64° incontro dei Nobel

La prevenzione del cancro

fra i temi del meeting di Lindau

 

 

dal nostro inviato Luisa Monini

Non è come raccontarlo né scriverlo, il Meeting annuale dei Nobel Laureate  di Lindau andrebbe vissuto in prima persona per poterne assorbire tutto il potenziale rivoluzionario che lo contraddistingue dagli altri eventi scientifici internazionali. Sei giorni, dal 29 giugno al 4 luglio, durante i quali circa 600 giovani ricercatori, arrivati da ogni parte del mondo e dopo severe selezioni, hanno dialogato e si sono confrontati con 38 Premi Nobel sui temi più dibattuti della Medicina e Biologia e della ricerca di base e applicata.

Luisa Monini con Françoise Barré Sinoussi

Val qui la pena di sfatare il mito dello scienziato con la testa perennemente tra le nuvole e con interessi totalmente diversi da quelli dei comuni mortali. Basta seguire i lavori di Lindau, per capire che tutta la scienza trasferita ai giovani deriva da una profonda conoscenza ed  interesse per l’uomo, per il suo futuro e per quello del mondo. Alcuni esempi, assai pratici e di comprensione comune. Harald zur Hausen, Nobel per la Medicina nel 2008 per aver scoperto la relazione esistente tra il virus del Papilloma umano e il cancro del collo dell’utero e per aver concepito il primo vaccino anti tumorale. Il Nobel, quest’anno, nella sua conferenza, ha parlato delle infezioni (virali, batteriche, parassitarie) attualmente ritenute responsabili del 20% dei tumori nell’uomo e, in particolare, ha presentato il suo lavoro sull’epidemiologia geografica del cancro del colon-retto che parrebbe avere una maggiore incidenza nelle regioni con un alto tasso di consumo di carne bovina. I paesi con una dieta povera di carne come l’India o dove si consuma preferibilmente carne di agnello o di capra, come in alcuni paesi arabi, mostrano infatti bassi tassi di cancro del colon-retto. In Cina, dove si utilizza soprattutto carne di maiale, il tasso di incidenza del cancro colon rettale ha valore intermedio. In Giappone e in Corea, con l’inizio delle  importazioni su larga scala di manzo e maiale dopo la seconda guerra mondiale e dopo la guerra di Corea, si è registrato un forte aumento dell'incidenza del cancro del colon-retto. Il consumo di carne poco cotta (shabu-shabu, yukhoe coreano e yukke giapponese) è diventato molto popolare in entrambi i paesi. I dati disponibili sono compatibili con l'interpretazione che uno o più virus bovini termoresistenti potenzialmente oncogeni (polioma-, papilloma-o un virus a DNA a singolo filamento) possano contaminare le preparazioni delle carni e quindi portare a infezioni latenti del colon-retto. Esposizioni precedenti, concomitanti o successive alle sostanze chimiche cancerogene derivanti dalle procedure di cottura comporterebbero un aumento del rischio del cancro in sinergia con queste infezioni. Il messaggio finale è che l'identificazione degli agenti infettivi potenzialmente oncogeni potrebbe avere importanti ricadute per la prevenzione, l'identificazione delle persone a rischio e la terapia di uno dei tumori umani più frequenti.

 Luisa Monini con Ciechanover

 

Ada E. Yonath, Nobel per la Chimica 2009 per i suoi studi sulla struttura e sulla funzione dei ribosomi ha parlato di cosa si sta facendo per andare verso il controllo specie-specifico della resistenza dei batteri agli antibiotici. Di fatto i ribosomi dei batteri sono destinati a diventare gli obiettivi più importanti di farmaci dal meccanismo d’ azione assolutamente innovativo.

Aaron Ciechanover, Nobel per la Chimica 2004 per le sue scoperte sulla degradazione proteica in un periodo nel quale le proteine si pesava solo a sintetizzarle senza preoccuparsi di dove andassero a finire, nella sua conferenza ha parlato della rivoluzione della medicina personalizzata e delle 4 P che la contraddistinguono nel suo passaggio dalla vecchia medicina  “one size fits for all“ a quella Personalizzata, Preventiva, Predittiva e Partecipativa dei nostri giorni. “Non possiamo  impadronirci delle  malattie e dei  bisogni altrui “ ha detto il Nobel “ogni malato deve piuttosto essere coinvolto in prima persona nelle cure che gli vengono proposte e, soprattutto, deve essere libero di accettarle così come di rifiutarle”.

Nella sua conferenza Ciechanover ha sottolineato che anche se oggi, grazie agli avanzamenti della transcriptomica, proteomica e metabolomica, si è in grado di conoscere in breve tempo il profilo genetico di una persona con il suo RNA, le sue proteine e i suoi più piccoli metaboliti,  tuttavia la conoscenza del libro della propria vita è una realtà che va valutata a fondo per le importanti implicazioni personali, famigliari, sociali, etiche, ed economiche che la stessa comporta.

La 64a edizione del Meeting dei Nobel Laureate si è conclusa sull’ Isola di Mainau con una tavola rotonda dal titolo "La scienza per il bene dell'umanità" alla quale hanno partecipato Françoise Barré-Sinoussi- Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per la scoperta del virus HIV, Brian Schmidt- Premio Nobel per la Fisica nel 2011 per la scoperta dell'espansione accelerata dell'Universo, Georg Schütte- Segretario di Stato presso il Ministero federale tedesco dell'Istruzione e della Ricerca e Charles Mgone, Direttore dell’ EDCTP ( Partnership per gli studi clinici dei paesi europei e in via di sviluppo). Il dibattito è stato moderato da Geoffrey Carr, redattore scientifico del settimanale britannico "The Economist".

In considerazione delle differenze culturali, economiche e politiche tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, tutti i relatori hanno convenuto che la salute globale è una mission che richiede una forte sinergia tra il mondo della scienza, quello dell’industria e quello della politica. In questa occasione è stato più volte rimarcato che la ricerca di base è “ alla base” della scienza applicata e che, nonostante i tempi lunghi che spesso richiedeva sostenuta a tutti i costi. (foto a sinistra: Françoise Barré Sinoussi)

 A tal proposito il biofisico tedesco Erwin Neher ha sottolineato che i benefici di molti risultati della ricerca non sono sempre immediatamente evidenti: "I risultati della ricerca per la quale io e  Bert Sakmann abbiamo ricevuto il Premio Nobel nel 1991 (per aver inventato la tecnica di patch clamp per lo studio dei canali ionici nella cellula) non sembravano fossero particolarmente rilevanti per applicazioni mediche in un primo momento. Ora però è chiaro che molte malattie ereditarie sono dovute a mutazioni dei canali ionici nelle membrane cellulari che abbiamo studiato. Una varietà di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2, per l’ ipertensione, l’ aritmia cardiaca, la fibrosi cistica e anche i sintomi della malattia di Alzheimer, sono basati su questa conoscenza".

Il porto di Lindau, sul Bodensee

Nel suo discorso di chiusura, la contessina Bettina Bernadotte af Wisborg, presidente del Council per il Nobel Lindau Laureate Meeting, ha sottolineato che il dialogo intergenerazionale e interculturale è la chiave di volta per il trasferimento delle conoscenze a livello mondiale, per il bene dell’ umanità. 

Per saperne di più visita il sito web: www.lindau-nobel.org

 

Il Galileo