*60
anni e non sentirli. Il 29 luglio
scorso, l’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli, l'astronauta NASA Randy Bresnik ed
il comandante russo Sergei Ryazansky della Roscosmos, sono partiti per lo spazio
dal cosmodromo di Baikonur, Kazakistan, alle 17:41 ora italiana (15:41 GMT). La
loro navetta Soyuz MS-05 ha orbitato la Terra quattro volte per raggiungere, sei
ore più tardi, la Stazione Spaziale Internazionale, e l'equipaggio si stabilirà
ora nella nuova casa e posto di lavoro per cinque mesi.
Nespoli è ormai un veterano dello spazio. Nel 2007 ha partecipato per due
settimane, con la missione Esperia, all'assemblaggio della ISS, dove ha poi
trascorso sei mesi a partire dal dicembre 2010 (missione MagISStra).
In che modo la sua terza volta sarà diversa?, gli abbiamo chiesto. "Questa volta
– ha risposto appoggiato all’albero piantato da Yuri Gagarin
- cercherò anche di godermi queste
sensazioni che derivano dall'essere nello spazio, invece di focalizzarmi
solamente sul fare del mio meglio per ottenere il miglior risultato".
L’equipaggio della ISS non avrà tempo di annoiarsi, con i circa 200 esperimenti
scientifici previsti in programma, 13 dei quali nell'ambito della missione VITA
dell'Agenzia Spaziale Italiana. La microgravità rappresenta una miniera
inesauribile per gli scienziati che seguono i progressi degli astronauti dalla
Terra. E per Nespoli: "Questa gioia della scoperta è una delle cose che ti danno
euforia, ed è forse quello che da adulti perdiamo e che invece abbiamo
sicuramente da bambini; quindi andare nello spazio ti riporta indietro e forse
ti ringiovanisce anche, chissà...".
"Vita", il nome della missione di Paolo, sta per Vitalità, Innovazione,
Tecnologia ed Abilità ed è stato scelto dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che
fornisce la missione attraverso un accordo bilaterale con la NASA.
Questo è il terzo volo nello spazio di Paolo e la terza visita sulla Stazione
Spaziale – egli ha già accumulato 174 giorni nello spazio con le missioni
precedenti, un volo con lo Space Shuttle nel 2007 ed una missione di cinque mesi
nel 2011.
Questo lancio è il secondo per Sergei e per Randy. Il trio si unisce agli
astronauti NASA Peggy Whitson e Jack Fischer
ed al cosmonauta Fyodor Yurchikhin che hanno dato loro il benvenuto a bordo
dell'avamposto in orbita.
Dopo l'attracco al modulo Rassvelt, il portellone tra la navetta Soyuz e la
Stazione Spaziale Internazionale è stato aperto alle 01:57 (23:57 GMT) segnando
così l'inizio della missione Vita.
Poco dopo il loro arrivo, i sei astronauti che ora vivono sulla Stazione
Spaziale, hanno partecipato ad una breve conferenza stampa e si sono collegati
con amici e parenti.
Sono passati sei anni dall'ultima visita di Paolo sulla Stazione Spaziale ed il
laboratorio "in assenza di gravità" è cambiato da allora. I moduli sono stati
riposizionati ed i sistemi aggiornati. Nuovi veicoli commerciali portano le
provviste alla Stazione Spaziale e Paolo aiuterà ad agganciare e a far
attraccare le navicelle cargo che arriveranno regolarmente, utilizzando il
braccio robotico della Stazione.
Paolo ha un programma completo di scienza ed esperimenti pianificati per la sua
missione di cinque mesi. Continuerà gli esperimenti dei partner internazionali
che tengono la Stazione Spaziale Internazionale in alto e parteciperà ad alcuni
di essi come soggetto di prova.
La possibilità di eseguire esperimenti per un lungo periodo sulla Stazione
Spaziale, di 17 anni ma con innovative strutture di ricerca, è ciò che rende il
laboratorio così attraente per gli scienziati a Terra – dallo studio sui
metalli, sulle piante e sul nostro pianeta, al comprendere i segreti del nostro
universo.
Le prime due settimane serviranno a Paolo per riadattarsi a vivere e lavorare in
microgravità. Vivendo nello spazio, vedrà la sua spina dorsale che si allungherà
ancora di più, i fluidi del corpo si sposteranno verso il capo e le sue ossa si
indeboliranno.
Tali cambiamenti devono essere compresi in modo da poter esplorare il nostro
sistema solare e mandare l'uomo ancora più lontano nello spazio, ma essi offrono
anche opportunità interessanti per i ricercatori che cercano le cause di
disturbi simili sulla Terra, come ad esempio l'osteoporosi. Gli astronauti nello
spazio subiscono una forma di rapido invecchiamento che è reversibile quando
tornano sulla Terra, rendendoli degli affascinanti casi di studio.
Seguite la missione attraverso gli occhi di Paolo sui social media via
paolonespoli.esa.int
*L’Accademia dei Lincei ospita il 102° corso di orientamento, organizzato dalla
Scuola Normale Superiore, per alcuni dei migliori studenti italiani.
Ottantaquattro studenti tra i 17 e i 18 anni (45 ragazzi e 36 ragazze),
provenienti da tutte le regioni d’Italia, si ritroveranno a Roma, nella
prestigiosa cornice di Palazzo Corsini, per assistere a un ricco programma di
lezioni e incontri con professori universitari e personalità di vari ambiti
professionali. L’obiettivo del corso è testare le affinità di questi giovani
studiosi con un ampio ventaglio di settori disciplinari e in modo che possano
decidere al meglio quello al quale dedicarsi una volta conseguita la maturità,
il prossimo anno.
Gli allievi del corso sono stati tutti selezionati nei mesi scorsi dalla Scuola
Normale su oltre duemila nominativi inviati da 700 scuole di tutta Italia
attraverso una valutazione che ha riguardato la media scolastica e la
motivazione degli studenti a prendere parte a questa iniziativa.
Per tutti loro la partecipazione al
corso è gratuita, così come sono spesati il vitto e l’alloggio a Roma.
All’interno della settimana sono previste per gli allievi visite alla Farnesina
e alla Biblioteca dell’Accademia dei Lincei.
*Giuliano Urbani (foto a destra) confermato presidente del Museo
nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" di
*Le stampanti 3d sono in grado di creare qualsiasi oggetto solido e replicare
quelli esistenti, ma sono ancora poco diffuse a causa delle difficoltà di
utilizzo. L’Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale
delle ricerche (Iac-Cnr) ha pubblicato su Applied Mathematical Modelling uno
studio in cui per la prima volta, per migliorare gli standard di stampa, si
usano metodi matematici già utilizzati per l’ottimizzazione di forme o per la
fluidodinamica computazionale (riproduzione o simulazione al computer di fluidi
in movimento definiti da espressioni matematiche).
“Un problema tipico delle stampanti 3d è la creazione automatica di supporti o
impalcature sulle quali si appoggia l’oggetto durante la stampa”, spiega
Emiliano Cristiani, ricercatore Iac-Cnr. “Il sistema prevede un ugello che
deposita il materiale strato dopo strato, il tempo di raffreddamento è
relativamente lungo, quindi il materiale tende a ‘colare via’, determinando una
cattiva realizzazione di stampa. Questo inconveniente può essere superato con la
creazione di supporti specificamente disegnati per ogni oggetto, così da ridurre
il tempo impiegato a produrre l’oggetto e diminuire il materiale per la sua
realizzazione”.
Questo passo avanti nella soluzione dei problemi legati alla stampa è possibile
attraverso la realizzazione di algoritmi che permettono di ‘gonfiare’ l’oggetto
così da eliminare le sporgenze eccessive, fino a rimuovere le impalcature
stesse. “Ormai da anni, ingegneri e informatici stanno studiando la stampa 3d, a
differenza dei matematici che se ne occupano poco, anche per la difficoltà dei
calcoli delle equazioni: il problema non è trovarne di nuove, ma risolvere
quelle esistenti, per singoli oggetti stampabili, sfida che i matematici possono
cogliere”, continua Cristiani. “La difficoltà di utilizzo, legata alla scarsa
praticità delle stampanti 3d non professionali, oggi rappresenta un grosso
ostacolo alla commercializzazione. Il software deve dotarsi di strumenti
avanzati in grado di realizzare stampe analizzando l’oggetto in maniera rapida e
creare un file di stampa ottimizzato con un intervento minimo dell’utente,
agevolando la metodologia nel suo complesso”.
*La quattordicesima edizione del Festival della Mente, il primo festival in
Europa dedicato alla creatività e alla nascita
delle idee, si svolgerà a Sarzana dal 1 al 3 settembre con la direzione di
Benedetta Marietti e la consulenza scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet.
Il festival è promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana (www.festivaldellamente.it).
Tre giornate con 65 relatori italiani e internazionali e 41 appuntamenti tra
incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento culturale, che
trasformano la cittadina ligure in un palcoscenico della creatività. Filo
conduttore di questa edizione, sul quale si confronteranno scienziati, filosofi,
scrittori, storici, artisti, psicoanalisti, designer, antropologi, è la rete. Il
tema sarà analizzato da diversi punti di vista e attraverso ambiti e discipline
differenti, per consentire al pubblico di approfondire i temi più attuali della
contemporaneità, sempre con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.