trascurato, secondo alcuni economisti, potrebbe determinare
una perdita del 3% del PIL (Prodotto Interno Lordo). Per sottolinearne
l’importanza, nell’anno 2000, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha
proclamato il 22 maggio Giornata Mondiale della Biodiversità.
Parco lombardo della Valle del
Ticino (www.parcoticino.it)
– Il Parco, spiega Claudio Peja,
Direttore Parco Ticino, con la sua grande varietà di organismi viventi
rappresenta uno straordinario esempio di biodiversità
ed è inserito nella Rete Natura 2000. Le sue aree umide, tra le più
rappresentative in Europa, sono ambientalmente
fragili e con specie particolarmente minacciate.
Rete Natura 2000
– E’ la rete europea di aree naturali protette destinate alla conservazione
della biodiversità, che ha l’obiettivo di proteggere e tutelare habitat e specie
(animali e vegetali) rare e minacciate di estinzione. Si estende in tutti i 28
stati membri coprendo oltre il 18% della superficie dell’Unione e il 6% dei
mari. La rete nasce da due direttive comunitarie: la direttiva “Uccelli” (1972),
concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e la direttiva “Habitat”
(1992), relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, delle
piante e degli animali selvatici (www.ec.europa.eu
) (
www.miniambiente.it).
La rete è formata da siti di interesse comunitario (SIC), e di zone di
protezione speciale (ZPS). Le direttive europee riconoscono il ruolo dell’uomo
nella conservazione degli habitat seminaturali ( aree coltivate, boschi, pascoli
e così via ), cioè di tutte quelle
aree in cui la presenza secolare dell’uomo e delle sue tradizionali attività ha
permesso il mantenimento di un equilibrio tra uomo e natura.
Rete Natura 2000 in Lombardia
– La Lombardia rappresenta un elemento
chiave per la conservazione della biodiversità in Europa. La sua Rete Natura
2000, costituita da 242 siti, interessa il 15% del territorio regionale: include
57 habitat di interesse comunitario, tra cui 16 “prioritari” ( a rischio
di scomparire a livello continentale), 74 specie di interesse comunitario ( 47
animali e 27 vegetali) e 87
specie di uccelli, indicati nella direttiva “Uccelli”.
Tanta ricchezza è dovuta in parte anche al ruolo dell’uomo. Numerosi
ecosistemi hanno origine dall’attività agricola che contribuisce al mantenimento
della diversità delle specie e di un ricco patrimonio genetico. Il ruolo degli
agricoltori e delle attività agricole è essenziale per il mantenimento della
diversità.
LIFE IP Gestire 2020 (
www.naturachevale.it
)
– La gestione dei siti Natura 2000 in
Lombardia si avvale del progetto LIFE IP Gestire 2020, finanziato
nell’ambito del Programma europeo LIFE. Come ha illustrato Elisabetta
Rossi, Responsabile comunicazione del progetto, durante un incontro con la
stampa al Centro Parco ex-Dogana Austroungarica a Tornavento Lonate Pozzolo
(VA), LIFE Gestire 2020 è attuato da otto partner coordinati da Regione
Lombardia con il coinvolgimento degli enti gestori dei siti di Rete Natura 2000.
Interventi di protezione
– La gestione dei siti Natura 2000 del Parco
del Ticino è assai complessa, sottolinea Valentina Parco, Responsabile
Settore Gestione siti Natura 2000
del Parco del Ticino. Gli interventi vengono preparati con modalità diverse e
specifiche per ogni situazione. Un esempio
sono le pratiche adottate nelle Paludi di Arsago, zona ZSC ( Zona
Speciale di Conservazione ), in provincia di Varese, per la protezione degli
anfibi.
Paludi di Arsago
– Rappresentano un’area umida di particolare valore naturalistico
all’interno del Parco del Ticino e sono protette
in qualità di Sito di Importanza Comunitaria (SIC). L’area costituisce un
habitat ideale per gli anfibi, che qui trovano abbondanti pozze dove riprodursi
e vaste aree boscate in cui vivere. Tra le molte specie presenti si annovera
l'esistenza del raro e protetto Pelobate fosco (http://ente.parcoticino.it/fauna/scheda-pelobate-fosco-pelobate-fuscus-insubricus/),
un rospo privo di coda (anuro), dall'aspetto compatto e il corpo ovoidale, che
raggiunge una lunghezza di circa quattro centimetri. Il Pelobate fosco
(Pelobates fuscus), molto raro in
Italia, ha dalle abitudini strettamente notturne e fossorie, cosa che rende il
suo avvistamento particolarmente difficile. E’ noto anche come “rospo della
vanga”, per la presenza di un tubercolo sulle zampe posteriori che facilita
l’attività di scavo del terreno per sotterrarsi, o ancora come “rospo
dell’aglio”, a causa del singolare odore della secrezione che produce, se
allarmato. Oltre al Pelobate, vivono qui anche altri anfibi: diverse specie di
rane, di rospi e il tritone. I cambiamenti climatici e la siccità mettono a
rischio la biodiversità delle zone umide. Per la loro protezione
sono previste chiuse,
tratti di fosso intubato, canali di drenaggio, movimentazione di terra e
sistemi di regolazione dei livelli in modo tale da garantire la presenza d’acqua
anche nei periodi più secchi. Gli interventi mirano
al miglioramento della rete ecologica nell’area delle paludi di Arsago,
connettendo i nuclei isolati di anfibi e incrementandone
lo scambio genetico. Da ricerche eseguite, è emerso che, dal punto di
vista conservazionistico del Pelobate fosco,
le Paludi di Arsago sono l’area più importante d’Italia
sia per l’alto numero di
popolazioni in buona salute che per l’elevata densità degli individui
riscontrati.
Rete Natura 2000 e Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)
-
I siti Rete Natura 2000 sono considerati obiettivi strategici dai
Programmi di Sviluppo Rurale redatti dalle Regioni e pertanto a queste aree
viene data una priorità nell’assegnazione dei fondi destinati a finanziare le
misure agroambientali (www.ambiente.regione.lombardia.it ). Gli agricoltori i
cui terreni ricadono nei Siti Natura 2000 possono usufruire di specifici
finanziamenti per l’implementazione di pratiche a minore impatto ambientale, al
fine di mantenere e ripristinare
habitat naturali o elementi di naturalità all’interno delle aree agricole.
Indennità per le imprese agricole
-
L’integrazione della Rete Natura 2000 con le misure proposte dai PSR e le
relative azioni assegna al mondo
agricolo un ruolo da protagonista nella gestione
del territorio e di custode del patrimonio naturale della collettività.
Gli svantaggi per gli agricoltori, determinati dall’adozione dei vincoli
contenuti nei Piani di gestione delle Aree Natura 2000, sono compensati
economicamente con la corresponsione di una indennità (
www.agricoltura.regione.lombardia.it ). Le aziende agricole, quindi, per la
salvaguardia delle torbiere, la conservazione di canneti, cariceti, molineti, la
gestione naturalistica dei prati a tutela della fauna selvatica, ricevono un
contributo regionale.
Diga del Panperduto (www.panperduto.it )
– Progettata e costruita nel Comune di
Somma Lombardo (VA) alla fine del secolo XIX, dall’ingegner Eugenio Villoresi,
la diga è un gioiello di idraulica industriale e costituisce uno degli snodi
idraulici più importanti della Lombardia. Da essa parte delle acque del fiume
Ticino vengono deviate per formare il canale Villoresi per l’irrigazione e per
alimentare il canale industriale
per la produzione di energia elettrica. La gestione della diga è affidata al
Consorzio di Bonifica EST Ticino-Villoresi (www.etvilloresi.it).
L’ex casello di guardianìa idraulica, costruito nel 1884, recentemente
ristrutturato, è destinato
ad accogliere il flusso dei turisti lungo gli itinerari fluviali e ciclopedonali
del Parco del Ticino. Qui, oltre ai servizi turistici, si trovano
prodotti gastronomici locali dell’area MAB ( Man and Biosphere ) Ticino
Val Grande Verbano, proclamata Riserva della Biosfera dall’UNESCO a fine luglio
2018 (
http://www.parcovalgrande.it/novdettaglio.php?id=49123
).
Scala di risalita dei pesci
– Per ripristinare il naturale flusso della fauna ittica dal Lago Maggiore al
fiume Po e viceversa, in prossimità della diga d Panperduto è stata realizzata
una scala di risalita per i pesci, che serve
a mettere in comunicazione diretta il Ticino con i bacini di calma delle Dighe e
dei canali Villoresi e industriale
(http://parcoticino.eguide.it/?poi=area-sosta-scala-risalita).