Segnali d’allarme al G7 salute di Milano
Farmaci contraffatti inefficaci e tossici
e un miliardo di migranti climatici entro il 2050
di Giuseppe Prunai
Nello scorso anno sono state sequestrate oltre 344mila
unità di medicinali. Nel solo settembre di quest’anno sono state
sequestrate oltre 90mila unità di farmaci e dispositivi medici illegali o
contraffatti. Inoltre è stato identificato un traffico illegale di medicinali
iniziato in Germania e diffuso a livello europeo e chiuso il sito internet che
vendeva tali farmaci. Dal 2014 al 2017 sono stati sequestrati complessivamente
due milioni e mezzo di confezioni illegali e quattro milioni di fiale e
compresse, sono stati eseguiti oltre 17mila controlli che hanno portato alla
denuncia di 3.200 persone, 215 delle quali in stato d’arresto. E’ del 31 ottobre
scorso l’ultima operazione dei NAS, a Milano, che ha portato al sequestro di 151
pacchi, provenienti da paesi extraeuropei e contenenti farmaci senza permesso di
commercializzazione. Fra questi: novemila compresse per la cura di alopecia,
disfunzione erettile, obesità a depressione. I 12 destinatari dei pacchi sono
stati denunciati.
E’ quanto è emerso da un evento, svoltosi a Milano nell’ambito del G7 della
salute, presieduto dalla ministra italiana della salute Beatrice Lorenzin e al
quale hanno partecipato il direttore generale dell’AIFA, Mario Melazzini, il
comandante generale dei carabinieri, generale Del Sette, e il comandante dei
carabinieri del nucleo tutela salute, generale Lusi.
Anche se le confezioni di questi farmaci farlocchi sono identiche a quelle dei
farmaci veri, non lo è il contenuto. Si
tratta di preparati che non contengono il principio attivo o lo contengono in
maniera insufficiente e quindi del tutto inefficaci, spesso addirittura tossici
per l’eccesso e la scarsa qualità degli eccipienti e per la loro lavorazione
senza alcuna garanzia di igiene. La maggior parte di questi sedicenti farmaci
sono quelli oncologici, normalmente in vendita ad un costo elevato, che vengono
offerti ad un prezzo conveniente. Il veicolo di vendita è per lo più internet,
tramite siti difficilmente rintracciabili, ma anche tramite qualche esercizio
commerciale, che non definiremmo farmacia, gestiti da persone prive di scrupoli.
Che fare per stroncare questa attività criminale dalla quale può dipendere un
problema di salute pubblica? Oltre alla sensibilizzazione dell’utenza, oltre
alla repressione, si potrebbe intervenire sul mercato dei farmaci, di quelli
veri. Molte persone si rivolgono in buina fede al mercato nero pr la velocità
con la quale il prodotto richiesto viene fornito. Le nostre farmacie sono spesso
sprovviste di alcuni prodotti. Perché alcune specialità, soprattutto quelle del
il trattamento del diabete o del colesterolo, vanno ordinate e vengono
consegnate, spesso, dopo alcuni giorni? Perché le case farmaceutiche
preferiscono inviare i loro prodotti in alcuni paesi esteri dove il prezzo di
vendita è più alto lasciando sguarnite le farmacie di quei paesi, come l’Italia,
dove il prezzo dei farmaci è
amministrato, soprattutto di quelli dispensati dal servizio sanitario nazionale.
Ma di questo, almeno nelle sedute pubbliche, non si è parlato, limitandosi a
sottolineare l’importanza della cooperazione internazionale e della condivisione
delle informazioni tra le autorità dei diversi stati al fine di rafforzare la
tutela e la protezione della salute pubblica a livello globale.
E’ questo uno dei tanti campanelli d’allarme suonati al G7 Salute di Milano. Un problema che ci riguarda da vicino ma al quale ognuno di noi può porre argine con un comportamento responsabile, Cioè acquistando farmaci solo in farmacia e non cedere alle lusinghe di pronte guarigioni, di problemi risolti in un fiat e credere a quanto decantato dalla pubblicità su improbabili pillole miracolose.
Stretta di mano tra Vytenis Andriukaitis Commissario dell'UE alla salute e la Ministra Lorenzin
Ma c’è un altro, grave problema al quale dovranno porre rimedio i governi di
tutti i paesi della terra: il riscaldamento globale. Si stima, e la fonte è uno
studio commissionato dal G7 Salute, che entro il 2050 i rifugiati climatici
saranno un miliardo, come se gran parte della
popolazione africana si trasferisse in Europa. A parte gli
inevitabili effetti economici e sociali, vi sarebbero anche gravi
problemi di salute pubblica che già fanno capolino sotto forma di ondate di
calore e diffusione di malattie finora confinate nelle aree tropicali come
Chikungunya, febbri Westnile, Dengue, malaria e Zika. Da aggiungere una serie di
eventi meteorologici estremi, soprattutto inondazioni.
Quanto alle azioni da intraprendere, fra i sette c’è un accordo completo:
implementare l’accordo di Parigi, incidere sugli stili di vita, particolare
attenzione alla salute dei migranti, soprattutto delle donne, raggiungere la
copertura sanitaria universale.
Se son rose….