Rosetta svegliati!

Riattivata la sonda dell’ESA

che atterrerà su una cometa

 

di Giuseppe Prunai

 

Il segnale di risveglio di Rosetta 

Rosetta svegliati! Sembrava l’incitamento di un  genitore ad un figlio dormiglione che deve andare a scuola. Rosetta svegliati!

Ma la Rosetta in questione non è una bambina capricciosa e dormigliona, ma una sonda spaziale, realizzata dall’Agenzia spaziale europea, lanciata nel 2004 e ibernata nel giugno 2011 dopo aver sorvolato tre volte la Terra e una volta Marte per riceverne un calcio gravitazionale,  il cosiddetto “Effetto Crocco”, per raggiungere gli asteroidi Steins (nel 2008) e Lutetia (nel 2010).

 

La Sonda Rosetta trasferita nel simulatore di volo

 

Il 5 settembre 2008, Rosetta ha "incontrato" l'asteroide 2867 Steins ad una velocità relativa di 8.6 km/s. Le camere dello strumento OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System), installate a bordo di Rosetta, hanno acquisito centinaia di immagini la cui analisi hanno permesso di determinare la morfologia e il volume dell'asteroide. Si è scoperto che la morfologia di Steins è dominata da un grande cratere di 2,1 km di diametro e grazie a questa caratteristica si possono dedurre informazioni sulle proprietà fisiche dell'interno dell'oggetto. Le dimensioni di Steins sono: 6,67×5,81×4,47 km e il suo volume è equivalente a quello di una sfera di raggio 2,65 km.

Il 10 luglio 2010 Rosetta ha sorvolato l'asteroide Lutetia a una distanza minima di 3162 km. È stato un fly-by piuttosto importante, poiché Lutetia non è soltanto il più grande  ma è anche il primo asteroide metallico visitato da una sonda. Ci sono diverse questioni ancora aperte circa la composizione metallica degli asteroidi di tipo M e si spera che la sonda possa dare delle risposte.  Lutetia ha un'età di circa 3,6 miliardi di anni e potrebbe essere un planetesimo, cioè un oggetto roccioso primordiale, alla base della formazione dei pianeti.  Ha una elevata densità (pari a 3,4 g/cm3) e la superficie ha una composizione uniforme, che non appare essere stata modellata dall'acqua.  È ricoperto di uno strato di polvere molto fine ed omogeneo, simile alla regolite, cioè uno strato di materiale sciolto e di granulometria eterogenea  che copre uno strato di roccia compatta chiamata roccia madre . Potrebbe avere una crosta primordiale, formata da materiali assimilabili a meteoriti primitive, come condriti carbonacee ed enstatitiche. Le temperature medie oscillano tra 63 e 245 K.

 

Schema delle comunicazioni fra la sonda Rosetta e la base a Terra

 

Effettuate riprese fotografiche e misurazioni, Rosetta è stata ibernata 341 mesi fa mentre era diretta al di là dell’orbita di Giove, a circa 800 milioni di kilometri dal sole, che ha continuato ad alimentare i suoi pannelli fotovoltaici. Il 20 gennaio scorso, la sveglia. Un po’ di apprensione fra gli scienziati e i tecnici della base dell’ESA di Darmstadt, in Germania.  Rosetta risponderà ai comandi, i suoi apparati risponderanno agli impulsi radio inviati da terra?  Si chiedevano, ma il dubbio è durato poco perché Rosetta ha risposto.

La sonda adesso viaggia verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che attualmente si trova ad una distanza di 9 milioni di kilometri.

Nel prossimo maggio, quando sarà a circa 2 milioni di kilometri dal bersaglio, Rosetta comincerà a trasmettere a terra le prime immagini e i primi dati per realizzare una cartografia della superficie e misurarne la gravità.

Da Rosetta si staccherà in seguito un lander chiamato Philae: pesa 100 kg  e atterrerà sulla superficie della cometa l’11 novembre prossimo. Poiché la cometa ha una gravità piuttosto bassa, Philae si dovrà ancorare al nucleo del corpo celeste con due arpioni. (Nella foto a fianco: Rosetta trasferita a bordo del vettore Ariane)

Oltre ad inviare a terra immagini e misurazioni varie, il programma prevede piccoli carotaggi di una profondità di 23 cm per prelevare dei campioni da analizzare nel laboratorio a bordo di Rosetta.

Il 13 agosto del prossimo anno, la cometa sarà più vicina al Sole. Rosetta la seguirà fino alla fine dell’anno quando la sua attività sarà prossima al termine.

 

Foto ESA

Il Galileo