Si apre in tutto il mondo l’anno internazionale della cristallografia,
proclamato dall’Onu per celebrare i cento anni del premio Nobel per la scoperta
della diffrazione dei raggi X con l'uso dei cristalli. Le tecniche
cristallografiche ispirano anche Natta, unico Nobel per la chimica italiano. La
cerimonia inaugurale il 20 e il 21 gennaio all’Unesco, a Parigi. Il Cnr
patrocina mostre e iniziative divulgative in diverse regioni d’Italia
A cento anni dal premio Nobel per la scoperta della diffrazione dei raggi X con
l’uso dei cristalli, il 20 e il 21 gennaio si inaugura al palazzo dell’Unesco di
Parigi l’anno internazionale della cristallografia, la scienza che ha dischiuso
la struttura tridimensionale delle molecole, segnando una svolta cruciale in
diverse discipline, dalla chimica alla biologia molecolare, dalle scienze
farmaceutiche alla fisica e alla mineralogia.
In Italia per celebrare l’evento, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr)
patrocina, attraverso l’Associazione italiana di cristallografa (Aic) e in
collaborazione con numerose università italiane e altre associazioni
scientifiche italiane (Società italiana di luce di sincrotrone e Società
italiana di mineralogia e petrografia), una serie di iniziative di divulgazione
(http://www.iycr2014.it/) che svelano le simmetrie cristalline presenti in
natura - gemme, fiocchi di neve, grani di sale - e ricreate nelle più avanzate
tecnologie di tablet, cellulari, nanomateriali e farmaci. Tra le mostre in
corso, l’esposizione itinerante 'Cristalli! Uno sguardo sul mondo della
cristallografia' a Padova fino al 28 febbraio. Sul sito oltre al calendario
delle mostre, anche molto materiale di approfondimento, piccoli esperimenti,
curiosità e idee per un turismo cristallografico (http://www.iycr2014.it/luoghi)
in Italia.
“Negli
ultimi decenni la cristallografia ha vissuto una rapida evoluzione, pur
mantenendo la sua iniziale vocazione di indagare la struttura della materia e ha
ispirato ben 28 premi Nobel, tra cui Natta” (foto a sinistra), spiega Michele
Saviano, direttore dell’Istituto di cristallografia del Cnr (Ic-Cnr) e
presidente Aic. “Le tecniche basate sulla diffrazione dei raggi X si sono
sviluppate al punto di consentire lo studio di sistemi cristallini sempre più
complessi per fornire una visione più completa della struttura della materia e
hanno permesso l’analisi della struttura delle macromolecole biologiche per la
progettazione di farmaci, la definizione delle correlazioni tra struttura e
proprietà per lo sviluppo di materiali all’avanguardia per l’elettronica, la
optolelettronica, il magnetismo, lo studio e la datazione di manufatti di
rilevanza archeologica o l’analisi di rocce lunari e meteoriti”.
Anche Giulio Natta fondò gran parte dei suoi studi sul polipropilene utilizzando
tecniche cristallografiche. “Ricerche che permisero di produrre materiali
plastici con forme e proprietà nuove, portando l’Italia e la sua industria
chimica, come è noto, fino ai vertici mondiali. Tutti i paesi, compresi gli
Stati Uniti, guardavano all’Italia per le sue tecnologie avanzate, e la
cristallografia contribuì non poco al boom economico italiano degli anni '60.
Ancora di più oggi, le ricadute socio-economiche di questa scienza potrebbero
dare un contributo importante alla ripresa della difficile realtà del paese”,
conclude Saviano.