26 storie virtuose di imprenditori
in tempo di crisi
Tavola rotonda a Udine incentrata sul libro di Guido Bortoluzzi e Andrea
Tracogna, dell’Università di Trieste: “Imprenditori
che sfidano la crisi”, pubblicato da Franco Angeli
Ventisei
percorsi di sviluppo aziendale, storie di imprese che possono diventare fonte di
ispirazione, emulazione, confronto per altri imprenditori. E' il percorso
narrativo di "Imprenditori che sfidano la crisi - dati ed esperienze dal Friuli
Venezia Giulia", libro scritto a quattro mani da Guido Bortoluzzi e Andrea
Tracogna, pubblicato da Franco Angeli, il cui intento dichiarato è quello di
favorire le contaminazioni tra esperienze apparentemente distanti, stimolando
l'intuito e la capacità degli imprenditori di trovare stimoli e spunti nuovi
attorno a sé. Il libro ha dato lo spunto per una tavola rotonda questo
pomeriggio a palazzo Torriani, promossa da Area Science Park in collaborazione
con Confindustria Udine.
Operare le scelte giuste può infatti fare la differenza tra il successo e
l'insuccesso, tra la crescita e la mera sopravvivenza. I casi esaminati, che nel
loro insieme rappresentano possibili direttrici di evoluzione strategica anche
per altre imprese, prendono in considerazione, in particolare,
cinque aspetti: la ri-definizione internazionale della catena del valore
e la gestione più efficiente delle attività produttive; l'internazionalizzazione
commerciale, anche verso i mercati emergenti; il riposizionamento strategico e
di mercato verso nicchie di dimensione globale; l'innovazione tecnologica; la
revisione della funzione imprenditoriale anche in concomitanza al passaggio
generazionale.
"La recessione iniziata nel 2008 - spiega Tracogna, docente di Strategie
d'Impresa presso l'Università di Trieste - rappresenta per molte aziende uno
spartiacque 'mentale' tra un passato caratterizzato dalla stabilità dei modelli
operativi e strategici, da portafogli-clienti consolidati, da investimenti
pianificati e finanziamenti abbondanti e un presente dai contorni altamente
incerti, nel quale tutto quanto aveva finora funzionato sembra non essere più
valido. Eppure, lo scenario che abbiamo davanti a noi contiene una sfida
interessante per gli imprenditori, che si giocherà su nuovi paradigmi
produttivi, su nuovi mercati di sbocco e su nuovi modelli di business".
"In effetti - aggiunge Bortoluzzi, docente di Management of Innovation presso
l'Università di Trieste - raccogliere e vincere queste sfide non sarà semplice,
per diverse ragioni. La prima,
perché è necessario essere pienamente consapevoli di ciò che sta accadendo nel
mondo e disporre delle giuste chiavi di lettura per interpretare le tendenze in
corso. Ciò richiede apertura mentale, curiosità intellettuale e capacità di
analisi di informazioni che vanno ricomposte all'interno di un quadro
interpretativo coerente. La seconda ragione di difficoltà è data dalla scarsa
consapevolezza di cosa fare per adeguarsi al cambiamento in atto. Potremmo
chiamarlo difetto di ispirazione, ad indicare un limite di natura strategica,
che non può essere compensato dal solo intuito imprenditoriale. Una terza
ragione di difficoltà attiene alla capacità realizzativa: non basta sapere cosa
fare, ma occorre anche sapere come fare ciò che andrebbe fatto. I profondi
cambiamenti degli scenari competitivi invocano un nuovo modo di fare impresa e
nuovi profili di imprenditore: metà artigiano e metà stratega, focalizzato sulla
sua nicchia produttiva ma aperto alla concorrenza, al cambiamento e a cogliere
le opportunità che si presentano".
In queste considerazioni stanno le ragioni del libro "Imprenditori che sfidano
la crisi", che è frutto di un percorso di ricerca durato due anni e compiuto a
fianco di AREA Science Park, che lo ha ideato e finanziato, con la
collaborazione di Confindustria Udine e, naturalmente, delle imprese. Un libro
che ha un percorso logico preciso che parte dalla comprensione delle radici
profonde e storiche della competitività delle aziende manifatturiere friulane
per andare a snidare i cosiddetti "campioni nascosti", ovvero quelle imprese
che, seppur ottenendo risultati di successo, difficilmente appaiono sulla stampa
locale e neppure su quella specializzata di matrice economica.
"Ci auguriamo - conclude Tracogna - di poter aiutare gli imprenditori che
leggeranno questo libro a riscrivere il proprio codice genetico, e ridare avvio
alla generazione di quelle idee nuove su cui potrà fondarsi il rilancio
competitivo della loro azienda".