Ricerche e Cure Innovative all’IRST
di Meldola (FC)
di Giuditta Bricchi
L’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) sorto a Meldola (FC) nel 2007 rappresenta un nodo fondamentale nella rete oncologica territoriale. Le sua attività di alta specializzazione lo rendono un polo di eccellenza per la cura dei tumori e per la ricerca. Esso opera in stretta collaborazione con l’ Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) della Romagna e con il sostegno delle Amministrazioni pubbliche e dei Comuni del territorio. L’IRST (www.irst.emr.it/) è sede di tutte le attività di ricerca ad alta complessità tecnologica e dei trattamenti terapeutici innovativi della Romagna. Una presentazione dell’Istituto è stata recentemente fatta ad un gruppo di giornalisti dell’Unione Giornalisti Italiani Scientifici ( UGIS)
Modello organizzativo Hub and Spoke
Come spiega Giorgio Martelli,
Direttore Generale IRST IRCCS, il modello di riferimento dell’IRST è una rete
assistenziale riconducibile alle reti cliniche
integrate Hub and Spoke .
Questo termine
( traducibile letteralmente
“mozzo e raggi”) è mutuato dall’aeronautica, dove
indica un aeroporto intercontinentale cui fanno riferimento gli
scali vicini. Nel settore
sanitario si chiamano Hub
(come i grandi aeroporti internazionali) gli ospedali che offrono le cure
migliori, il massimo di eccellenza specialistica in un dato settore ( Oncologia,
Cardiologia, Neurochirurgia e così via) ; invece i centri ospedalieri ( con
media intensità di intervento), che gravitano intorno ai grandi Hub
specialistici, sono indicati con il
termine Spoke. L’IRST rappresenta
un nodo nella rete oncologica territoriale, con funzioni di Hub
per determinate attività di alta specializzazione ed eccellenza e con
funzione di Spoke per altre attività condotte per conto dell’ Azienda USL
della Romagna.
La rete oncologica dell’ Area Vasta Romagna
Come sottolinea Mattia Altini, Direttore Sanitario IRST IRCCS, l’Istituto
si propone come nuovo e
moderno modello di Comprehensive Cancer Care Network e
si inserisce come nodo fondamentale nelle maglie della rete delle
strutture oncologiche territoriali dell’ Area Vasta Romagna (AVR). Esso è punto
di riferimento della ricerca clinica, biologica e traslazionale
e fornisce alla comunità servizi che spaziano dalla prevenzione primaria
alle cure palliative per i malati terminali. Le attività cliniche
diagnostico-terapeutiche comprendono settori
innovativi come la terapia genica, i trattamenti radiometabolici, i
trattamenti radianti innovativi, l’immunoterapia sperimentale e la terapia
cellulare somatica. L’IRST è un centro ad alto potenziale tecnologico e
scientifico in grado di dialogare con le più qualificate strutture nazionali ed
internazionali di cura e studio delle patologie neoplastiche.
Si cura meglio dove si fa ricerca
Una ricercatrice al lavoro
Il progresso nella lotta contro le malattie tumorali, spiega Dino Amadori,
Direttore Scientifico IRST IRCCS,
passa dalla costante e sempre più stretta interazione tra le attività di cura e
le attività di ricerca. L’evoluzione tecnologica ha potenziato le possibilità di
conoscenza in ambito oncologico e ridotto
i tempi di ricaduta clinica della ricerca.
L’Istituto si dedica alla ricerca scientifica a livello
clinico-assistenziale, organizzativo-sanitario e biomedico-traslazionale
con l’immediato trasferimento a diretto beneficio dei pazienti dei
risultati di laboratorio.
Immunoterapia, nuova arma contro il cancro
La lotta al cancro è stata condotta per anni con la chirurgia, la radioterapia e
la chemioterapia. Ora la medicina oncologica si è arricchita di una nuova
branca: l’immunoterapia (o terapia biologica o bioterapia). Essa mira a
potenziare l’azione del sistema
immunitario contro la malattia. Massimo Guidoboni, Responsabile Immunoterapia e
Terapia Somatica Cellulare IRST IRCCS, spiega come l’immunoterapia si basi su un
concetto semplice quanto geniale: sfruttare e pilotare il sistema immunitario
affinché possa rispondere in modo adeguato alla presenza di un agente estraneo
come il cancro. Il sistema immunitario è una realtà complessa e trovare il modo
di regolarne il funzionamento è sempre stato difficile. Nel corso degli ultimi
anni la ricerca clinica nel campo dell'immunoterapia ha visto uno sviluppo
entusiasmante, che ha condotto alla creazione di nuove terapie e alla
dimostrazione della loro efficacia in un numero sempre crescente di tumori.
Unità Operativa di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica
Le attività dell'Unità Operativa di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica
(TCS) sono orientate verso la
ricerca, lo sviluppo e l'applicazione clinica di terapie cellulari in campo
oncologico. Oltre alle attività consolidate di ricerca traslazionale e clinica
nel campo del melanoma metastatico sono di prossima attivazione nuovi programmi
di vaccinazione con cellule dendritiche nel carcinoma renale avanzato, nel
carcinoma colorettale metastatico e nel glioblastoma multiforme. L’ Unità
Operativa di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica è una struttura che
unisce una componente di attività clinica e una componente di
laboratorio per la produzione di Terapie Cellulari. Le due componenti,
medica e laboratoristica, collaborano allo sviluppo della
ricerca clinica e traslazionale.
L’attività clinica interessa pazienti trattabili con immunoterapia, cioè
con farmaci o terapie cellulari adatte a stimolare una risposta immunitaria
antitumorale.
Laboratorio di Terapia Cellulare Somatica (Cell Factory)
Nel laboratorio è presente una Cell
Factory GMP (Good Manufacturing Practice), in ambiente a "contaminazione
controllata", con l’autorizzazione
dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Questa struttura è sottoposta a
stretti controlli periodici da parte delle autorità competenti, per garantire
costantemente gli standard qualitativi richiesti.
Qui si producono vaccini
antitumorali con cellule dendritiche per combattere il melanoma. Il Laboratorio
si occupa, inoltre, di trasferire le nuove terapie cellulari dalla fase
di ricerca preclinica alla produzione di grado clinico.
Melanoma e immunoterapia
L’esame di un melanoma metastasico
L’immunoterapia sembra particolarmente promettente per la terapia del melanoma,
il più diffuso e aggressivo tumore della pelle. Annualmente in Italia se ne
registrano 7.000 nuovi casi e 1.500 decessi. Il melanoma è facilmente
guaribile quando viene identificato negli stadi di sviluppo iniziale;
la sua prognosi peggiora notevolmente, se viene diagnosticato in fase già
avanzata. Fino a qualche anno fa, prima dell’avvento dei nuovi farmaci
biologici, il melanoma, se diagnosticato in fase avanzata, era una neoplasia con
una prognosi infausta. Oggi la situazione è radicalmente cambiata. Il merito è
degli innovativi farmaci biologici e dei protocolli di immunoterapia che
agiscono potenziando il sistema immunitario.
Terapie personalizzate
L’immunoterapia e i vaccini antitumorali sono oggi uno dei percorsi di ricerca
oncologica più promettenti, spiega Angela Riccobon, Responsabile Cell Factory
IRST IRCCS. Questo tipo di terapia sfrutta la straordinaria capacità che
hanno alcune cellule di “segnalare” determinate caratteristiche proprie dei
tumori, istruendo poi il sistema
immunitario a riconoscere e aggredire le cellule tumorali. Ricavate dal sangue
del paziente, dopo coltura in vitro e un opportuno “addestramento”, queste
cellule sono somministrate attraverso una semplice iniezione intradermica.
Grazie all’esclusivo utilizzo di materiale cellulare proveniente dal paziente,
questo tipo di terapie ha un tasso di tossicità praticamente nullo. In tal senso
è questo il tipico esempio delle cosiddette “terapie personalizzate” ovvero quel
tipo di cure approntate sulle specifiche caratteristiche di ogni singolo
paziente. Il Laboratorio di Immuno-monitoraggio serve a sviluppare questo tipo
di terapie, approfondendo i
meccanismi che regolano le risposte immunologiche.
Biobanca e ricerca traslazionale
Come è risaputo, gli studi condotti
sul materiale biologico sono fondamentali
per la comprensione delle cause e dei meccanismi di sviluppo del cancro e
consentono di determinare la prognosi e la predittività di risposta alle terapie
delle malattie neoplastiche. I Centri di Risorse Biologiche (CRB), spiega Luca
Saragoni, U.O. Anatomia Patologica AUSL Romagna, Forlì,
sono strutture dedicate alla
custodia e alla fornitura di materiale biologico umano (liquidi, sangue,
tessuti) essenziali per la ricerca clinica. I CRB includono depositi di tessuti
tumorali e/o di materiali biologici
ottenuti dalle normali procedure cllniche e rivestono un ruolo fondamentale
nella ricerca clinica traslazionale oncologica. Le Biobanche
nascono sul modello organizzativo dei Centri di Risorse Biologiche (CRB)
e sono definite come “unità di servizio, senza scopo di lucro diretto,
finalizzate alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano
utilizzato per diagnosi, per studi sulla biodiversità e per la ricerca”.
Ruolo delle biobanche
Le biobanche, continua Saragoni, sono fondamentali per lo sviluppo della
epidemiologia molecolare e genetica che studia le basi genetiche ed ambientali
dei tumori nella popolazione, della patologia molecolare
atta allo sviluppo della diagnosi molecolare del cancro e della farmaco
genomica/farmaco proteomica. Le biobanche sono importanti per lo sviluppo delle
terapie personalizzate e della medicina di precisione. Il progresso in medicina,
sottolinea Saragoni, è strettamente dipendente dalla innovazione, dallo sviluppo
e dalla traslazione dei reperti laboratoristici alla pratica clinica (ricerca
traslazionale). Per tale motivo è auspicabile che i Comprehensive Cancer Centres
collaborino attivamente nell'ambito delle reti nazionali ed internazionali delle
biobanche, il cui sviluppo e
funzionamento richiede il
coinvolgimento di numerosi specialisti (epidemiologi, patologi, clinici,
chirurghi, bioinformatici, ricercatori).
Esposoma: nuova frontiera per la prevenzione
I fattori ambientali, interagendo con il bagaglio genetico dell'individuo, hanno
una grande importanza nello sviluppo delle malattie. L'insieme dei fattori
ambientali e degli agenti patogeni ai quali ciascun individuo è esposto nella
sua vita dal momento del concepimento viene indicato con il termine esposoma.
L’esposomica è la scienza che studia le relazioni causali fra i fattori di
rischio ambientali (compresi gli stili di vita) e l'organismo umano. Essa mira a
riconoscere gli eventuali danni biologici prima che si sviluppi la malattia. Gli
strumenti di cui si avvale sono sostanzialmente gli studi epidemiologici di tipo
analitico e gli studi sui danni che il genoma (o altri bersagli biologici)
possono subire per i fattori di rischio ambientale.
Al computer si sceglie la cura più opportuna
Bioteca di popolazione
Uno degli strumenti più innovativi per
lo studio dell'esposoma, spiega Dino Amadori, è la bioteca di popolazione. La
bioteca di popolazione è una
raccolta di materiale biologico spontaneamente donato dai cittadini. Oggi, per
la prevenzione, la ricerca scientifica non può fare a meno della presenza di una
banca biologica dove siano conservati i materiali biologici ( sangue, tessuti,
cellule) donati. La correlazione tra stili di vita, nella più ampia accezione
del termine, e gli indicatori molecolari specifici, è la nuova frontiera della
ricerca scientifica sulla prevenzione, non solo oncologica. Il futuro della
prevenzione è quindi quello della ricerca molecolare, delle interazioni tra
genetica e stili di vita e della disponibilità di una banca biologica di
popolazione sana. La bioteca di popolazione è
fondamentale per permettere l'esecuzione di ricerche scientifiche
rigorose sui rapporti tra ambiente e salute,
attraverso specifici studi epidemiologico-molecolari e di biomonitoraggio
effettuati sui materiali biologici depositati e sui relativi dati associati.
Fondazione Bioteca della Romagna
La Fondazione Bioteca della Romagna, ospitata in IRST,
è l'istituzione giuridica che rappresenta la comunità. Essa
custodisce e tutela l'uso del materiale conferito alla bioteca di
popolazione per la prevenzione e la salute collettiva. La Fondazione
si ispira ai principi di partecipazione della cittadinanza e favorisce la
conoscenza e la consapevolezza delle relazioni tra ambiente e salute.