tra costi per la messa in sicurezza
e danni sanitari
di Bartolomeo Buscema
Ancora oggi, anche tra gli esperti, ci sono i fautori e i detrattori
dell’energia nucleare. I fautori sostengono la tesi che lo sfruttamento
dell’energia nucleare è sempre più sicuro e che il pericolo di incidenti alle
centrali ,oggi ,è molto attenuato. I propugnatori
del nucleare, aggiungono,che il petrolio ha arrecato più disastri
all’uomo, chiamando
in causa gli effetti
deleteri dell’anidride carbonica
sul riscaldamento globale oggi
maggiore responsabile dei
disastri ambientali che affliggono il nostro globo. I detrattori dal
canto loro affermano , evocando Chernobyl, che l’energia nucleare è più costosa
rispetto alle fonti rinnovabili, non è sicura e pongono il difficile problema
dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. E’ una diatriba che ha molte
sfaccettature che andrebbero
approfondite, ma qui cercheremo di tratteggiare due aspetti nodali: la messa in
sicurezza di una centrale dopo un incidente e il danno sanitario.
Un primo dato. Ventotto anni dopo l'esplosione del 26 aprile del 1986, la
centrale nucleare di Chernobyl non è ancora stata messa completamente in
sicurezza.
Allora, quando il reattore numero quattro esplose in seguito al fallimento di un
test di sicurezza, le radiazioni rilasciate furono cento volte quelle di
Hiroshima. Circa seicentomila persone si mobilitarono per mettere al sicuro la
centrale e gli abitanti. Il primo passo fu l’evacuazione delle vicine città di
Pripyat e Chernobyl, e in seguito si procedette con la costruzione di un
sarcofago in cui imprigionare il nucleo radioattivo della centrale. Ma la
struttura in metallo e calcestruzzo che ne risultò, lo Shelter Object, fu
costruita in fretta e con materiali di scarsa qualità: già nel 1997 cominciarono
a formarsi le prime crepe, col rischio che le polveri radioattive contenute
all’interno si disperdessero nell’ambiente. Di qui, la decisione di costruirne
uno nuovo e più sicuro: il “New Safe Confinement”.Secondo stime attendibili ,la
messa in sicurezza della centrale di Chernobyl è costata ,fino a oggi, quasi due
miliardi di euro.
Prima di passare ai danni sanitari , vogliamo ricordare un altro incedente
nucleare .Era l’11 marzo 2011
quando un terremoto di magnitudo
nove colpì il Nord del
Giappone generando uno tsunami che
si abbatté sulla costa danneggiando la centrale nucleare di
Fukushima con
fuoriuscita di materiale. E anche in questo caso ancora non si conoscono
esattamente i costi di messa in sicurezza che, non bisogna essere esperti per
immaginarlo, sono altissimi.
Ma veniamo all’aspetto sanitario.
Come noto, un incidente nucleare provoca la fuoriuscita di sostanze radioattive
che liberano radiazioni ionizzanti in grado di rompere i legami chimici delle
molecole e danneggiare così cellule e tessuti dell’organismo umano e non solo.
In generale ,a preoccupare maggiormente non è l’uranio radioattivo (che a causa
del suo peso specifico non si diffonde molto al di là dell’area dell’incidente),
ma sono i
prodotti di fissione secondari come lo iodio 131 o il cesio 137, che
essendo più leggeri
sono facilmente
trasportabili dai venti a distanze notevoli.
Le conseguenze per la salute sono
molteplici.Rimandiamo ,per una conoscenza esaustiva,agli articoli di Per Hall,
del Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia, e al rapporto delle Nazioni
Unite sugli effetti dell'incidente di Chernobyl ,pubblicato nel 2000.
Qui descriviamo succintamente gli effetti deleteri dello iodio e del cesio
radiattivo.
Nonostante lo iodio radiattivo ha un tempo di dimezzamento di solo otto giorni,
è molto dannoso poiché è assorbito dall'organismo con il cibo e accumulato nella
tiroide. In seguito all'incidente di Chernobyl, nelle aree interessate più
vicine ala centrale ,è stato osservato un aumento del rischio di tumore della
tiroide da tre a otto volte.Per quel che concerne ,invece, il cesio radiattivo
gli scienziati sanno che i radionuclidi penetrando nel corpo umano sono
incorporati nelle cellule che diventano distrofiche e sede di cambiamenti
necrobiotici che inducono mutazioni nell'apparato genetico delle cellule
sessuali e somatiche. Ciò causa principalmente malformazioni congenite associate
a una deficienza genetica.
Come si capisce bene sono considerazioni che demoliscono e sfatano l’illusione
che la produzione di energia nucleare potesse essere assolutamente sicura ed
economicamente attraente. E’ un fatto che questi due ultimi incidenti
abbiano messo in luce le debolezze dell’industria energetica nucleare
determinando in questi ultimi anni
una pesante battuta d’arresto in molte parti del Pianeta,specialmente in Europa.
Paradigmatico è l’addio al nucleare in Germania :le centrali tedesche saranno
fermate tutte entro il 2022. Come pure la scelta referendaria della Svizzera che
ha detto no al nucleare proprio per l’alto costo di costruzione e dismissione
delle centrali nucleari.
E poi la storia infinita della centrale nucleare di Olkiluoto (Finlandia) dove
si sono accumulati ritardi nella costruzione e un cospicuo aumento del costo
finale rispetto alle previsioni iniziali.