La generazione distribuita di energia
elettrica da fonte solare fotovoltaica
Il ruolo dei ”prosumer”
di Bartolomeo Buscema
Oggi, soffriamo di un'idolatria quasi universale per il gigantismo. Perciò è necessario insistere sulle virtù della piccola dimensione, almeno dovunque essa sia applicabile. Questo è quanto si legge in un passaggio un libro quasi profetico di Ernst Friedrich Schumacher, intitolato “Piccolo è bello”, pubblicato nel 1973. Si tratta di una raccolta di brevi saggi di argomento economico che anticipano il nuovo paradigma della produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica a livello locale. Stiamo parlando della generazione distribuita di energia elettrica con piccoli impianti la quale ha permesso, in meno di quindici anni, di rendere disponibile energia pulita in prossimità dei punti di consumo, a prezzi sempre più competitivi. Oggi, l’aumento dell’efficienza dei pannelli fotovoltaici e l’introduzione di sistemi evoluti di accumulo elettrochimico, quali ad esempio quelli basati su batterie al litio, al sodio e al vanadio, hanno fatto si che i costi di produzione di energia elettrica sono diventati competitivi rispetto alle fonti fossili. Evidentemente con enormi vantaggi ecologici accompagnati da una flessibilità d'installazione, esercizio, controllo e disinstallazione. Ma se si vuole sempre più andare nella giusta direzione, è necessario che l’utente diventi “ prosumer”. Un termine preso a prestito dalla lingua inglese, composto dalla parola producer (produttore) e dalla parola consumer (consumatore).La figura del prosumer è alla base dell’autoconsumo, cioè chi produce energia è lo stesso che la consuma in loco. Una sorta di uso dell’energia elettrica a chilometro zero.
Già
da qualche anno, la Comunità europea, tramite il progetto PV-Prosumers4Grid,
finanziato nell’ambito di Horizon 2020, ha delineato un quadro d’insieme della
situazione attuale: Austria, Francia, Germania, Olanda e Portogallo, sono i
Paesi che incentivano i prosumer. Restano al palo la Spagna, il Belgio e
l’Italia, che non hanno ancora un adeguato quadro regolatorio, nonostante la
direttiva europea sulle energie rinnovabili COM 2016/767 , del 30/11/2016,
afferma che i soggetti dotati d’impianti rinnovabili per la produzione,
l'accumulo, la gestione e l'utilizzo dell'energia in maniera decentrata e
condivisa, abbiano diritto a svolgere l'autoconsumo e la vendita, senza essere
soggetti a procedure sproporzionate e a oneri che non riflettono i costi di
produzione. Inoltre, la citata direttiva stabilisce che i prosumers ricevano una
remunerazione per l'energia elettrica da fonti rinnovabili autogenerata e
scambiata con la rete che rifletta il valore di mercato dell'energia elettrica
.E’ anche opportuno che il singolo produttore-consumatore
cominci ad aggregarsi in piccole “comunità energetiche “ che consentano a
ciascun prosumer di cedere parte della propria energia in esubero per riceverne
da altri quando ne abbia reale necessità.