Franca Ghitti scultrice
di Giuditta Bricchi
Il Museo d’arte di Mendrisio (http://museo.mendrisio.ch)
dedica una mostra (15 aprile – 15 luglio 2018 ) a Franca Ghitti ( 1932 – 2012 ),
scultrice bresciana,
nota a livello
internazionale. L’artista, nata in Valcamonica, si
è sempre dedicata alla ricerca delle testimonianze e dei reperti della
cultura camuna. Molto numerose sono state le sue esposizioni
in spazi pubblici, università e gallerie
in Italia, in Europa e in America, accompagnate da monografie ed edizioni
d’arte a lei dedicate. La scultrice ha intrecciato il
suo lungo percorso di vita e di ricerca con personaggi della cultura e
della letteratura (Vanni Scheiwiller, Vittorio Sereni, Roberto Sanesi, Italo
Calvino, Maria Corti ) e con storici dell’arte e critici ( Giulio Carlo Argan,
Carlo Belli, Carlo Bertelli, Giuseppe Marchiori, Walter Schoenenberger).
I materiali
– Ghitti ha riutilizzato materiali e oggetti che già avevano una storia d’uso.
Ha impiegato, per le opere lignee, oggetti, legni usurati, assi e scarti di
falegnameria e addirittura traversine ferroviarie. Nella produzione in ferro ha
portato avanti le stesse intenzioni della ricerca lignea,
recuperando reperti
abbandonati nelle fucine per poi risaldarli in nuove sagome e nuove iconografie.
Si è servita di scarti dei processi
di lavorazione del ferro prodotti, nelle antiche fucine della Valcamonica, con i
magli ad acqua (stampi, ritagli, sfridi, chiodi, tazze di siviera,
polvere di fusione) e anche di “ritagli” delle più moderne industrie dei
metalli.
Le sculture
– La concezione artistica di Ghitti non si limita al riuso e alla ricerca
dell’espressività di materiali carichi d’una storia di produzione e di vissuto,
ma anche nell’organizzare i
materiali in una precisa spazialità
e in una percezione storica, con una rievocazione del senso della misura,
infondendo alle sue opere un
respiro antico, corale, che costringe a ripensare ai valori comuni all’esistenza
di tutti gli esseri umani.
La mostra
- Una sessantina di opere, lignee e in ferro, con preziose edizioni d’arte,
vengono esposte nei suggestivi spazi di un antico convento dei Serviti,
restaurato e divenuto sede del Museo. La mostra, a cura di Barbara Paltenghi
Malacrida, con la collaborazione di Elena Pontiggia e il sostegno della
Fondazione Archivio Franca Ghitti di Cellatica, ripercorrere tutta la carriera
dell’artista. La sua produzione lignea è indissolubilmente legata alla terra di
origine, ai repertori rupestri della Valle e alle tradizioni artigianali. Sono
presenti opere delle serie dedicate
alle Mappe, alle Vicinie, ai Tondi, alle Edicole, alle Madie e al
Bosco. Nella sezione dedicata alla produzione in ferro sono presenti gli
Alberi, le Meridiane, la Pioggia,la Cascata. Un’ultima sezione della mostra è
dedicata alle edizioni d’arte, di cui alcune pubblicate con l’amico e celebre
editore Vanni Scheiwiller. Nel
catalogo, di 90 pagine, con i saggi delle due curatrici
sono riprodotte tutte le
opere presenti nell’esposizione.