Il 2014 è stato denso di attività di ricerca spaziale – E’ stato definito l’anno
di astroSamantha, in omaggio all’astronauta italiana Cristoforetti ma è stato
anche l’anno dell’accometaggio su 67P/Churyumov-Gerasimenko e di tante altre
imprese
di Irene Prunai
Astro-Samantha
Il 2014 è stato l’anno dello Spazio. Emozionante, ricco di eventi e colpi di
scena tanto da tenerci tutti con il naso per aria e gli occhi fissi al cielo.
L’anno di astro-Samantha, la prima donna italiana nello Spazio. L’anno
dell’accometaggio e delle stupide polemiche che questa fantastica storia si è
portata dietro. L’anno di Orion e della Luna cinese. L’anno di nuovi programmi
spaziali che ci hanno fatto sperare e sognare. L’anno dell’amletico “ma lo
spazio è commerciabile o no?”
Tante le emozioni, i pericoli e i timori vissuti dalla comunità scientifica e da
un’affollata platea di appassionati che vedono nello spazio la strada per il
futuro.
Rosetta e Philae
La sonda Rosetta
L’evento più importante e forse più seguito degli ultimi anni. E non me ne
vogliano quanti hanno seguito la Cristoforetti pieni d’orgoglio italiano, ma
questa è la vera notizia del 2014. Il traguardo scientifico indiscusso. Sì
insomma, ci siamo riusciti e un lander è sbarcato su una cometa. Dopo quasi 10
anni di viaggio di cui gli ultimi passati in ibernazione per l’eccessiva
lontananza dal Sole, Rosetta si sveglia e ad agosto incontra la cometa
67P/Churyumov-Gerasimenko. Uno dei momenti più importanti lo viviamo il 12
novembre, quando Rosetta rilascia il lander Philae che, rimbalzando e
saltellando, arriva a destinazione. L’accometaggio è avvenuto. Non era come
l’avevamo previsto, il luogo di sbarco non è quello ottimale e gli strumenti non
possono subito essere usati tutti. Intanto però il traguardo è stato raggiunto e
la festa non viene guastata neanche dai cori di complottisti, che in fondo danno
un po’ di colore.
Il modulo Philae
Nel frattempo Rosetta continua il suo viaggio, andrà avanti per tutto il 2015
studiando l’avvicinamento della cometa al Sole e i suoi dati, insieme a quelli
di Philae, terranno impegnati gli scienziati per i prossimi anni.
Samantha Cristoforetti e la missione Futura
Auguri dallo spazio
È l’avventura di fine anno. È il 23 novembre quando la Soyuz TMA-15M viene
lanciata dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. L’avventura di Samantha è
appena iniziata e l’Italia si ferma a guardare la gioia sul suo viso. Samantha
non smette mai di sorridere e con semplicità e naturalezza porta tutti noi a
bordo della Stazione Spaziale Internazionale. La sua missione, Futura, la
quarantaduesima, che terminerà nel corso di questo 2015, può essere seguita
quasi giornalmente grazie al diario tenuto dalla Cristoforetti. Ma oltre alla
missione della nostra Samantha, la ISS ha visto durante l’anno l’avvicendarsi di
altri tre equipaggi. Il primo cambio della guardia lo abbiamo visto a marzo 2014
con il rientro dell’equipaggio dell’Expedition 38 e l’arrivo, pochi giorni dopo
della Soyuz TMA-12M con l’Expedition 39. Questa missione ha destato inizialmente
un po’ di preoccupazione perché per un problema tecnico durante il lancio, i tre
membri della spedizione sono stati costretti a utilizzare il vecchio profilo di
avvicinamento che prevede l’arrivo sulla ISS in circa due giorni invece che
nelle solite sei ore. Nei mesi successivi si sono susseguite le missioni 40 e
41. Quest’ultima è tutt’ora in corso insieme alla missione di Samantha.
Samantha Cristoforetti in videoconferenza con gli studenti di una scuola
italiana
Oltre alle Soyuz, nel corso dell’anno sulla ISS c’è stato un continuo viavai di
navette cargo. Oltre alle capsule russe sono state usate numerose navette dei
partner internazionali e la navetta Dragon, della compagnia privata SpaceX,
attualmente l’unica in grado di riportare a terra un consistente quantitativo di
materiale scientifico. Le missioni Dragon si sono avvicendate senza alcun
problema e nel corso dell’anno sono state affiancate da un’altra protagonista:
la capsula Cygnus della Orbital Science Coorporation. Purtroppo a ottobre la
Orbital ha subito una pesante battuta d’arresto durante il lancio di Cygnus
Orb-3 quando il razzo Antares è esploso pochi secondi dopo il lancio.
La Cina è vicina…alla Luna
In realtà la missione era partita a dicembre 2013, ma la sua fase culminante
l’abbiamo vissuta nel corso del 2014. La missione cinese Chang’e 3 dopo quasi
quarant’anni ci ha riportati sulla Luna. Sia il lander che Yutu, un piccolo
rover, ci hanno trasmesso immagini straordinarie e sono ancora attivi, anche se
Yutu non è riuscito più a muoversi dopo la seconda notte lunare. Ma la Cina non
si è lasciata scoraggiare e a ottobre è partita una nuova missione test per
sperimentare tecnologie necessarie alla prossima Chang’e 5.
Marte
Il pianeta rosso è stato uno dei protagonisti indiscussi del 2014. Ai due rover
della NASA ancora attivi sul pianeta rosso, e alle tre sonde storiche Mars
Odyssey (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA) e Mars Express (ESA) in
orbita, a settembre si sono aggiunti due nuovi orbiter: MAVEN, della NASA, e
Mars Orbiter Mission. Anche
Oppurtunity e Curiosity ci hanno stupiti festeggiando i 10 anni di attività. Le
sette sonde ora presenti su Marte hanno potuto osservare ad ottobre il passaggio
ravvicinato della cometa Siding Spring, effettuando misure senza precedenti e
uscendo illese dall’evento.
Nei prossimi anni Marte sarà tenuto d’occhio anche dai cinesi che hanno
annunciato una missione verso il pianeta per il 2020.
Orion e il nuovo sogno americano
Dopo anni di studi, progetti e sviluppo la prima versione della nuova capsula
della NASA è pronta e gli americani solcheranno di nuovo lo spazio. Destinata a
trasportare gli astronauti oltre l’orbita bassa terrestre, il primo prototipo di
Orion viene lanciato il 5 dicembre per la missione Exploration Flight Test 1
(EFT-1). Ovviamente senza equipaggio, il volo è servito a testare una serie di
sistemi tra cui lo scudo termico. Un volo quasi perfetto, anche se dovremo
aspettare i primi anni ’20 per vedere a bordo di Orion un equipaggio umano.
Lo Spazio dei privati
L’esplosione del razzo privato Cygnus
Nel corso del 2014 abbiamo visto aprirsi il complicato e irrisolto dibattito
sullo sfruttamento commerciale dello spazio. In effetti questo è stato un anno
critico per le aziende private impegnate in programmi spaziali. Oltre all’ormai
avviato programma Cargo Resupply Services per la ISS, a cui partecipano SpaceX e
Orbital, che come abbiamo detto ha avuto una battuta d’arresto,
ha fatto passi da gigante anche l’altro programma della NASA, il
Commercial Crew Program, il cui obiettivo finale è lo sviluppo di mezzi di
trasporto di astronauti per la stazione spaziale internazionale.
A fine ottobre, nella stessa settimana, vediamo esplodere il razzo Antares con
la capsula Cygnus e il disintegrarsi dello spazioplano Space Ship Two di
proprietà della Virgin Galactic, causando inoltre la morte di Michael Alsbury e
il ferimento di Peter Siebold.
La sinfonia dello Spazio
Non fa parte di alcun programma spaziale, ma possiamo vederlo, o meglio
ascoltarlo, come la giusta colonna sonora di questo anno appena concluso. 37
anni, ricercatore al Géant di Cambridge, Domenico Vicinanza ha convertito in
duetto per pianoforte e archi i dati sulle particelle cosmiche raccolti dalle
sonde Voyager 1 e Voyager 2. Lanciate nel 1977, le due sonde Voyager, ormai in
pensione, continuano a esplorare l’universo raccogliendo dati e trasmettendoli
alla Terra. Le batterie al plutonio manterranno le sonde in vita per almeno una
ventina d’anni e i rilevatori di particelle cosmiche sono ancora in perfetto
stato di funzionamento. I dati, il conteggio dei protoni derivati dai raggi
cosmici, hanno fornito le note musicali della sinfonia. Sperimentando sui
diversi campionamenti delle frequenze e creando un algoritmo che traducesse i
dati nei tasti del pianoforte, ecco che abbiamo il nostro duetto spaziale!
Per concludere…diamo i numeri
L’anno appena passato ha visto il lancio di ben 91 missioni orbitali, di cui 87
sono avvenute con successo. 37 lanci sono stati eseguiti dalla Russia, 23 dagli
Stati Uniti, 15 dalla Cina. 7 lanci sono stati effettuati da lanciatori europei,
4 dal Giappone e dall’India, 1 da Israele. Un solo nuovo vettore ha esordito.
Per quanto riguarda le missioni con equipaggio ci sono state solo quelle verso
la ISS con capsula Soyuz.