2014: CAMPAGNA SACCARIFERA DA RECORD
In 100 giorni prodotte in Veneto ed Emilia Romagna
oltre 310.000 tonnellate di zucchero
La sua coltivazione era praticata già da
Greci e Romani. È però relativamente recente la sua importanza come pianta
saccarifera. Fu infatti nel 1747 che il chimico Margraff scoprì nella
barbabietola zucchero cristallizzabile (Fonte agraria.org). Nel
1801 fu impiantato il primo zuccherificio a Cunem, in Prussia (oggi Konary, in
Polonia) al quale ne seguirono molti altri in Europa, anche a causa del blocco
napoleonico che impediva l’importazione di zucchero di canna dall’Inghilterra,
all’epoca principale procacciatrice del prodotto.
Oggi, la barbabietola è una delle più
importanti colture industriali della zona temperata. In Italia è praticata
soprattutto in Veneto e in Emilia-Romagna, dove operano oltre 4.300 aziende
agricole, di cui 3230 socie COPROB (Cooperativa Produttori
Bieticoli, l’unica cooperativa produttrice di zucchero 100% italiano
commercializzato con il marchio Italia Zuccheri), affiancate da
contoterzisti agromeccanici UNCAI, dotati di macchine
estirpatrici tecnologicamente evolute, in grado di garantire scollettature
precise.
Quest’anno le lavorazioni in campo hanno
permesso di evidenziare come sia proficuo dotare le aziende agricole di
capezzagne facilmente raggiungibili ove disporre i cumuli di bietole. Tali
attenzioni permettono di estirpare con le condizioni climatiche ottimali e di
provvedere al carico e relativa consegna in qualsiasi momento, anche a
fronte di eventi piovosi. In questo percorso di gestione dei distinti bacini
bieticoli la capacità imprenditoriale dei Terzisti continua
così a ricoprire un ruolo determinante; la sempre ampia disponibilità degli
stessi, un adeguato parco macchine e la loro determinazione, sono chiave di
volta del successo della coltivazione della barbabietola sul territorio.
Una collaborazione tra terzisti UNCAI e
aziende agricole COPROB che ha prodotto una campagna saccarifera
2014 da record. Grazie ad una produzione media di 78 tonnellate di
bietole per ettaro è stata infatti ottenuta una importante produzione di
saccarosio pari a 10,80 tonnellate per ettaro dai 33.500 ettari coltivati nelle
due regioni. Dati di gran lunga superiori alle medie nazionali di 48 t/ha
(produzione) e 6,5 t/ha (resa).
Oltre macchinari tecnologicamente avanzati e
all’esperienza dei coltivatori, sono state d’aiuto le condizioni climatiche:
un’annata caratterizzata da abbondanti piogge invernali e primaverili e
proseguita con una estate mai veramente calda e con temperature inferiori a
quelle usuali e piogge costanti. Anche l’inizio della raccolta è stato segnato
da eventi piovosi, seppur più radi, che sono poi terminati nel periodo di fine
campagna, protrattasi fino ai primi giorni di novembre.
Sul lato industriale, in oltre 100 giorni,
negli stabilimenti COPROB di Minerbio (BO) e Pontelongo (PD) sono stati
prodotti più di 310.000 tonnellate di zucchero, con una media giornaliera di
lavorazione bietole superiore alle 30.000 tonnellate. Decisamente positive anche
le performance dal punto di vista energetico con un sensibile calo degli indici
di consumo sia per tonnellata di bietole sia per tonnellata di zucchero prodotte
con benefici evidenti per l’ambiente e per l’intera filiera.
L’obiettivo è quindi conservare e
sviluppare la bieticoltura: “Nei bacini emiliano-romagnoli e veneti – afferma
Claudio Gallerani, presidente di COPROB – la coltivazione della
barbabietola rimane fondamentale per garantire la rotazione agraria e quindi il
pieno rispetto delle migliori pratiche ambientali, aspetto sempre più rilevante
per mantenere la competitività a 360° delle aziende agricole anche alla luce
delle misure di intervento regionali”.
“Per questa ragione – aggiunge Gallerani –
COPROB sostiene con forza la necessità di continuare a produrre zucchero in
Italia per assicurare anche in futuro l’approvvigionamento ai propri clienti. A
tale proposito, è impegnata, da un lato, a sostenere la crescita delle capacità
imprenditoriali degli agricoltori e, dall’altro lato, a diffondere tra gli
operatori e i consumatori la consapevolezza dell’italianità dei suoi prodotti,
garantita dalla certificazione “zucchero 100% italiano” acquisita ormai 10 anni
fa, e dei valori che solo una cooperativa legata al territorio può esprimere”.