Al capolinea la sonda spaziale europea
Ha terminato il suo viaggio posandosi sulla superficie della cometa
67P/Churyumov-Gerasimenko
La sua avventura somiglia a quella della sonda europea Giotto che esplorò la
cometa di Halley nel 1986
di Irene Prunai
La superficie della cometa
La sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), dopo 12 anni di duro lavoro è
arrivata a fine carriera. È partita dalla Terra nel 2004 per un lunghissimo
viaggio verso una cometa lontana (67P/Churyumov-Gerasimenko), ha compiuto 6
orbite intorno al Sole e percorso quasi 8 miliardi di km. Con 3 passaggi
ravvicinati della Terra, 1 di Marte e un paio di incontri ravvicinati con degli
asteroidi, ha dovuto resistere ben 31 mesi in ibernazione nello spazio profondo
prima di arrivare a destinazione. Nel 2014 è diventata la prima navetta spaziale
a orbitare una cometa e a sganciarvi sopra un lander.
Ha poi continuato a monitorarla regalandoci tantissime informazioni
preziose durante il suo avvicinamento al Sole. Ha lavorato instancabilmente per
786 giorni nel difficile ambiente della cometa sopravvivendo anche a numerose
eruzioni della cometa stessa. Il 30 settembre scorso, alle ore 22.50, ha
eseguito la manovra finale che l’ha messa sulla rotta di collisione con la
cometa da un’altitudine di circa 19 km. Così l’impatto controllato ha concluso
il suo viaggio. La decisione di mettere la parola fine a questa avventura
dipende dal fatto che la sonda e la cometa si stanno avvicinando nuovamente
fuori dall’orbita di Giove, così lontano dal Sole da avere troppa poca potenza
per poter operare.
L'arrivo di Rosetta sulla cometa
La sonda è accometata nella regione Ma’at, una zona vicino alla testa della
cometa piena di gole profonde e pozzi attivi. Da lì la nostra Rosetta ha
continuato a mandare informazioni, un ultimo prezioso dialogo con la Terra. La
discesa le ha permesso di analizzare il gas della cometa, la sua polvere e
l’ambiente del plasma molto vicini alla superficie. I pozzi destano particolare
interesse perché giocano un ruolo importante nell’attività di Rosetta e queste
preziose informazioni verranno adesso studiate dagli scienziati.
La discesa sulla cometa
Le misure acquisite in questi anni da Rosetta sono tantissime. Tra queste una
delle più importanti è la scoperta di ossigeno molecolare, di azoto e di acqua
che però avrebbe un diverso sapore rispetto all’acqua dei nostri oceani.
L’osservazione della cometa in tempi così lunghi ci ha anche permesso di
capire quanto la sua forma influenzi le sue stagioni e come avvengono le
variazioni di densità e composizione della sua atmosfera. Ma questa è solo una
piccolissima parte dei dati che Rosetta ci ha comunicato e se la parte operativa
della missione è finita il 30 settembre, l’analisi scientifica andrà avanti
ancora per molti anni.