Riapre la Base italiana in Antartide
Con la riapertura della Stazione Mario Zucchelli inizia la XXXII campagna estiva
del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziata dal MIUR con
il coordinamento scientifico del CNR e logistico dell’ENEA
Con la riapertura avvenuta il 20 ottobre della Base italiana "Mario Zucchelli",
ha preso il via la XXXII Campagna estiva (2016-2017) del Programma Nazionale di
Ricerche in Antartide (PNRA).
Il compito di aprire la Base per ripristinarne la piena funzionalità dopo il
lungo inverno antartico prima dell’arrivo degli altri componenti della
Spedizione è affidato a un gruppo di 20 persone del PNRA, partito il 20 ottobre
da Christchurch con un volo dell’Air Force Neozelandese alla volta della
Stazione antartica statunitense McMurdo, da dove ha raggiunto Baia Terra Nova a
bordo di due piccoli aerei del Programma antartico statunitense.
Fanno parte del gruppo il Capo Spedizione Alberto Della Rovere, i tecnici
specializzati dell’ENEA, due ufficiali delle Forze Armate addetti alla Sala
Operativa, un medico, un cuoco e tre piloti di elicottero neozelandesi.
La Campagna avrà una durata di quattro mesi nel corso dei quali nella Base si
avvicenderanno circa 230 persone, tra tecnici e ricercatori italiani e
stranieri: malgrado l’estate antartica, le condizioni in cui vengono svolte le
attività sono spesso difficili perché sulla costa, dov’è situata la Stazione
“Mario Zucchelli”, si registrano temperature medie tra 0°C e -35°C e vi sono 24
ore di luce al giorno.
Dalla Stazione “Mario Zucchelli” partirà il 9 novembre prossimo il volo di
apertura della Campagna estiva nella Stazione italo-francese Concordia (presso
il sito di Dome C, a 3.300 m di altitudine sul plateau antartico): un primo
gruppo di tecnici italiani e francesi potrà finalmente dare il cambio alla
piccola squadra di dodici persone che ha lavorato in completo isolamento per i
nove mesi della Campagna invernale, periodo nel quale a Dome C si registrano
temperature tra le più basse del pianeta, perfino inferiori a -80°C.
Oltre alle due basi terrestri, la XXXII Spedizione vedrà impegnate nell’Oceano
Meridionale anche due navi italiane di ricerca: l’ITALICA, che si trova già in
Nuova Zelanda, salperà dal porto di Lyttelton diretta in Antartide alla fine di
dicembre per effettuare sia operazioni logistiche che una campagna di ricerca
oceanografica e di biologia marina; l’OGS Explora ha in programma una campagna
scientifica geologico-geofisica tra gennaio e febbraio 2017, partendo dal porto
di Hobart in Tasmania.
Nel clima di cooperazione internazionale che caratterizza la scienza antartica,
alcuni ricercatori italiani svolgeranno attività di ricerca presso basi
antartiche e navi straniere.
La Spedizione del PNRA, la cui attuazione operativa è affidata all’ENEA, è
finanziata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che
si avvale della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide per gli
indirizzi strategici. Le attività di ricerca, coordinate dal CNR, riguarderanno
biodiversità, evoluzione e adattamento degli organismi antartici, scienze della
Terra, glaciologia, contaminazioni ambientali, scienze dell’atmosfera, attività
di monitoraggio presso gli Osservatori permanenti meteo-climatici, astronomici e
geofisici, nonché, presso la Stazione Concordia, attività di astrofisica e
biomedicina per l’adattamento dell’uomo allo spazio.