Notizie in pillole

 

 

La lapide di via Salaino, a Milano, che ricorda l’assassinio di Walter Tobagi

 

*Il 28 maggio scorso, come ogni anno, i giornalisti milanesi hanno ricordato il presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti, Walter Tobagi, sindacalista, inviato speciale del Corriere della Sera e fondatore della componente sindacale Stampa democratica (Sd), assassinato 38 anni fa dalle Brigate rosse. I terroristi gli spararono quattro colpi di pistola a tradimento, alle spalle. Un ultimo colpo alla nuca. Così morì Walter, in un freddo mattino di primavera.

In via Salaino, dove fu ucciso, la sua figura è stata ricordata dall’attuale presidente dell’Alg, Paolo Perucchini e dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti. Erano presenti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti lombardo, Alessandro Galimberti, la vedova Stella, diversi esponenti di Sd, gli amici personali e quelli incontrati nella professione da Tobagi, e colleghi.

Ha detto l’attuale presidente dell’Alg, Paolo Perrucchini; “Uccisero un uomo, non le sue idee. Da giornalista diceva “Bisogna cercare di capire per poter spiegare” e da sindacalista suggeriva “Non sono le parole tonanti, ma i comportamenti di ogni giorno che modificano le situazioni, danno senso all’impegno sociale: il gradualismo, il riformismo, l’umile passo dopo passo sono l’unica strada percorribile per chi vuole elevare per davvero le condizioni dei lavoratori”.

Un momento della cerimonia. Da sinistra: Paolo Perrucchini, presidente ALG, Giuseppe Giulietti, presidente FNSI, Stella Tobagi,  Alessandro Galimberti, presidente Odg Lombardia. (foto tratta dal sito AlG)

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, ha sottolineato il clima  di intimidazione e i tentativi di condizionamento della stampa: dagli omicidi di mafia in Sicilia, a quelli nel nord Italia, ai tanti colleghi gambizzati o pesantemente minacciati.

 «Dobbiamo soprattutto dare attenzione alle idee e alla lezione di Walter – ha sottolineato il presidente della FNSI, Giulietti – sulla società e sul giornalismo. Le sue analisi sono state un punto di riferimento e lo sono ancora oggi»

Alla cerimonia, culminata con la deposizione di una corona di fiori dinanzi alla targa di via Salaino, nel luogo dove fu assassinato, era presente la vedova di Tobagi, signora Stella.

 

* L’ 8 giugno scorso, l'astronauta dell'ESA Alexander Gerst è arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale insieme all'astronauta della NASA Serena Auñón-Chancellor ed al comandante Sergej Prokopyev di Roscosmos, segnando l'inizio della missione Horizons di Alexander.

L'ingresso di Alexander Gerst a bordo della ISS

Il trio è stato lanciato nello spazio alle 13:12 (11:12 GMT) del 6 giugno a bordo della navicella Soyuz MS-09 dal cosmosdromo di Baikonur, Kazakistan.

Durante la seconda parte della sua missione, Alexander assumerà il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale. La sua missione si chiama Horizons come simbolo di ciò che non si conosce e che si trova oltre. La missione rafforza ulteriormente le conoscenze dell'ESA per vivere e lavorare fuori dal pianeta. Alexander testerà nuovi modi di operare e lavorare con i robot con lo scopo di sviluppare le tecniche necessarie per la futura esplorazione abitata e robotica del nostro sistema solare, come comandare dei rover mentre orbitano un altro pianeta.

Progetti per costruire un accesso internazionale tra la luna e la Terra saranno discussi questo mese con la fornitura, da parte dell'Europa, di componenti chiave - come ad esempio il modulo abitativo ed il modulo di servizio per la sonda Orion della NASA, per il trasporto di astronauti, rifornimenti e parti.

 

*Sempre più probabile il verificarsi di trombe marine e tornado intensi nei mari italiani a causa dell’innalzamento della temperatura superficiale dell’acqua dovuta al riscaldamento globale. È quanto emerge da una ricerca ENEA - CNR pubblicata su Scientific Report di Nature, una delle più antiche e autorevoli riviste scientifiche al mondo. Lo studio è stato condotto su un tornado che si è abbattuto su Taranto nel novembre del 2012, quando la temperatura in superficie del mar Ionio era superiore di 1 C° rispetto alla media del periodo. I dati sono stati raccolti dal CNR, mentre ENEA si è occupata di analizzarli e localizzarli su una mappa, evidenziando il ruolo dell’orografia nel sviluppo del violento fenomeno meteorologico.

Per la notizia completa http://www.enea.it/it/Stampa/news/clima-studio-enea-cnr-aumento-tornado-violenti-nel-mediterraneo-per-il-riscaldamento-globale 

 

*Una coppia di vortici quantizzati all’interno di un fluido di luce e materia può evolvere lungo traiettorie analoghe a quelle di due particelle puntiformi e interagenti. Lo ha dimostrato l’Istituto di nanotecnologia del Cnr in un recente studio pubblicato su Nature Communications. I vortici hanno un fascino particolare, e non a caso ricorrono un po’ ovunque in natura e nell'universo, dalla scala cosmologica delle galassie e dei buchi neri a quella atmosferica dei tornado e cicloni, da quella di certe conchiglie o dei piccoli gorghi in un ruscello, fino al mondo dell’arte e di spiraleggianti forme che hanno ispirato artisti come Van Gogh e Klimt. Le loro linee che da un centro tendono ad aprirsi all’infinito e viceversa, portano a riflettere sulle origini dell’universo e sul significato fisico della loro esistenza. In effetti, una classe di vortici in qualche modo più fondamentale, è rappresentata dai vortici quantizzati, come quelli eccitabili nelle onde elettromagnetiche o nei fasci di elettroni. Proprio le dinamiche di coppia di vortici impressi in un fluido polaritonico—un termine scientifico che indica un fluido composto da luce e da elettroni—sono state l’oggetto di uno studio sperimentale e teorico condotto dai ricercatori dall’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Lecce, in collaborazione con la San Diego State University e le Università di Siviglia, Porto, Atene e del Massachusetts, pubblicato su Nature Communications.

I due vortici quantizzati all’interno del fluido polaritonico a tre diversi istanti di tempo (sinistra) e la rappresentazione dell’evento di scattering tra i due vortici in forma di filamenti spazio-temporali (destra)

 

“Per comprendere i vortici quantizzati teniamo conto intanto che, in questi vortici succede qualcosa di contro-intuitivo, infatti il fluido si muove più velocemente vicino al centro, ovvero dove c’è una curva più stretta che alla periferia”, afferma Lorenzo Dominici, ricercatore del Cnr-Nanotec di Lecce. “Inoltre, il suo centro, chiamato ‘singolarità di fase’, che ha una densità nulla, è praticamente puntiforme e possiede al tempo stesso una carica quantizzata (quella di rotazione angolare orbitale). Sono proprio queste caratteristiche ad aver suggerito, forse, una possibile analogia tra vortice quantico e una particella elementare, così come già suggeriva lo stesso lord Kelvin, scienziato e filosofo a fine ‘800”. I vortici quantici sono stati oggetto di intense ricerche a partire dagli anni ‘90, perché le loro distribuzioni, regolari o turbolente nei condensati di atomi ultrafreddi, sono alla base di importanti transizioni di fase come quelle di un superfluido o di un superconduttore. Inoltre oggi, i vortici fotonici vengono studiati anche per un maggiore controllo di cellule o particelle nelle cosiddette pinzette ottiche, per aumentare la risoluzione e la robustezza nelle osservazioni astronomiche e nelle telecomunicazioni. A livello di fisica fondamentale tuttavia, le loro dinamiche di coppia non sono ancora del tutto spiegate, e dipendono fortemente dal tipo di fluido quantico in cui si trovano.

“Abbiamo impresso una coppia di vortici con lo stesso segno, ovvero che girano nello stesso verso, nel fluido polaritonico di una microcavità ottica, e come atteso, i due vortici hanno cominciato a muoversi essi stessi, uno intorno all’altro, come se effettivamente si sentissero ed influenzassero a vicenda. Il risultato inatteso, è stato poi osservare che, oltre a ruotare, essi tendevano ad avvicinarsi per poi rimbalzare. Questo non era stato mai osservato nemmeno nei condensati di atomi ultrafreddi [che condividono varie proprietà con i polaritoni, ndr]”, dichiara il prof Ricardo Carretero di San Diego, teorico di fisica nonlineare e vortici.

 “Occorre precisare” aggiunge Lorenzo Dominici, “che è l’intero fluido intorno ai vortici a mediare queste dinamiche, che possono però essere descritte come dovute a un potenziale attrattivo-repulsivo tra i due vortici puntiformi. Sembra proprio che la teoria di lord Kelvin” conclude Dominici, “possa essere altrettanto sensata in senso fisico oltre che filosofico, come forse un giorno si scoprirà”.

Daniele Sanvitto, coordinatore del team sperimentale del Cnr-Nanotec di Lecce, ricorda che “in realtà ci sono già proposte teoriche per utilizzare i vortici quantici, in giroscopi ultrasensibili o anche per elaborare informazioni in memorie e computer ottici o quantistici; sapere cosa succede in un fluido polaritonico soggetto a forze interne è fondamentale per studiare dispositivi di questo tipo”.

 

 

*Il prossimo anno l'astronauta dell'ESA Luca Parmitano tornerà sulla Stazione Spaziale Internazionale per la sua seconda missione, ed avrà il ruolo di comandante dell'avamposto di ricerca nello spazio durante la seconda parte del volo.

Luca Parmitano

Luca è stato il primo degli astronauti ESA selezionati nel 2009 a volare, nel 2013, sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove è rimasto 166 giorni. Durante la missione Volare, la prima missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Luca ha effettuato due uscite extra veicolari e raccolto dati per molti esperimenti che sono ancora in corso oggi.

 Il Galileo