Installata da EvK2CNR la stazione sismica
più alta del mondo
Quali impercettibili movimenti o quali terribili oscillazioni produce la crosta
terrestre su cui si erge la montagna più alta del Pianeta? L’Everest cresce di
alcuni millimetri ogni anno e il costone roccioso su cui poggia si sposta di 4
cm: dati che evidenziano il
movimento della placca tettonica indiana verso il continente asiatico. Si è
realizzato un progetto a lungo inseguito da EvK2CNR: è stata installata ed è
operativa l’Everest Seismic Station
- Pyramid, la stazione sismica dell’Everest: la più alta del mondo.
Installata presso il Laboratorio Osservatorio Piramide, ai piedi del monte
Everest, è dotata di un sismometro digitale broadband in grado di scandagliare i
movimenti della crosta terrestre dalla sommità della catena Himalayana. Dalla
sua installazione nel 1990 la Piramide si è spostata di circa 1 metro in
direzione NE, e il movimento continua con valori vicini ai 4 cm annui.
Franco Pettenati e Claudio Cravos - rispettivamente ricercatore e tecnico
dell’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di
Trieste) - insieme a Gian Pietro
Verza responsabile tecnico di EvK2CNR hanno coordinato l’equipe che in 5 giorni
ha installato la stazione; un lavoro che si è svolto in constante collegamento
con i ricercatori dell’Istituto a Trieste. Il sismometro installato rilevando le
onde sismiche, misura il movimento del suolo himalayano rilevandone lo
spostamento nel tempo, la velocità.
“La nostra stazione sismica, a 5050 metri di quota, può essere tranquillamente
definita la più alta al mondo. Grazie all'interazione tecnico scientifica del
nostro partner NAST (Nepal Academy of Science & Technology) questa stazione
andrà a completare la rete di stazioni del NSC (National Seismological Centre
di Kathmandu) fornendo dati di peculiare importanza finora non
disponibili sulla rete Nepalese” dichiara Franco Pettenati, responsabile
scientifico del progetto.
“L'Himalaya è il risultato della più grande collisione tra placche tettoniche,
con la formazione dei monti più alti della Terra. La stazione permetterà di
studiare la Sagarmatha region, zona di grande interesse sismologico,
caratterizzata da una alta velocità di scorrimento e teatro di uno dei più forti
terremoti dell'area del secolo scorso. Ma è anche un osservatorio privilegiato
per l’attività sismica asiatica.” conclude Pettenati.
Nel 1934, con epicentro non molto lontano dalla punto dove si trova la stazione
(e a soli 15 km dal Monte Everest) si è infatti verificato un terremoto di
magnitudo momento 8,1 che causò oltre 10.000 morti. Il progetto acquista quindi
ancora maggior importanza perché, nonostante sia un area strategica dal punto di
vista scientifico e della sicurezza pubblica, non vi sono installati sismometri
nel raggio di 100 Km.