La colata lavica è finita sulla neve provocando un’esplosione freato-magmatica
Coinvolto un gruppo di escursionisti fra cui una troupe della BBC
Nuova eruzione dell’Etna, cominciata il 15 marzo scorso. Questa volta c’è stato
un fuori programma, un’esplosione dovuta al contatto della lava incandescente
con la neve. Alle 12.43 del giorno 16 si è verificata un’esplosione
freato-magmatica in località
Belvedere (bordo occidentale della Valle del Bove), a circa 2700 metri di quota
sul mare. L’esplosione è avvenuta
in corrispondenza del fronte della colata di lava che emerge da una bocca posta
alla base del Nuovo Cratere di Sud-Est, a circa 3200 metri di quota sul mare. La
lava avanzava con una temperatura superiore ai 1000 gradi centigradi in una zona
ricoperta di neve. La neve, al contatto con la lava, tende a sciogliersi,
formando delle pozze d’acqua che possono venire ricoperte dalla lava in
avanzamento. In quel caso, l’acqua sotto la colata lavica tende a vaporizzare e
può causare esplosioni freato-magmatiche. Nel fenomeno esplosivo è stato
coinvolto un gruppo di escursionisti fra cui un vulcanologo dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Etneo (INGV-OE), Boris
Behncke, che ha riportato lievi escoriazioni. Alcuni escursioni hanno riportato
lesioni che hanno reso necessario il ricovero in ospedale, dal quale sono stati
dimessi il giorno dopo.
Fra gli escursionisti, una troupe della BBC, tra cui la giornalista Rebecca Morelle e l’operatrice Rachel Price che hanno documentato l’episodio. La Price è stata colpita alla schiena da un lapillo che le ha bruciato la giacca a vento, senza altra conseguenza.
Per la pioggia di cenere seguita all’eruzione, l’aeroporto di Catania
Fontanarossa è tato chiuso al traffico aro per alcune ore.
(Foto: Agenzia spaziale italiana e INGV)