L’inarrestabile corsa delle energie pulite
di Bartolomeo Buscema
L’era del petrolio è al tramonto. Le fonti rinnovabili sono la nuova alba. Due
asserti che cominciano a risuonare nei congegni scientifici e che trovano un
riscontro nel recente rapporto redatto dal Bloomberg New Energy Finance (BNEF).
Dai dati pubblicati si evince che l’energia solare ed eolica crescono sempre più
rapidamente, anche in un quadro
mondiale che, recentemente, ha registrato un crollo verticale del prezzo del
petrolio e
del gas naturale.
In particolare, a livello globale il 2015 è stato un nuovo anno record, con
investimenti in energie pulite che hanno doppiato quelli dei combustibili
fossili. Paradigmatico è il caso della Cina che ha iniziato da qualche tempo a
smantellare le proprie centrali a carbone e sta investendo ingenti quantità di
denaro soprattutto nell’energia fotovoltaica.
Un’analisi che troviamo all’interno del rapporto del BNEF, mostra che lo
sfruttamento delle fonti di energia
rinnovabile sta diventando sempre più economico e che sempre più operatori
investono in svariate parti del mondo.
Gli incentivi governativi hanno sicuramente dato una forte spinta al settore, ma
sono state le economie di scala ad aver determinato il calo dei prezzi. Più la
domanda d’impianti solari ed eolici aumenta più i prezzi dei componenti si
abbassano, come vuole una ferrea regola dell’economia.
Ad esempio, dal 1970, il prezzo medio di un impianto solare fotovoltaico di
taglia media – piccola è diminuito del 150%. La differenza sostanziale fra
l’utilizzo delle fonti rinnovabili e i combustibili fossili è che i primi sono
impianti suscettibili di miglioramenti tecnologici e quindi di efficienza,
mentre i secondi sono una sorta di capitale naturale che una volta speso non ci
sarà più.
Più l’efficienza e l’affidabilità delle fonti rinnovabili aumentano, più calano
i prezzi, evidenzia il citato rapporto, rilevando, inoltre, che gli accumuli
elettrici, oggi costosi, stanno diventando sempre più efficienti e durevoli, e
che la tendenza è di un calo sensibile dei prezzi nei prossimi cinque anni.
Secondo il report “Global Trends in
Renewable Energy Investment 2016” redatto da Unep (United Nations Environment
Programme) e Bnef (Bloomberg New Energy Finance), il prezzo medio delle batterie
dei veicoli elettrici, nel 2015, è sceso da 1.000 a 350 dollari per kWh di
energia accumulata. Un calo consistente del 35 per cento che lascia ben sperare
per il futuro.