Recensione di MArio Talli
Il Galileo si è già occupato di Alberto Scandone, (https://www.il-galileo.eu/n15/libri.html)
giovane di grandi promesse in gran parte mantenute, la cui breve vita fu
stroncata in un incidente aereo davanti a Palermo. Era l'anno 1972 e Scandone di
anni ne avev 30. Tre anni fa uno studioso – Aldo Bondi – che di Alberto era
stato amico solidale nelle azioni e nei pensieri gli dedicò una sostanziosa ed
esauriente monografia con il titolo “Tra Gramsci e Teilhard. Politica e fede in
Alberto Scandone.”
Ora del
medesimo autore è uscito un altro libro, più agile rispetto al primo (“Quando il
futuro governava il presente”) ove si mette a fuoco in modo particolare il
percorso spirituale, ispirato e intenso ma al tempo stesso controverso di
Scandone. Il titolo di questo secondo saggio svela tuttavia anche un altro
intendimento dell'autore, vale a dire un vero e proprio atto di accusa nei
confronti della società attuale e
dei politici che ne sono ad un tempo l'espressione e la rappresentanza, i quali
spesso appaiono non soltanto tecnicamente impreparati ma anche privi di una vera
e sincera ispirazione, specie se confrontati con molti dei loro predecessori che
non guardavano solamente all'oggi ma cercavano di governare il presente pensando
al domani.
Ma,
come si diceva, con questo secondo libro Bondi vuole sopratutto soffermarsi
sulle profonde inquietudini dell'amico in tema di fede religiosa e riguardo
anche ai sentimenti, compreso l'innamoramento. Per farlo egli si serve
sopratutto di un cospicuo epistolario che è riuscito a rintracciare attingendo
direttamente alle fonti. Di particolare interesse, sotto questo aspetto, lo
scambio di lettere con la prima fidanzata – Jocelyne Edrei - una francesina che
l'autore descrive “timida e
intelligente” e “con vivi interessi artistici e letterari” che “passa molto
tempo sempre chiusa in casa, a Parigi, in una stanza blu, ad ascoltare Dvorak e
Chopin e a leggere Mauriac e Camus.”
Il
ritratto che ne esce, un ritratto a tutto tondo, è di un giovane che non può
fare a meno di spendere tutto sé stesso, tutte quante le sue risorse
intellettuali, morali e sprituali sia quando sono in gioco
i suoi sentimenti più intimi e personali, sia quando si getta a capofitto
nell'attività politica . Anche in questo caso, per illustrarne l'intensità e il
crescendo, Bondi si serve di una ricca documentazione che parte dal gesto di
partenza, la costituzione nel '62 insieme ad altri giovani
del Movimento antifascista
“Nuova Resistenza” e prosegue con gli intensi rapporti fecondi di iniziative con
il cattolicesimo inquieto (un nome per tutti: il fiorentino Luciano Martini, per
non dire di padre Balducci e di La Pira), i socialisti di provenienza azionista
Riccardo Lombardi, Enriques Agnoletti e Tristano Codignola, Ferruccio
Parri e il suo “Astrolabio”, il giornale “l'Ora” di Palermo, fino all'approdo
nell'ufficio di Tonino Tatò, capo dell'ufficio stampa del Pci, attiguo alla
stanza di Enrico Berlinguer, proprio nel periodo in cui stava maturando la
strategia del compromesso storico.
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Nello scorso numero de Il Galileo abbiamo
pubblicato la recensione del libro di Silvano Carletti e
Paolo Leoncini: ”Il Re di Siena – I
personaggi e la città al tempo di Guido Chigi Saracini” . Mentre impaginavamo il
numero di marzo de Il Galileo ci è arrivata la notizia della scomparsa di uno
degli autori, Silvano
Carletti-Avrebbe compiuto 80 anni a fine
mese. Alla famiglia, le più sincere condoglianze della redazione de Il Galileo.
Silvano Carletti