Il 2015 l’anno più caldo dal 1880

 

di Bartolomeo Buscema

 

 

E’ ormai ufficiale: il 2015 è stato l’anno più caldo da quando esistono rilevamenti meteorologici affidabili, cioè da 136 anni.

Un record che ha superato quello del 2014. Infatti, la temperatura media globale del 2015 è stata di 14,79 gradi centigradi, pari a 0,90 °C in più della media del XX secolo e di 0,16 °C rispetto al precedente record del 2014.

Ma non è tutto: la temperatura media delle terre emerse è stata di 1,33 °C superiore alla media del secolo appena trascorso, quella della superficie dei mari di 0,74 gradi, ben maggiore del primato del 2014 che era stato di +0,11 °C.

Sono dati ufficiali e certificati dal NOAA (l’Agenzia americana per l’atmosfera e gli oceani) e del Met Office (l’Ufficio meteorologico britannico) che riscrivono la nuova classifica degli anni più caldi che sono: 2015, 2014, 2010, 2005 e 1998. Un aumento notevole e preoccupante se pensiamo che nel recente “Paris agreement” sul clima globale si auspicava il contenimento dell’incremento della temperatura media globale sotto i 2 °C per evitare l’innescarsi d’instabilità climatiche irreversibili. Purtroppo il picco di temperatura  media del 2015 ha mostrato che siamo circa a metà strada :0,9 su 2 gradi centigradi d’incremento massimo da non superare. La ragione del record di temperatura del 2015 è legata all’eccezionalità termica di quel fenomeno , conosciuto con la sigla ENSO (El Niño-Southern Oscillation) o più brevemente El Niño.

Un evento climatico ciclico frutto dell'interazione accoppiata fra oceano e atmosfera. Per definizione si è in presenza di El-Niño quando la temperatura media della superficie della parte centrale dell'Oceano  Pacifico orientale aumenta di oltre +1.5°C, rispetto alle medie stagionali.

 Questo è quello che accaduto nello scorso anno e che sta ancora accadendo. Oltre all’aumento della temperatura media globale stiamo assistendo a prolungati periodi siccitosi sul continente australiano e sulle isole più meridionali di Indonesia e Papua Nuova Guinea, mentre un sostanziale incremento di piovosità si sta verificando nelle isole e i tanti atolli corallini del Pacifico centrale e sulle più aride coste di Ecuador, Perù e Cile.

 

 

Purtroppo, le previsioni non sono buone :l’anno in corso molto probabilmente sarà un probabile candidato .Dovremo ,forse, riscrivere la classifica degli anni più caldi del Pianeta.

Il Galileo