Indovina chi viene a cena?

In un film di 50 anni fa il problema delle relazioni bianchi-neri

Cosa è cambiato a 49 anni dall’assassinio di Martin Luther King?

 

di Magali Prunai

 

 

Era il 4 aprile 1968 quando Martin Luther King, attivista per i diritti civili degli afroamericani, venne brutalmente assassinato.

La sua morte arriva in un periodo di forti conflitti e tensioni sociali che scombussolavano non poco l’intero paese.

La lotta pacifica per la conquista dei diritti civili poteva avvenire in qualsiasi forma, anche attraverso un film apparentemente semplice ma che in realtà affrontava una tematica complicata: i matrimoni fra bianchi e neri. In quegli anni, infatti, in ben 17 stati i matrimoni misti bianchi-neri erano considerati reato e proprio questa discriminazione è una delle massime preoccupazioni di Spencer Tracy che interpreta Matt Drayton, un giornalista in prima linea nella lotta per l’uguaglianza finché non sarà proprio la sua unica figlia a presentarsi a casa con un fidanzato nero, nel film “Indovina chi viene a cena?”

Esattamente 50 anni fa usciva nei cinema questa pellicola delicata, semplice ma che tratta un argomento spinoso e sempre attuale.

I genitori di lei, progressisti fino a un certo punto, i genitori di lui, di origini più umili, che hanno penato lacrime e sangue per far studiare il figlio fino a farlo diventare medico e che non accettano l’idea che voglia sposarsi con una donna bianca. Il loro matrimonio è reato in una buona parte degli Stati Uniti, tanto che la giovane coppia si trasferirà in Svizzera, a Ginevra, dove il dottore ha ricevuto un incarico.

I Drayton, conosciuti e rispettati nella città in cui vivono, passano una strana giornata fra conoscenti che come vedono il futuro genero rimangono a bocca aperta e li compatiscono e la cameriera di colore, membro della famiglia a tutti gli effetti, che cerca in tutti i modi di dissuadere tutti dall’accettare questo matrimonio.

Ma alla fine tutto si risolve per il meglio, con un bel discorso di circostanza sull’ammirazione, la forza e il coraggio di questi due giovani e sulla necessità che il mondo cambi.

Martin Luther King

ritratto di  Betsy G. Reyneau

Il mondo è cambiato, ma fino a un certo punto. I matrimoni misti sono consentiti dalla legge praticamente ovunque nel mondo, ma non per questo spesso accettati pacificamente. Il razzismo che 50 anni fa era riservato a una “comunità” o “minoranza” ora viene riservato ad altri, accusati di invadere l’occidente e di voler imporre le proprie tradizioni a scapito delle nostre. È cronaca degli ultimi mesi di una ragazza di Torino che si è vista negare un posto di lavoro perché nella foto profilo di facebook è raffigurata con il suo fidanzato, un ragazzo nigeriano. Dopo aver risposto a un annuncio di lavoro per commessa in un negozio, si è vista recapitare un messaggio in cui le viene detto che non si intende affidare la cassa a chi ha deciso di condividere la propria vita con “un africano”. E così, dopo 50 anni dall’uscita di un film che si batte per l’uguaglianza dei diritti di bianchi e neri, e a 49 anni dall’omicidio di Martin Luther King, c’è ancora chi divide il mondo e i suoi abitanti in base al colore della pelle e alla nazionalità.

Il Galileo