Energia: pronto il primo componente
made in Italy
del reattore di fusione nucleare Ue-Giappone
ENEA e ASG Superconductors hanno presentato oggi a Genova il primo modulo di
magnete superconduttore per il reattore sperimentale di fusione nucleare
JT-60SA, in costruzione a Naka in Giappone e destinato a riprodurre la stessa
reazione che avviene nelle stelle. La realizzazione del Tokamak
– questo il nome scientifico del tipo d’impianto che brucerà il primo
plasma nel 2019 – rientra nel programma Broader Approach che Europa e Giappone
stanno portando avanti con l’obiettivo di accelerare la ricerca sulla fusione
nucleare. Il Tokamak euro-nipponico costituisce una tappa fondamentale nel
programma di fusione nucleare che vede in ITER uno dei più grandi e complessi
progetti a livello mondiale, attualmente in fase di realizzazione
a Cadarache in Francia. Capofila nazionale per la ricerca sulla fusione è
l’ENEA, che partecipa al Broader Approach.
All’evento hanno partecipato il Commissario dell’ENEA Federico Testa, il
Presidente di ASG Superconductors Davide Malacalza, l’Amministratore Delegato di
ASG Vincenzo Giori e Walter Tosto, Presidente dell’omonima società. Presenti
anche 50 delegati provenienti da Europa e Giappone che partecipano al Technical
Coordination Meeting, organizzato dall’ENEA per fare il punto sullo stato di
avanzamento del reattore sperimentale.
Per Federico Testa, Commissario dell’ENEA, “il settore della fusione nucleare
rappresenta un chiaro esempio di come la collaborazione tra ricerca e industria
sia vincente, come dimostra il miliardo di euro circa di commesse vinte da
aziende italiane. In questo ambito, l’ENEA è in grado di offrire opportunità di
crescita alle piccole e medie imprese che vogliano competere sul mercato
globale, sia attraverso il potenziamento del trasferimento tecnologico sia delle
attività di formazione nei settori dell’innovazione e dell’alta tecnologia”.
Davide Malacalza, Presidente di ASG Superconductors, ha dichiarato: “Aver
realizzato nel rispetto di tempi e requisiti le bobine per JT60SA ci conferma
leader nel settore dei magneti superconduttivi. In questo quadro la sempre più
stretta collaborazione con ENEA - ha proseguito Malacalza – è importantissima,
poiché anche grazie a queste competenze un’azienda con sede e stabilimenti in
Italia come ASG è in condizione di competere su mercati internazionali per
l’aggiudicazione di commesse per la fornitura di magneti per le applicazioni
industriali, il settore med-tech ed energia. Stiamo inoltre sviluppando
tecnologie innovative made in Italy come il filo superconduttivo in MgB2
Diboruro di Magnesio che potrebbe avere importanti ambiti di applicazione nel
settore dei sistemi di accumulo e trasporto di energia”
Le bobine ENEA - ASG Superconductors andranno a comporre il magnete
superconduttore di JT-60SA, cuore pulsante del reattore a fusione con il compito
di confinare nel Tokamak il plasma, la materia di cui il sole e le stelle sono
composti, che raggiunge una temperatura di milioni di gradi in modo da replicare
lo stesso processo di produzione di energia del sole e delle stelle.
L’Italia si è impegnata a contribuire all’attuazione dell’accordo bilaterale
affidando all’ENEA la fornitura di 9 delle 18 bobine - casse di contenimento e
sistemi di alimentazione elettrica inclusi - del magnete superconduttore. Il
valore di questa prima commessa supera i 17 milioni di euro per ASG, ai quali
vanno aggiunti 10 milioni per i componenti strutturali realizzati dalla Walter
Tosto e circa 12 milioni per i sistemi di alimentazione elettrica dei magneti.
Nel 2011 l’ENEA ha affidato ad ASG Superconductors, società della Famiglia
Malacalza con sede e stabilimenti in Liguria e leader mondiale nella costruzione
di magneti superconduttori, la realizzazione dei componenti. La partnership
ENEA-ASG ha portato al completamento di tutti gli avvolgimenti di bobina
previsti contrattualmente e il
primo dei nove componenti è già stato inserito nella relativa cassa di
contenimento, fornita dall’ENEA con la collaborazione di un’altra impresa
italiana, Walter Tosto S.p.A.
Le competenze dell’ENEA sulla fusione si sono sviluppate nel Centro Ricerche di
Frascati che, già a partire dagli anni ‘50, si è affermato come punto
riferimento di eccellenza mondiale nella ricerca sulla fusione, grazie
all’attività scientifica per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico
condotta sulle macchine Frascati Tokamak (FT) e Frascati Tokamak Upgrade (FTU),
oltre all’impianto ABC per lo studio dell’interazione luce laser-plasma, la
tecnologia alternativa al confinamento magnetico. Inoltre lo sviluppo
tecnologico dell’ENEA, in collaborazione con l’industria, ha prodotto know-how
di assoluto valore mondiale nei settori più strategici per l’energia da fusione.