Alla conquista del Pianeta rosso
Il lancio di Exomars apre una nuova era per l’esplorazione dello spazio
Il decollo della missione da Baikonur nella ricorrenza della nascita di Giovanni
Schiaparelli (14 aprile 1835) a cui è intitolato il lander che esplorerà il
suolo marziano
Il decollo del cosmodromo di Baikonur
In diretta streaming dal sito dell’Esa abbiamo atteso trepidanti le sorti del
lancio cercando di scrutare tra gli sbuffi di una densa nube bianca. Alla fine
un sospiro di sollievo. Sono le 10.31, ora italiana, del 14 marzo quando la
missione Exomars 2016 prende ufficialmente il volo dal cosmodromo di Baikonur su
di uno scintillante razzo Proton. Un’intesa vincente quella tra Esa e Roscosmos,
che ci farà scoprire i segreti del Pianeta Rosso. La missione porterà in orbita
attorno a Marte la sonda Trace Gas Orbiter (Tgo) e il lander Schiaparelli, così
chiamato in onore dell’astronomo che per primo ne osservò la fitta rete di
canali e che per una fortunata coincidenza nacque proprio il 14 marzo. Un
progetto da far morire d’invidia i colleghi americani che hanno da poco
annunciato di dover riprogrammare l’intera missione InSight, quella che gli
avrebbe permesso di mandare un nuovo rover proprio su Marte. Sarebbe dovuta
partire quest’anno, ma ha rischiato di essere del tutto cancellata. Infine è
stata spostata al 2018, anno in cui, se tutto andrà come previsto, vedremo
partire la seconda fase della missione Exomars.
Ma torniamo alla nostra missione. Il lancio di lunedì 14 marzo è avvenuto sotto
una particolare configurazione planetaria, situazione che permetterà alla sonda
di arrivare a destinazione già il prossimo ottobre seguendo una traiettoria di
tipo-2 che completa più di mezza orbita attorno al Sole. Un percorso studiato
apposta per avere il minimo dispendio di energia e con la distanza più breve
possibile. A quel punto il modulo
si separerà nelle sue due componenti: orbiter e lander.
Schiaparelli tenterà l’atterraggio e
l’orbiter inizierà a effettuare una serie di manovre per inserirsi in orbita
fermandosi a una quota di circa 400 km dalla superficie. A questo punto sono
entrambe pronte per iniziare il loro programma scientifico.
La sonda
Cosa ci aspettiamo da Exomars e dalle due sonde?
La missione serve prima di tutto a dimostrare l’autonomia europea in materia di
esplorazione marziana.
Per quanto riguarda Schiaparelli, lo scopo è quello di dimostrare il
funzionamento delle tecnologie per un atterraggio controllato testando così il
paracadute, il sistema di controllo termico, l’altimetro e il metodo di
frenatura. Inoltre Schiaparelli acquisirà dati scientifici attraverso il
pacchetto, tutto italiano, Dreams (Dust Characterisation, Risk Assessment, and
Environment Analyser on the Martian Surface).
Altre misure verranno effettuate già durante la discesa del lander attraverso il
programma Amelia (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and
Analysis), i sensori ComarsS+ e la telecamera Deca.
Nel frattempo l’orbiter analizzerà l’atmosfera marziana cercando metano e altri
idrocarburi, importanti indicatori di eventuali attività biologiche e geologiche
del pianeta. Ma si cercherà anche l’acqua, liquida o gassosa,
e verrà mappata la superficie in modo da creare dei modelli della
circolazione atmosferica.
I dati raccolti dalla missione Exomars 2016 serviranno per la seconda fase del
progetto: Exomars 2018. Verrà lanciato su Marte un rover attrezzato con una
stazione meteo e strumenti di carotaggio del suolo. Sarà in grado di estrarre
campioni fino a una profondità di due metri e lo spettrometro infrarosso ci darà
informazioni sulla struttura mineralogica del suolo.
Un progetto ambizioso che vede ancora una volta l’Italia protagonista e non solo
da un punto di vista scientifico ma anche industriale. Per non parlare del
nostro contributo economico (circa 500 milioni di euro sui 1300 di costo totale)
che ci rende i principali finanziatori del progetto.
La sala controllo durante il count down
Inoltre ricordiamo che gli strumenti realizzati sotto la responsabilità italiana
sono:
DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the
Martian Surface): una suite di sensori per la misura dei parametri meteorologici
(pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, radiazione
solare) e del campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie di
Marte. Esso avrà la possibilità di studiare le condizioni ambientali sul pianeta
nel periodo, particolarmente interessante, in cui si prevede una forte presenza
di polveri nell'atmosfera.
AMELIA (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis): ha il
compito di analizzare l’atmosfera marziana impiegando i dati raccolti dai
sensori durante la discesa del lander Schiaparelli sulla superficie.
MA_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) spettrometro per
l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano che
consentirà di analizzare la conformazione della superficie.
INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) il
microriflettore laser dell'Agenzia spaziale italiana (ASI) e dell’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).