IO PENSO CHE DOMANI

Il racconto di una testimone del Novecento

 

di Margherita Hack con Serena Gradari e Fabio Pagan

 

Scienza Express Edizioni, Trieste 2013

(pagine 136, euro 15)

 

http://www.scienzaexpress.it/narrazioni/231-io-penso-che-domani.html

 

 

“Dicevano che da piccola ero una maschiaccia. Non so se sia vero. L’unica cosa certa è che i giocattoli che si era soliti dare alle bambine non m’hanno mai detto nulla. Una volta mi regalarono una bambola: avrò avuto quattro anni ma non sapevo che farne”.

 

Comincia così il lungo racconto che Margherita Hack ha affidato a Fabio Pagan e a Serena Gradari in una serie di lunghe conversazioni che si sono svolte nei primi mesi di quest’anno nella sua abitazione di Trieste. Un racconto fedelmente riportato in prima persona in questo libro, che non è un instant book nato sulla scia dell’emozione per la scomparsa della popolarissima astrofisica, avvenuta il 29 giugno scorso, a 91 anni d’età. Si tratta al contrario d’un progetto concordato da tempo con Margherita per offrire – soprattutto ai lettori più giovani – la testimonianza di un’esistenza lunghissima che ha attraversato i drammi e le gioie di questo Paese. Ecco allora i ricordi familiari intrecciati alle pedalate in bicicletta, all’amore verso gli animali e la natura, alla scoperta della scienza del cielo, alle battaglie per i diritti civili. Sempre all’insegna di un’etica totalmente e testardamente laica. Con un solo vero punto di riferimento: il legame strettissimo con il marito Aldo, conosciuto da ragazzino e compagno di vita per settant’anni. Ma il libro, attraverso le parole di Margherita, vuole anche proporre alcune chiavi per scegliere il proprio futuro: Margherita, infatti, non si è mai attardata a guardare il passato preferendo invece rivolgere la sua attenzione e la sua curiosità al domani.

 

Lo conferma, nella seconda parte del libro, l’attenta ricostruzione del “personaggio” Margherita Hack compiuta da Fabio Pagan attraverso i ricordi di una lunga consuetudine e amicizia: un primo tentativo di “storicizzare” l’immagine di una scienziata totalmente immersa nella società e che ha sempre interagito con il mondo dei media, ora servendosene e ora venendone usata. Un’analisi al tempo stesso affettuosa e antiretorica.

 

Io penso che domani è completato da nota biografica di Margherita Hack scienziata, da una bibliografia ragionata che comprenda una settantina di libri da lei scritti o dei quali è co-autrice o protagonista e una serie di suoi articoli ormai introvabili che spaziano dalla storia dell’astronomia ai buchi neri, dal paranormale all’astrologia.

 

 

 

Gli autori

 

Fabio Pagan, biologo di formazione e giornalista di professione, è stato redattore del quotidiano di Trieste “Il Piccolo” (sul quale continua a scrivere da 46 anni); a Trieste ha lavorato inoltre come addetto stampa del Centro internazionale di fisica teorica (ICTP) e ha contribuito nel 1993 alla nascita del Master in comunicazione della scienza della SISSA, di cui è stato docente e vicedirettore e con cui collabora tuttora. E’ conduttore e ideatore per la RAI di trasmissioni scientifiche a diffusione regionale e nazionale (“Radio3 Scienza”). Unico giornalista associato all’INAF (Istituto nazionale di astrofisica), fa parte dell’Unione giornalisti italiani scientifici (UGIS), del consiglio scientifico della Società italiana di astrobiologia, del comitato scientifico del Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna-Treviso, del direttivo del Teatro Miela di Trieste. Collabora all’organizzazione di iniziative ed eventi pubblici di carattere scientifico e culturale. 

 

Serena Gradari, laurea in astrofisica a Trieste e dottorato in astronautica a Padova, ha conseguito il Master in comunicazione della scienza alla SISSA di Trieste. Ha lavorato nell’ufficio comunicazione di SISSA Medialab e attualmente è redattrice scientifica a Bologna presso la casa editrice Zanichelli.

Il Galileo