A 60 anni dalla scalata italiana del K2

il Parco del Karakorum entra in funzione con il contributo dell’Italia

 

 

La parete abbagliante del Rakaposhi, il K2 e gli altri 8000, i grandi ghiacciai Baltoro e Biafo, ma anche il leopardo delle nevi, i ginepri, il markhor rarissima capra del Karakorum e ancora colonne antiche di legno intarsiato e rocce con Buddha incisi a rappresentare un crocevia di culture e tradizioni che hanno lasciato un segno profondo in queste terre. Una formidabile rete di picchi rocciosi montagne e valli ricoperte da ghiacciai o scavate da fiumi impetuosi; una delle più grandi aree ghiacciate del pianeta ad esclusione dei Poli e la più grande riserva di acqua in Asia.

Difficile raccontare con efficacia e in poche parole quello che è il Parco più alto del Pianeta, il Central Karakorum National Park (CKNP) e il territorio che lo circonda. Parco Nazionale che da oggi 16 aprile 2014, grazie al contributo dell’Italia e di EvK2CNR, con l’approvazione ufficiale del Governo Pakistano del Gilgit Baltistan, adotta in via definitiva un piano di gestione e di fatto entra in pieno “esercizio”.

Sono così riconosciuti ufficialmente i confini definitivi del Parco, le diverse zone, le regole di gestione delle risorse (per esempio l’uso dei pascoli, le attività di estrazione mineraria, l’accesso al legname), le tasse di ingresso, i centri visitatori, i percorsi e i trekking, il regolamento per i visitatori ecc.  Dopo una difficile gestazione durata più di vent’anni e una forte spinta in questi ultimi 5 anni da parte della ricerca italiana con EvK2CNR,  entra in funzione il CKNP.

Si compie così un sogno che ha origini lontane e italiane. Cade quest’anno il 60esimo anniversario della prima salita sul K2. Il 31 luglio del 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli guidati da Ardito Desio raggiungevano la cima della più difficile montagna della Terra. Fu lo stesso Desio, fondatore di EvK2CNR, in quei giorni a immaginare un area protetta in questo territorio che contiene risorse preziose come gli enormi ghiacciai del Karakorum già esplorati dal Duca degli Abruzzi nel 1909 e fotografati da Vittorio Sella.

Difficile è anche raccontarne la storia. Nel 1993 il Governo del Pakistan istituisce il Central Karakorum National Park, per il quale, non avendo un piano apposito, vigono le leggi generiche valide per tutte le aree protette della regione. Nel corso degli anni i confini subiscono diversi aggiustamenti e diversi enti sono chiamati a lavorare ad un documento del Parco. Nel 2009 prende il via il progetto Seed (Social, Economic, Environmental, Development) attivato dall’Associazione Comitato EvK2CNR e dalla Karakorum International University di Gilgit, nell’ambito dell’accordo per la conversione del debito tra Italia e Pakistan. Scopo principale del progetto è quello di realizzare una versione del piano di gestione del CKNP, condivisa con le comunità locali, che venga accettata in via definitiva dal Governo del Gilgit Baltistan.Si rendono necessarie così attività di ricerca per realizzare una “fotografia” del territorio e delle risorse naturali presenti. Vengono mappate le foreste, i ghiacciai (ne sono stati individuati 711), studiate le acque e i flussi dei fiumi, la flora e la fauna, monitorato l’impatto dei cambiamenti climatici; ricerche scientifiche che vedono l’apporto di altri progetti gestiti da EvK2CNR come il progetto Share. Segue un confronto serrato con il Governo Locale e il Direttorato del Parco e si decide di adottare un approccio partecipato con le comunità locali, di condividere cioè anche con gli abitanti, che per sopravvivere utilizzano le risorse naturali del parco, regole norme e confini, riconoscendo diritti millenari e garantendo così la sostenibilità stessa del parco (più di 100 i villaggi coinvolti).Il Piano firmato e adottato oggi è il prodotto di questo lungo e complicato processo di ricerca, relazioni istituzionali, e incontri con le popolazioni locali.

“L'Italia ‘riconquista’ il K2, il termini è di altri tempi e spiriti ma sta di certo a significare la passione , l'amore e la continuità che da cento anni contraddistingue il rapporto tra esploratori , scienziati, alpinisti italiani e queste montagne e genti - ¬commenta Agostino Da Polenza Presidente dell’Associazione EvK2CNR -. De Filippi, 100 anni fa organizzava una spedizione italiana alla quale invitava anche geografi della Royal Geographic Society, e passava l'inverno Skardu, il luogo da dove 60 anni fa Desio partiva con la sua spedizione per "conquistare"il K2. Una memoria  ormai flebile di uomini, imprese e formidabili risultati. Sono 300.000 gli alberi piantati grazie al progetto Seed, 10.000 le pecore vaccinate, sono 40.000 i chilogrammi di immondizia trasportati lungo il ghiaccio del Baltoro e smaltiti, 250 le guide di trekking formate, 50 le guide d'alta quota, 150 i villaggi i villaggi coinvolti nel progetto SEED, 40 i guardaparco formati... 58 i progetti di sviluppo socio economico in campo agricolo e dell'artigianato. Fatti concreti per avvicinare queste genti all'idea di un grande Parco naturale. E il Parco ora esiste costruito insieme a loro e alle autorità di governo locali. Ecco, della nostra storia in questa terra siamo  orgogliosi come di quello che stiamo realizzando ora con la popolazione locale, in questa una regione complessa , dura e  delicata.”

 

Il Parco - (www.cknp.org) il nuovo sito appena pubblicato - è pronto così ad accogliere gli amanti della montagna provenienti da tutto il mondo, ad accompagnare i trekkers e alpinisti lungo percorsi attrezzati a gestirne la presenza in termini di impatto ambientale, le aree di camping e la produzione di rifiuti. Tutto semplice se si pensa ai Parchi delle Alpi o degli Appennini, assai complicato in un territorio selvaggio e ricoperto per il 40% della sua superficie dal ghiaccio.  In occasione dei 60 anni dalla salita del K2 si preparano, con il contributo italiano, eventi culturali e per la prima volta una spedizione alpinistica pakistana  verso al vetta simbolo del Parco: il K2.

A pochi giorni dall’approvazione definitiva del Management Plan che ha sancito la nascita operativa del Central Karakorum National Park è stato firmato l’accordo di collaborazione tra l’associazione EvK2CNR e EcoSF, l’Economic Cooperation Organization Science Foundation.

Eco Science Foundation è l’Agenzia specializzata dedicata alla promozione della ricerca tecnica e scientifica a cui aderiscono le Repubbliche Islamiche di Pakistan, Afghanistan, Iran, Turchia, Azerbaijan, Kazakhstan, Kyrgyz, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Nazioni e realtà politiche dove, di fatto, non è semplice per enti e associazioni Occidentali e Italiane acquisire credito.

L’accordo è stato sottoscritto negli uffici dell’ente in Islamabad alla presenza di Mr Zahid Hamid, Federal Minister of Science & Technology del Governo Pakistano, Mr. Kamran Ali Qureshi Federal Secretary of Science & Technology e di Federico Bianchi primo segretario dell’Ambasciata d'Italia.Il Ministro Zahid Hamid ha tenuto a sottolineare come il metodo e l’approccio scientifico e concretamente realizzativo, in partecipazione stretta con le istituzioni pakistane e le comunità locali, utilizzato per l’implementazione del Central Karakorum National Park, debba essere preso a modello e possa essere esteso agli altri Paesi Asiatici aderenti a EcoSF.

Apprezzamento è stato espresso dal Ministro, avvocato specializzato in tutela ambientale, anche per i progetti relativi alla richiesta di riconoscimento di un'area di tutela della biosfera da parte dell'UNESCO di 80 mila km2 quadrati, che includono tre parchi nazionali del Karakorum della provincia Gilgit Baltistan, avviati dal dottor Ashiq Khan, autorevole ambientalista pakistano che si affianca da tempo a EvK2CNR.

“Voglio sostenere pienamente l'iniziativa di ECOSF e EvK2Cnr e incoraggiare entrambe le organizzazioni a lavorare su più Riserve della Biosfera in Pakistan così come pure a livello transfrontaliero", ha dichiarato il Ministro Pakistano.

“Quello firmato oggi è un accordo grazie al quale di fatto, un’Agenzia che coinvolge un’area geografica strategica in termini geopolitici, che include dieci Paesi Asiatici, riconosce ad un ente Italiano, EvK2CNR, una competenza specifica e un’eccellenza nella gestione di ricerche scientifiche in ambito ambientale e nell’implementazione partecipata e innovativa di aree protette- ha sottolineato Agostino Da Polenza, Presidente di EvK2CNR -. Riconoscimento che viene proprio da parte di Paesi come il Pakistan dove la sensibilità per l'ambiente sta crescendo. Un accordo che può essere letto come un segnale di apertura alle istanze universalmente riconosciute che riguardano la protezione della natura, il pensiero scientifico e la ricerca come strumento di condivisione del pensiero e di internazionalizzazione e formazione delle nuove generazioni”.

Il Galileo