MISSIONE FUTURA

 SAMANTHA CRISTOFORETTI E’ LA PRIMA ITALIANA

   SULLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE

La cosmonauta

è decollata il 23 novembre scorso

dal cosmodromo di Baikonur

 

di Renata Palma

 

In sole sei ore la Soyuz Expedition 42/43 della missione FUTURA ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) portando nella storia la nostra Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea e capitano pilota dell’Aeronautica Militare ad essere lanciata nello spazio per una missione di lunga durata e la prima della Missione Futura ad entrare nella ISS. Un lancio perfetto quello avvenuto dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan alle 22:01 (ora italiana) del 23 novembre scorso, seguito con il fiato sospeso da una gremita platea di invitati presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana, presenti anche i tre astronauti Roberto Vittori, Polo Nespoli e Luca Parmitano.  Insieme a Samantha  a bordo della navetta russa Soyuz TMA-15M, sono partiti  il comandante russo Anton Shkaplerov e l’americano Terry Virts che si sono poi uniti ai tre già all’interno della ISS:  il comandante Barry E. Wilmore della Nasa e i russi Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova,  formando così l'equipaggio 42.

“Questi ultimi mesi per l’Italia – ha ricordato il Ministro Stefania Giannini, in sala per il lancio della missione Futura - e per le donne italiane sono stati eccezionalmente significativi: Fabiola Giannotti è stata nominata direttore generale del CERN, il più importante centro di fisica delle particelle del mondo, Simonetta Di Pippo, è diventata direttore dell’Ufficio Spazio delle Nazioni Unite ed ora  Samantha Cristoforetti, la prima donna astronauta della storia. Sono tre belli esempi per le giovani generazioni, tre modelli che mi auguro saranno seguiti perché  tre motivi di grande orgoglio per il nostro Paese”.

La nostra astronauta, in virtù di un accordo bilaterale tra Agenzia Spaziale Italiana e NASA – in base al quale il nostro Paese ha fornito all’ente spaziale statunitense moduli di rifornimento logistico e un modulo abitativo sull’avamposto orbitante, in cambio di utilizzo scientifico e opportunità di volo supplementari – resterà per circa sei mesi come membro effettivo dell’equipaggio della missione ISS 42/43, contribuendo allo svolgimento di tutti i compiti di ricerca, sperimentazione e manutenzione operativa del laboratorio spaziale.

“Samantha Cristoforetti – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston – un’astronauta italiana tra le stelle! Questa è una notizia che fa bene all’Italia, ed il fatto che sia, per la prima volta, declinata al femminile ci rende doppiamente felici. Con Samantha l’Italia conferma il ruolo di leadership anche per numero di astronauti inviati nello Spazio”.

Samantha è la prima astronauta italiana, attualmente anche l’unica donna del corpo astronauti europeo, e la 60° donna a partire per lo Spazio. FUTURA è la seconda di lunga durata per l’ASI (dopo la missione VOLARE di Luca Parmitano): la permanenza sulla Stazione si concluderà con il rientro sulla Terra tra circa sei mesi, al momento pianificato per maggio 2015. La Missione spaziale ISS 42/43 del settimo astronauta tricolore e prima italiana nello spazio, è stata battezzata FUTURA in seguito a una call for ideas lanciata a novembre 2013 dall’Agenzia Spaziale Italiana, dall’Agenzia Spaziale Europea e dall’Aeronautica Militare. L’iniziativa “Dai un nome alla Missione di Samantha Cristoforetti” ha avuto l’obiettivo di invitare il grande pubblico e tutti gli appassionati di tematiche spaziali, senza limiti di età, a contribuire all’ideazione del nome italiano ufficiale della Missione ISS 42/43. Tra le oltre mille proposte arrivate, FUTURA è stato il nome più proposto. Anche il logo di FUTURA è stato scelto in seguito a un contest rivolto al pubblico: rappresenta una ISS ‘stilizzata’ e la sua immaginaria orbita attorno alla Terra, sullo sfondo di un sole nascente e di una volta di stelle. Lo ha ideato Valerio Papeti, giovane dottore in Belle Arti di Torino.

ALCUNE CURIOSITA’ RACCONTATE DA SAMANTHA SUBITO DOPO IL SUO ARRIVO IN RISPOSTA ALLE TANTE DOMANDE LANCIATE SUI SOCIAL:  In uno dei suoi primi collegamenti ha spiegato in diretta alcune procedure che potrebbero sembrare all’apparenza banali, ma che invece hanno alle spalle anni di ricerca e il genio di tanti italiani. Come si fa a vedere se è giorno o notte?  “Noi abitanti della ISS  ogni ventiquattro ore vediamo in media quindici albe mentre la Stazione gira attorno al mondo! Nonostante questo siamo ancora comunque abituati ad avere una giornata di ventiquattro ore, a dormire la “notte” e a mangiare tre pasti il giorno, più ovviamente qualche occasionale snack. Per questo motivo la nostra giornata, che segue il fuso orario di Greenwich, è regolata con gli stessi ritmi che avremmo sulla Terra. Solitamente gli impegni di ogni membro dell’equipaggio durante i giorni lavorativi non permettono di condividere insieme pranzi e cene; cosa che invece accade nei weekend dove la cena diventa un momento di condivisione per tutti noi”.

Per la missione FUTURA, in occasione di EXPO2015, sono stati preparati per la stazione spaziale internazionale piatti dai più famosi chef italiani. Ma come si organizza il pranzo o la cena di un astronauta? Dove si prepara il cibo? “Le scorte di cibo,  sono conservate in varie borse in diversi luoghi della Stazione – molte sono nel PMM Leonardo, il modulo fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana. Nel Nodo 1 (Harmony), c’è il cosiddetto cibo “in uso”: di che si tratta? E’ presto spiegato. Prendiamo per esempio la categoria “verdura e minestre”: a bordo ci sono diverse borse di verdura e minestre ancora sigillate. Quella aperta e in uso ed è nel Nodo 1 in una cassettina rigida. Quando cerco una minestra o una zuppa apro quella cassettina e vedo che cosa è in offerta: ho provato per esempio un’ottima zuppa di lenticchie e dei gustosi asparagi! Quando la cassettina è vuota, si va a recuperare la prossima borsa di verdure e minestre… ma non prima della data in cui siamo autorizzati ad aprirla! Questo per evitare che mangiamo le scorte del prossimo equipaggio: sarebbe davvero pessima etichetta spaziale”.

Quali altre categorie sono presenti oltre a verdure e minestre? “Senza andare a controllare, mi vengono in mente le categorie “frutta e frutta secca”, “colazione”, “contorni”, “carne e pesce. Alcuni cibi sono pronti per essere consumati: per esempio le tortillas o la frutta secca. Altre devono essere reidratati con acqua calda, per esempio la  quiche di verdure partita con me o con dell’acqua a temperatura ambiente, per esempio i cereali con mirtilli di ieri mattina. Altre vivande vanno invece soltanto scaldate nello scaldavivande elettrico, che ha la forma di una valigetta come per esempio i miei pomodori con melanzane. Quando arriva un veicolo, per qualche giorno c’è anche del cibo fresco. Per esempio, con la nostra Soyuz sono arrivati pomodori, arance e mele. Inoltre, ogni astronauta ha il proprio “ bonus food”, nove borse di cui possiamo specificare il contenuto!” Che utensili utilizziamo per mangiare? “Gli strumenti principe sono le forbici, per aprire le buste, e il cucchiaio lungo: questo per riuscire a recuperare il cibo fino in fondo alle buste. Un piccolo set di forbice, cucchiaio e forchetta vola con noi sulla Soyuz ed è poi trasferito sulla Stazione: e uno dei primi consigli di Butch all’arrivo è stato “Attenti a non perdere il vostro cucchiaio!”

GLI IMPEGNI DI SAMANTHA NELLO SPAZIO

Queste ultime tre foto sono state scattate da Renata Palma, duranta il lancio seguiito dal salone dell'ASI (Agenzia spaziale italiana) di Roma

Durante la missione, Samantha sarà impegnata in esperimenti scientifici per ESA e ASI, molti dei quali sono basati sul know how italiano: dovrà svolgere come membro di equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) un’ampia e articolata attività di sperimentazione. almeno 200 esperimenti in corso, che seguirà con gli altri cinque astronauti a bordo.

Nutrizione e salute sono il tema di fondo della sua missione, con ingredienti che combinerà in orbita e con un fitto programma educativo.

L’astronauta dell’Agenzia spaziale europea sarà inoltre “regista” del traffico dei veicoli adibiti alla consegna dei rifornimenti per la Stazione Spaziale. Alla guida al braccio robotico della stazione orbitale, per esempio, Samantha Cristoforetti controllerà il distacco dell’ultima navetta europea senza pilota, l’Atv “George Lemaitre” e l’aggancio della navette Dragon, della Space X, e Cygnus, della Orbital Sciences. L’ASI, unica agenzia spaziale nazionale in Europa ad aver accesso diretto alle risorse di utilizzazione della ISS, ha selezionato e sviluppato per la missione di Samantha Cristoforetti nove progetti di ricerca scientifica e dimostrazione tecnologica italiana, che verranno svolti dalla nostra astronauta nei suoi sei mesi di permanenza a bordo della ISS, insieme a un altro progetto già presente sulla Stazione che sta raccogliendo dati da oltre tre anni: cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso, tra cui l’applicazione di sensori per la misurazione del ritmo cardiaco e del respiro durante il sonno; due effettueranno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità per lo studio delle tecniche di decontaminazione dai batteri; verrà inoltre portato e sperimentato a bordo della ISS un dimostratore per un processo di produzione automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di peso (stampa 3D), e una macchina a capsule multifunzione in grado di servire bevande calde, tra le quali anche il tipico “caffè espresso italiano”, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). I progetti sono stati ideati da Università, centri di ricerca, aziende e PMI italiane, e selezionati dall’ASI con i Bandi nazionali di Volo Umano e la Call per progetti di partenariato pubblico-privato per la utilizzazione della ISS.

Il Galileo