Chi era Giovanni Schiaparelli

 

(g.p.) Se le coincidenze hanno un qualche significato cabalistico quella di oggi è certamente di buon auspicio.  La sonda ExoMars 2016 è decollata il 14 marzo dal cosmodromo di Baikonur  proprio nlla ricorrenza della nascita di Giovanni Virginio Schiaparelli, (foto a sinistra) l'astronomo che dedicò molti dei suoi studi e delle sue osservazioni al pianeta Marte,  disegnandone la mappa della superficie  e  soprattutto osservandone i famosi canali.   Nato il 14 marzo  1835 Savigliano, in provincia di Cuneo, fin da giovanissimo fu attratto dall'osservazione del firmamento e dagli studi di astronomia.  Si laureò nel 1854 a soli di 19 anni come ingegnere idraulico e architetto ma non trascurò mai la sua antica passione per l'astronomia. In occasione del passaggio di una cometa nell'anno 1856, Schiaparelli ne studiò il percorso  e le sue analisi matematiche sul tracciato del corpo celeste riempirono due volumi di calcoli e note scritte in italiano in latino e in greco.  L'opera ebbe una certa risonanza e grazie a questa pubblicazione poté recarsi a Berlino per studiare astronomia.  Successivamente si recò a Pulkovo presso Pietroburgo, dove   ebbe la possibilità. di effettuare numerose osservazioni e studi sotto la guida di illustri astronomi. Rientrato in Italia nel1860, fu nominato dapprima secondo astronomo e poi direttore dell'Osservatorio di Brera in Milano.

Compì undicimila misure tra le stelle doppie ossia quelle stelle che, al telescopio ottico, appaiono molto ravvicinate tra loro nel cielo. Le stelle doppie ottiche possono essere due stelle che orbitano effettivamente attorno ad un baricentro comune (binarie visuali) oppure delle coppie apparenti: due stelle senza alcune connessione fisica, ma che appaiono molto ravvicinate dalla prospettiva di osservazione terrestre.

Tra i risultati astronomici, vi fu la scoperta dell'asteroide 69 Hesperia, il 29 aprile 1861, e la dimostrazione dell'associazione degli sciami meteorici delle Perseidi e delle Leonidi con le comete. Schiaparelli verificò, per esempio, che l'orbita dello sciame meteorico delle Leonidi coincideva con quella della cometa Tempel-Tuttle. Queste osservazioni condussero l'astronomo a formulare l'ipotesi, molto successivamente rivelatasi esatta, che gli sciami meteorici potessero essere residui cometari.

Molto popolari presso il grande pubblico furono le osservazioni al telescopio del pianeta Marte compendiate da Schiaparelli in tre pubblicazioni: "Il pianeta Marte" (1893), "La vita sul pianeta Marte" (1895) e "Il pianeta Marte" del1909. Durante la grande opposizione del 1877, Schiaparelli osservò sulla superficie del pianeta una fitta rete di strutture lineari che chiamò "canali". I canali di Marte divennero ben presto famosi, dando origine a una ridda di ipotesi, polemiche, speculazioni e folklore sulle possibilità che il pianeta rosso potesse ospitare forme di vita senzienti.

(Nella foto a destra: Schiaparelli nell'osservatorio astronomico di Brera in un disegno di Beltrame per La Domenica del Corriere del 28 ottobre 1900)

 

Schiaparelli fu anche uno dei maggiori studiosi della storia dell'astronomia antica.  per farlo dovete studiare il greco antico e alcune lingue orientali.

Numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali. n suo onore furono battezzati l'asteroide 4062 Schiaparelli,  il cratere Schiaparelli sulla luna, il cratere Schiaparelli su Marte e lo Schiaparelli  dorsum,  una catena montuosa sulla superficie di Mercurio.  Per la scoperta del legame tra comete e sciami meteorici fu insignito nel 1872 della medaglia d'oro della Royal astronomical Society,  e nel 1902 ricevette la medaglia Bruce  della Astronomical Society of  the Pacific.  in riconoscimento della sua attività di ricercatore fu nominato senatore del Regno d'Italia. Fu insignito delle massime onorificenze italiane.

Si spense a Milano il 4 luglio 1910. E' sepolto nel cimitero monumentale del capoluogo lombardo.

Il Galileo