La Marina Militare si dà all’archeologia
Individuati i resti di una nave
napoleonica
affondata da Nelson a Capo Noli
Marzo 1795. Siamo all'inizio del ventennio bellico napoleonico combattuto nel
Mar Ligure. I francesi salpano da
Tolone in direzione della Corsica ma sono raggiunti dagli inglesi, di stanza a
Livorno, che ingaggiano battaglia nel tratto di mare antistante
Capo Noli, vicino Savona.
L'avanguardia inglese è costituita dalla fregata Incostant e dall'Agamemnon di
Nelson che riescono ad incrociare il vascello francese Ça Ira, rimasto indietro
perché nella notte aveva disalberato. Le due navi inglesi aprono il fuoco sulla
nemica francese, che il giorno successivo, gravemente danneggiata, viene
rimorchiata dalla Censeur. Le due unità diventano quindi facile bersaglio per
gli inglesi: il 14 marzo del 1795 Nelson ingaggia la battaglia di Capo Noli
attaccando coraggiosamente la nave francese di classe superiore Ça Ira,
impedendo lo sbarco delle truppe francesi in Corsica. Al termine del furioso
combattimento, la flotta francese si allontana abbandonando il Censeur, dato
alle fiamme dagli inglesi, mentre la Ça Ira, ridotta ad un pontone con 3 metri
di acqua nella stiva, viene catturata. E' la prima importante vittoria del
capitano Nelson, futuro ammiraglio e eroe nazionale d'Inghilterra; si tratta
dello scontro tra le due più grandi e potenti marine dell’epoca, di cui i resti
scoperti al largo di Capo Noli potrebbero rappresentare uno degli esiti finali
della battaglia. Infatti la disposizione sul fondale e la tipologia delle
artiglierie, insieme ai numerosi moschetti in dotazione della marina francese
della fine del XVIII sec., configura una nuova e concreta ipotesi: probabilmente
si tratta del relitto di una scialuppa armata in fuga dalla scontro.
Uno dei cannoni della nave francese
Ad oltre due secoli di distanza, la Nave Anteo della Marina Militare Italiana ed
i Palombari del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (Comsubin)
hanno avviato a fine luglio di quest’anno un’attività di ricerca ed
investigazione a favore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MIBACT) nelle acque antistanti Finale Ligure,
su di un relitto rinvenuto all’inizio dell’anno. Sono i resti della
famosa battaglia navale del marzo 1795, la prima vittoria dell'allora capitano e
futuro ammiraglio Horatio Nelson, al comando del vascello da 64 cannoni HMS
Agamemnon.
Con l’ausilio del minisottomarino SRV 300, i veicoli filoguidati in dotazione
alla Marina, e le immersioni dei
Palombari del Comsubin è cominciata un’accurata ispezione dell’area tesa ad
individuare il relitto ed acquisire gli elementi necessari a valutare un futuro
intervento subacqueo a favore della Soprintendenza della Liguria.
Oggi il sito archeologico è tutelato grazie ad una specifica ordinanza emanata
da parte della Capitaneria di Porto di Savona che vieta qualunque attività
subacquea ad eccezione delle immersioni tecniche autorizzate espressamente dalla
citata Soprintendenza.
L’importante attività di ricerca in alto fondale che da alcuni anni vede
impegnati la Marina Militare e il Mibact è volta all’individuazione e alla
documentazione dei relitti profondi, che oltre ad arricchire le conoscenze
archeologiche sulle imbarcazioni ed i traffici commerciali
di età antica, medievale e moderna e permette la sperimentazione e lo
sviluppo di nuovi ed innovativi strumenti di indagine subacquea.
I materiali individuati durante il rinvenimento del relitto, avvenuto nel
febbraio del 2016, sono cannoni in bronzo di produzione francese databili tra il
XVIII e il XIX secolo, rari fucili militari in uso agli equipaggi di bordo della
marina rivoluzionaria francese e oggetti analoghi in uso alle marine dell'epoca.
E' probabile che il materiale costituisca parte dell'equipaggiamento bellico di
due navi francesi, la Ça Ira e la Censeur, la prima semi distrutta e poi
catturata e la seconda data alle fiamme dagli inglesi.
Per Vincenzo Tinè, Soprintendente Archeologia della Liguria "questa scoperta è
di eccezionale interesse sia archeologico sia storico. L'archeologia subacquea
ligure si dimostra ancora una volta all'avanguardia per capacità esplorative,
portando alla luce i resti della battaglia di Noli e quindi restituendo un
tassello fondamentale alla storia della Liguria e dell'Europa".