IL RE E’ NUDO

Cyberbullismo: un fenomeno estremamente negativo e pericoloso che può portare anche al suicidio della vittima

 

di Luisa Monini

 

Il veicolo principale del cyberbullismo: il computer

Chi si occupa di giovani per professione o più semplicemente per amore sa che i bulli sono sempre esistiti e sa anche che il  “gruppo dei pari “ rappresenta un’area dove i giovani, a modo loro, si confrontano e sostengono e, nel passaggio dall’infanzia alla pubertà, può avere un’influenza maggiore di quella dei genitori. Il gruppo ha linguaggi e valori propri che orientano atteggiamenti e comportamenti del singolo; farne parte, richiede autentiche dimostrazioni di fedeltà a regole stabilite  che si manifestano in vario modo: dal taglio dei capelli,  ai vestiti, ai tatuaggi, ai piercing, ai tablet e telefonini sempre a portata di mano, ovunque, pronti a immortalare situazioni particolari, spesso scabrose e create ad arte dal capo branco nei confronti della vittima. Persecuzioni, insulti, minacce, l'invio di foto o filmati su chat e social network per vessare il compagno di classe o prendere in giro l'amico. E' il cyberbullismo: il 31% dei tredicenni (35% delle ragazze) ne è stato vittima,  l'85% dei casi non arriva a conoscenza degli adulti. Tra le ragioni che spingono a commettere atti persecutori o infamanti, nella maggioranza dei casi emerge la necessità di essere ammirati all’interno del gruppo, di dimostrare che si esiste, mentre la minoranza ammette di farlo “solo per divertimento”. Il cyberbullismo ha conseguenze negative sulla salute delle vittime: depressione, ansia, basse prestazioni scolastiche, senso di inferiorità e di inadeguatezza possono portare la vittima al suicidio. Il bullo tecnologico, certo del suo anonimato, è convinto di poter continuare a perseguitare senza essere mai essere scoperto. Ma non è così e ogni qualvolta il materiale oggetto di violenze finisce in rete, è difficile che venga rimosso e, soprattutto, verrà individuato dalla Polizia Postale. Denunciare un cyberbullo oggi è possibile. Uno strumento poco conosciuto è l’ammonimento del questore che chiamerà l’interessato e lo avvertirà che è sotto osservazione. Questa strada, che esclude azioni penali, spesso risulta efficace.

E’ noto che in adolescenza le punizioni e i controlli eccessivi hanno effetti controproducenti. Stabilire invece una buona comunicazione tra genitori e figli è uno dei più importanti fattori protettivi in grado di arginare il fenomeno del cyberbullismo. E’ ora che gli adulti si riapproprino delle loro responsabilità aiutando i giovani nella ricerca di valori portanti che li faccia sentire veramente “grandi”; insegnando loro il senso del dovere, l’amore per la vita e il rispetto per se stessi e per gli altri. Insegnando loro a gridare che “Il Re è nudo” malgrado tutto e contro tutti e a conquistare il loro futuro senza aspettare regali da nessuno.

Il Galileo