Gabriella Bernardi: “Giovanni Domenico Cassini” – Springer edizioni -
€ 31,19 -
http://www.springer.com/us/book/9783319634678
Giovanni Domenico Cassini fu il più famoso astronomo della sua epoca, eppure
nonostante la sua importanza scientifica
esistono
pochi libri in italiano dedicati alla sua figura e ancora meno in inglese tanto
da spingere l’autrice a cimentarsi in quest’opera divulgativa.
Conteso da Papi, Regine e Imperatori il giovane Cassini inizia la sua carriera
di studioso a Perinaldo dove nasce nel 1625. Da questo piccolo villaggio ligure,
lasciato in giovane età per studiare a Genova dai Gesuiti, spiccherà il volo
verso l’Università di Bologna e da qui, dopo anni di insegnamento arriverà
ancora giovane a Parigi (per non lasciarla più) per dirigere il nuovo
Osservatorio. Il suo estremo rigore scientifico che lo caratterizzerà per tutta
la vita lascerà tracce ancora oggi visibili, dalla meridiana all’interno di San
Petronio alla famosa suddivisione degli anelli di Saturno.
Questo volume descrive la sua vita, le sue conquiste scientifiche e i suoi
ambiziosi e moderni progetti senza trascurare aneddoti curiosi che
caratterizzano l’epoca nella quale visse. Certamente avrebbe seguito con
trepidazione le osservazioni ravvicinate di Saturno e dei suoi satelliti
(diversi scoperti da lui) e le scoperte compiute dalla sonda che portava il suo
nome.
Grammenos Mastrojenni -
Antonello Pasini: “Effetto serra. Effetto Guerra” - Edizioni
Chiarelettere - pp. 168 - Euro 15,00
Vedere
il problema dell'immigrazione e dei conflitti dalla parte del clima. Una
prospettiva inedita.
Quanto i cambiamenti climatici influiscono sulle migrazioni e sulle crisi
internazionali? Più il deserto avanza più le ondate migratorie aumentano. Più
cresce il pericolo di guerre.
Un analista diplomatico (Grammenos Mastrojeni) e un fisico del clima (Antonello
Pasini) indicano la strada per gestire cooperativamente il futuro che ci aspetta
e che sarà segnato dalla rivoluzione climatica già in atto.
Continue ondate migratorie aprono scenari a cui non eravamo preparati, e paiono
il preludio a esodi di interi popoli. Le aree dove questi sommovimenti si
originano hanno tutte qualcosa in comune: il clima che cambia, il deserto che
avanza e che sottrae terreno alle colture mettendo in ginocchio le economie
locali.
Clima e guerre, clima e terrorismo. E difficile tracciare una precisa
concatenazione di cause ed effetti fra il riscaldamento globale e i singoli
eventi che ci hanno traumatizzato recentemente, ma una cosa è ormai certa: il
clima che cambia contribuisce al disagio e all'aumento della povertà di intere
popolazioni, esposte più facilmente ai richiami del terrorismo e del fanatismo.
In tutto questo, l'Italia è in prima linea: lo sanno bene a Lampedusa. Per
questo un climatologo e un diplomatico - così lontani, così vicini - hanno preso
la penna giungendo alle stesse conclusioni: se abbandoniamo i più poveri da soli
alle prese col cambiamento climatico, non solo facciamo finta di non capire ciò
che ci insegnano la moderna scienza del clima e l'analisi geopolitica - che
siamo tutti sulla stessa barca e che i problemi sono interconnessi e hanno una
dinamica globale -, ma lasciamo anche crescere un bubbone di conflittualità che
prima o poi raggiungerà pure noi; i primi migranti del clima lo sanno bene.
Prendere coscienza dei rischi di un clima impazzito può favorire un'operazione
di pace, integrazione e giustizia di portata inedita.
Grammenos Mastrojeni
è un diplomatico italiano. Coordinatore per l'ambiente della Cooperazione allo
sviluppo, partecipa ai negoziati internazionali su clima, terre, biodiversità,
acqua e oceani. Insegna Ambiente e Geostrategia in vari atenei. Da una ventina
d'anni concentra la sua attenzione sui cambiamenti climatici del pianeta. Per
Chiarelettere ha pubblicato "L'arca di Noè" (2015, due edizioni).
Antonello Pasini,
fisico climatologo del Cnr e autore di molte pubblicazioni specialistiche,
insegna Fisica del clima a Roma Tre e Sostenibilità ambientale - aspetti
scientifici all'Università Gregoriana di Roma. Vicepresidente della Società
italiana per le scienze del clima, è anche un attivo divulgatore. Ha vinto
recentemente il premio nazionale di divulgazione scientifica con il blog "Il
Kyoto fisso" per la rivista "Le Scienze".
Ada Fichera: “Luigi Pirandello, Una
biografia politica” Polistampa, 2017. Prezzo: 14.00 €
L'adesione
al fascismo di Luigi Pirandello (1867-1936) fu sincera, anzi lo sbocco
inevitabile del suo pensiero politico: è la giornalista e studiosa Ada Fichera a
porre fine al lungo dibattito sulle motivazioni che spinsero il Premio Nobel
della Letteratura a chiedere l'iscrizione al Partito nazionale fascista (Pnf)
nel 1924, all'indomani del delitto del deputato socialista Giacomo Matteotti.
Ada Fichera illustra la sua ipotesi nel nuovo saggio "Luigi Pirandello. Una
biografia politica", edito da Polistampa/Universitario con prefazione di
Marcello Veneziani. Il testo è frutto di una ricerca su documenti d'archivio
inediti, molti dei quali recentemente desecretati dopo oltre settant'anni, tra
cui il fascicolo della Segreteria del Duce oggi custodito nell'Archivio Centrale
dello Stato a Roma.
Dalle carte personali dello scrittore e drammaturgo agrigentino, dalle lettere
scambiate con i direttori dei quotidiani del tempo, ma anche dai copioni delle
opere teatrali - molti dei quali furono colpiti dalla censura ministeriale -
emergono aspetti chiave del pensiero pirandelliano come la coscienza del
fallimento degli ideali borghesi, l'idea del potere nelle mani di uno e non di
una maggioranza, la tendenza all’azione.
"La dimensione politica di Luigi Pirandello - spiega Ada Fichera - è stata
sempre ignorata o considerata un episodio occasionale nella sua vita, se non
addirittura una scelta opportunistica. Mentre sono innumerevoli le motivazioni
letterarie, filosofiche, esistenziali che indussero Pirandello ad aderire al
fascismo, e soprattutto a riconoscersi in esso".