Chi sono gli scienziati premiati
Il Nobel per la pace al “quartetto”
per il dialogo in Tunisia
di Irene Prunai
Fisica, chimica, medicina, letteratura, pace ed economia. Sono i premi più
prestigiosi al mondo che dal 1901 ogni anno, nella prima metà di ottobre,
vengono assegnati per celebrare le opere e le menti più brillanti che hanno
portato “considerevoli benefici all’umanità”. Se ancora non fosse chiaro stiamo
parlando del premio Nobel, istituito dall’omonimo chimico e industriale svedese
noto anche per aver inventato la dinamite.
I vincitori di quest’anno dovranno spartirsi un considerevole assegno di 860mila
euro. Il montepremi totale è infatti considerevolmente lievitato da 150.782
corone svedesi del 1901 a 8 milioni di corone svedesi di quest’anno. Ma non
facciamone una mera questione di soldi e cerchiamo di conoscere un po’ più da
vicino i protagonisti di quest’anno.
Medicina e fisiologia
Come
consuetudine la medicina apre le danze. Quest’anno abbiamo ben tre
protagonisti: William C. Campbell (a sinistra) e Satoshi Omura (a destra) “per
le loro scoperte su una nuova terapia contro le infezioni causata da parassiti
vermiformi” e Youyou Tu “per le sue scoperte su una nuova terapia contro la
malaria”. Le motivazioni rese note dall’Accademia di Svezia recitano così: “Le
scoperte hanno dato all’umanità la possibilità di combattere queste malattie
debilitanti che colpiscono milioni di persone ogni anno. Sono incommensurabili
le conseguenze in termini di miglioramento della salute delle persone e della
riduzione delle loro sofferenze”.
Il microbiologo Satoshi Omura, nato in Giappone nel 1936, attualmente professore
emerito alla Kitasato University, ha lungamente studiato un gruppo di batteri
che vive nel sottosuolo. Ha sviluppato metodi originali per la coltura su larga
scala di questi stessi batteri ed è riuscito ad analizzarne in modo
particolarmente approfondito la loro attività contro i microrganismi nocivi.
L’irlandese Wiliam C. Campbell, classe 1930, professore emerito alla Drew
University ed esperto di biologia dei parassiti ha utilizzato il sistema di
coltura messo a punto da Omura per studiarne l’efficacia. Egli ha in particolare
dimostrato che un componente di queste colture era in grado di contrastare
l’azione di alcuni parassiti degli animali domestici. Questo studio ha
successivamente portato alla creazione di un composto in grado di curare gli
essere umani affetti da infestazioni parassitarie.
Gli studi di Omura e Campbell risalgono ormai a diversi anni fa, ma tutti
sappiamo che il riconoscimento dell’Accademia di Svezia arriva spesso in
ritardo. Il caso più eclatante è quello di Youyou Tu, l’altra scienziata
premiata quest’anno. Nata nel 1930 in Cina, è affiliata alla China Traditional
Chinese Medicine ed è nota per le sue ricerche sulla terapia antimalarica
risalente al 1967 e che ha portato alla scoperta dell’artemisina, attualmente il
farmaco antimalarico più usato al mondo.
Fisica
Il
Nobel per la Fisica quest’anno è stato assegnato al fisico giapponese Tataaki
Kajita (a sinistra) e al canadese Arthur B. McDonald(a destra) per aver
contribuito a una “rivoluzione” nel percorso di conoscenza del nostro universo.
Tra la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila i due scienziati sono
stati a capo dei progetti internazionali che hanno permesso di trovare i
neutrini atmosferici e solari, di comprenderne meglio la natura e di stabilire
che queste particelle fondamentali hanno massa.
Chimica
Lo
svedese Tomas Lindhal (a sinistra) del Francis Crick Institute, l’americano
Paul Modrich (a destra) dell’Howard Hughes Medical Institute e il turco Aziz
Sancar (in basso, al centro) dell’Università del North Carolina si sono
aggiudicati il premio per la chimica. Il riconoscimento è stato loro attribuito
per gli studi sui meccanismi di riparazione del DNA tanto da essere noti in
ambiente scientifico come coloro che hanno “creato la cassetta degli attrezzi
per la riparazione del DNA. Gli scienziati sono infatti riusciti a stabilire in
che modo una cellula, oltre a riparare il proprio DNA, possa mantenere al sicuro
le proprie informazioni genetiche. Questi studi sono fondamentali per capire il
funzionamento delle cellule viventi in modo da poter sviluppare nuove terapie,
ad esempio contro il cancro.
Letteratura
Era
a casa sua a stirare quando ha ricevuto la fatidica telefonata che la informava
di aver vinto il premio Nobel per la letteratura. Così racconta la giornalista e
scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievich (a sinistra) che ha raccontato il
dramma del regime Sovietico e il suo crollo. Nel 2000 lasciò il suo paese per
sfuggire al regime di Lukashenko che l’accusava di essere un agente della Cia.
Ha vissuto in Europa fino al 2011, quando ha poi fatto ritorno a Minsk. I suoi
numerosi reportage hanno raccontato la fase finale dell’Unione Sovietica e il
suo dissolvimento occupandosi di numerose vicende controverse.
Le motivazioni dell’Accademia di Svezia ci dicono che “la sua opera polifonica è
un contributo al coraggio e al dolore dei nopstri tempi”.
Tra le sue opere ricordiamo “Preghiera per Chernobyl” e “Incantati dalla morte”.
Pace
“Tunisian national dialogue quartet” (foto sopra), ovvero il quartetto per il
dialogo in Tunisia, per il “contributo offerto alla costruzione della democrazia
dopo la rivoluzione dei gelsomini del 2011”. Ecco il Nobel per la Pace di
quest’anno: un incoraggiamento al popolo tunisino e un esempio da seguire per
altri paesi. Nato nell’estate del 2013, il quartetto è formato da quattro
organizzazioni della società civile: il sindacato generale dei lavoratori Ugtt,
il sindacato patronale Utica, l’Ordine degli Avvocati e la Lega Tunisina per i
Diritti Umani.
È la prima volta che la Tunisia riceve un riconoscimento di questo calibro. Il
premio, che verrà consegnato durante una cerimonia ufficiale a Oslo il 10
dicembre, è una grande vittoria per una democrazia ancora molto fragile la cui
economia nei mesi scorsi è stata messa a dura prova dagli attentati del Museo
del Bardo e della spiaggia di Sousse.
A differenza di altri paesi, la Primavera Araba in Tunisia ha portato va
elezioni democratiche e pacifiche e, come fa notare il comitato per il Nobel, il
Quartetto ha avuto un ruolo fondamentale per questo risultato.
Economia
Nato
a Edimburgo nel 1945, Angus Deaton è docente di Economia e affari internazionali
presso l’Università di Princeton dal 1983. I suoi studi si sono concentrati su
tre aspetti dell’economia: in che modo il consumatore distribuisce la spesa sui
diversi prodotti, quanto di ciò che guadagna la società viene speso e
risparmiato, qual è il modo migliore per valutare il benessere e la povertà. In
poche parole “per la sua analisi sui consumi, la povertà e il welfare”, questa
la motivazione per essere stato insignito del premio all’economia.
Deaton ha realizzato un modello di “domanda quasi ideale” che è diventato uno
standard mondiale per la valutazione di diversi parametri economici e serve a
stimare come la domanda per ogni bene dipende dai prezzi di tutti i beni e dal
reddito del singolo individuo.
L’economista ha anche scoperto che oltre la soglia dei 75mila dollari la
felicità delle persone non aumenta perché diminuiscono i desideri da appagare.