MILANO IN TRASFORMAZIONE

I NUOVI ALBERGHI DIVENTANO

 CENTRI POLIFUNZIONALI

 

Nhow, un hotel di design che è anche galleria d’arte

 e spazio esperienziale

un nuovo concetto di contemporaneità e lifestyle italiano

 

di Pia Bassi

 

         Una serata all’NHOW, un albergo moderno di  Milano, sorto dove un tempo c’era una grande fabbrica italiana, è un’esperienza da vivere non solo per gli happy hours preparati  da chef rinomati, ma per gli ampi spazi comuni, sparsi su quattro, piani dedicati all’arte e al design, veri prodotti di business che si spera vadano a sostituire gli affari delle grandi industrie che hanno fatto grande Milano dagli anni ’60 agli ’80.

         La mostra inaugurata il 7 novembre scorso sarà visitabile gratuitamente fino al 30 marzo 2014.  Il titolo “Going Places”, “ è un percorso creativo tra arte e design per raccontare le aspettative, i desideri e i timori che il viaggio racchiude” scrive la curatrice della mostra Elisabetta Scantamburlo, Art Director.

         Una mostra che i clienti di questo particolare hotel, della catena spagnola NH hoteles, potranno apprezzare e forse anche incontrare gli undici artisti e gli otto designer che hanno trasformato questo iconico albergo in una galleria d’arte inusuale. Gli artisti espositori sono: Tommaso Bianchi, Alessandra Bruno, mia da Schio Suppiej, Duilio Forte, Mariano Franzetti, Francesco Granducato, Marco Lanzoni, Markus Mueller, Johnny Pixel, Federico Sanna e Alessandro Vianello. I designer: Colè, Marita e Frida Francescon, Marco Iannicelli, Magis, MOGG, Marcantonio Raimondi Malerba e Seletti.

         Ecco in sintesi cosa raccontano in sintesi gli autori delle opere. Mariano Franzetti illustra le scene tipiche delle vacanze, ricordi fissati su fondo oro che diventano così più unici e preziosi. I sassi con maniglie antiche facilmente trasportabili di Marcantonio Raimondi Malerba, “improbabili souvenir che diventano preziosi pezzi unici”. Alessandra Bruno ritrae il mondo che la circonda su piccole cartoline, delicati acquarelli  che rendono gradevoli anche freddi paesaggi cittadini. Tommaso Bianchi coglie del paesaggio il particolare e lo colleziona nella sua banca di “scatti” unici, passando indifferentemente dal bianco e nero al colore. Le fotografie di Federico Sanna sono una documentazione di quanto il mondo sia diviso con ostacoli reali: fili spinati, cancelli, reti metalliche, mura, recinzioni elettriche. Creiamo frontiere nelle frontiere, imprigionandoci. Ovunque limitazioni che solo esseri alati come gli uccelli, le farfalle, ecc. possono trasgredire posandosi con leggiadria senza ferirsi. Markus Mueller, fotografo tedesco, è un perfezionista dell’immagine trasformando situazioni in racconti. Duilio Forte è un artista italo svedese che si esprime con linee semplici ed essenziali in sculture piacevoli in legno e ferro. Nel 1998 fonda l’atelier Forte che si “ispira alla mitologia norrena affermando la necessità di ancorarsi al passato per guardare al futuro”. Alessandro Vianello ci impressiona con le sue grandi opere come la Stazione Centrale di Milano, pittura digitale mista ad olio su tela. Si ispira all’arte iperrealista americana e inventa una tecnica pittorica digitale mista, unica e personale. Mia da Schio Suppiej è invece attratta da grandi spazi vuoti e anonimi come certi parchi pubblici berlinesi dove il bello consiste nell’assenza, un’assenza che l’artista vicentina riesce comunque a fare dialogare con soggetti lontani, vaghi, in secondo piano. La fantasia di Jonny Pixel si spinge ancora più avanti creando magici “micromondi” immersi in un’atmosfera surreale, che immortala e li rende vivi come “Il massaggiatore di fiori” o le persone dell’”Area relax”. Marco Lanzoni, falegname artigiano di Mantova crea opere materiche di legno, metallo e materiali vari dove le mani nude e piene di calli raccontano se stesse. Infine Francesco Granducato fa delle biciclette abbandonate rinvenute sulla marina ligure delle opere d’arte che prendono le strade del mondo grazie a centinaia di ali di farfalle multicolori ricavate dalle lattine delle bibite rinvenute sulla spiaggia. Oppure biciclette ricoperte di fili di lana rosa che sembrano zucchero filato.

         Uno sguardo al design per convincerci che le cose più belle sono semplici; Marita & Frida Francescon progettano tavoli e lampade che riproducono la forma della regione o delle isole dove si sono trascorse vacanze indimenticabili; Marco Iannicelli  realizza lampade a LED inseriti in rami intatti a forma di treppiedi o cavalletto che trova nelle aree abbandonate di boschi o foreste. Gli arredi di Magis realizzati da designer di fama internazionale sono poltrone importanti in polietilene o policarbonato e poltroncine roteanti ,“Spun”. Le sedute di MOGG sono pacchi ben impacchettati pronti per essere spediti per un lungo complicato viaggio. Il gruppo Seletti espone fantastici mobili in legno che richiamano natura e  animali. La serie “Sending Animals” disegnati da Marcantonio Raimondi Malerba  sono mucche e maiali,  semplici contenitori di stoviglie o libri, che danno un tocco ironico anche in una casa di città. Suo è il tavolo con i pattini a rotelle, sempre pronto per un viaggio. Anche Colé presenta pezzi di design singolari legati alla Bauhaus e alle avanguardie degli Anni Venti e Trenta.

         Nella lobby dell’hotel per tutta la durata della mostra è visitabile un mini museo di arte contemporanea ideato da Interstizio “Art Pod Museum”. Sono gioielli – anelli, bracciali, collane e gemelli  - con micro-installazioni.

 

Foto dell’autrice. Dall'alto: Alessandra Bruno, acquarelli, poetici ricordi di viaggi; divano elissoidale FOLLY design Ron Arad-Israele; poltrona arancione  Magis; tavolo isola  di Marita & Frida Francescon)

Il Galileo