EverestK2Cnr
sui cambiamenti climatici
Verrà presentato alla conferenza
dell’ONU sul clima che si svolgerà fra pochi giorni a Varsavia
Se vogliamo comprendere i
cambiamenti climatici in corso non possiamo che farlo anche attraverso lo studio
dei sistemi montani: fondamentali saranno il monitoraggio dell’atmosfera in alta
quota e lo studio di acqua e criosfera. Questa la conclusione a cui sono giunti
gli scienziati e i luminari provenienti da tutto il mondo che si sono
confrontati a Lecco durante la conferenza di High Summit. E questo il messaggio
che il Comitato EvK2Cnr è pronto a portare al Cop19, la Conferenza delle Parti
delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico che si terrà a Varsavia dall’11 al
22 novembre: alla luce del recente riconoscimento da parte delle Nazioni Unite
per l’attività svolta a favore dello sviluppo sostenibile delle terre alte, il
Comitato è pronto a dare voce alle montagne di fronte ai governi di tutto il
mondo.
High Summit ha raccolto e
fornito importanti informazioni relative ai cambiamenti climatici, con
particolare attenzione ai sistemi montani e alle loro risorse naturali e si è
concluso con la condivisione del documento di sintesi davanti a ricercatori
internazionali, autorità e rappresentanti di agenzie internazionali. Il
documento sintesi non lascia adito a dubbi o incertezze. Il report è stato
strutturato in base ai capitoli del quinto rapporto IPCC sul cambiamento
climatico, uscito all’inizio di ottobre.
“E' fondamentale che la ricerca
d'alta quota si concentri in particolare sulla risorsa acqua e sulle
precipitazioni – si legge nelle conclusioni di High Summit -, nonché
sull'osservazione atmosferica sui componenti della criosfera, ghiacciai
permafrost e neve. Essenziali sono i dati raccolti dalle stazioni climatiche
nelle regioni montane, specialmente riguardo gli inquinanti di breve durata, la
riduzione dei quali potrebbe portare ad immediati benefici per il clima e per le
aree particolarmente sensibili al global change.
E’ necessario valutare attentamente gli impatti sul capitale umano e
ambientale, identificando i necessari servizi ambientali”.
“In questa prospettiva è
fondamentale assicurare la prosecuzione della attività di ricerca scientifica in
montagna con il supporto di governi e istituzioni e implementare il
coordinamento con le agenzie internazionali – conclude il documento -. I dati, i
risultati dei modelli previsionali e le conoscenze prodotte devono essere resi
disponibili alla comunità scientifica e ai responsabili politici al fine di
ottenere previsioni affidabili sul futuro delle montagne e dell’intero pianeta,
per sviluppare adeguate misure di conservazione, gestione, e
adattamento”.
“Vogliamo portare a Varsavia
questo documento – dichiara Agostino Da Polenza (foto a sinistra),
presidente del
Comitato
EvK2CNR -, sottoscritto da 65 scienziati provenienti da tutto il mondo, perché
richiami l’attenzione dei governi verso le montagne, i loro ecosistemi e la
ricerca scientifica in questi luoghi remoti ma fondamentali per le risorse che
danno al mondo e per i dati che possono fornire”.
Anche Gaetano Leone, deputy
secretary dell’IPCC (International Panel on Climate Change), sottoscrive
l’appello: “Siamo ben consapevoli
del ruolo che le montagne e i ghiacciai hanno nell'equilibrio climatico e nello
sviluppo dell'umanità – dice Leone -. La ricerca scientifica è fondamentale per
permetterci la definizione di azioni, politiche e risposte adeguate al climate
change in modo immediato. E l'accessibilità a dati raccolti su montagne è
senz'altro una priorità assoluta per la scienza e per l'Ipcc: è una delle
ragioni per cui apprezziamo tanto il lavoro fatto Evk2cnr che tende a colmare
dei gap di informazione in zone remote ma importanti come le montagne”.
“Il Cnr punta molto sulle
ricerche sul cambiamento climatico e l'atmosfera – ha detto Enrico Brugnoli,
direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr -. E le ricerche in
altitudine sono assolutamente essenziali per lo studio del clima. L’alta
montagna non è un ambiente non è favorevole per le persone e le strumentazioni e
l’avventura di EvK2Cnr, iniziata con la Piramide e Ardito Desio e che oggi
continua con Agostino Da Polenza, è di fondamentale importanza, sta ottenendo
risultati estremamente significativi e utilizzati dalla comunità
internazionale”.
Al Cop19 (Conferenza delle parti
dei Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici) il Comitato EvK2CNR è co-organizzatore del side event “Criosfera,
cambiamenti climatici e sviluppo: rischi e soluzioni”, insieme a ICCI
(International Cryosphere Climate Initiative) e la Clean Air Task Force.
L’incontro si terrà il 16 novembre.
Il side event approfondirà le strategie di mitigazione necessarie per rallentare
il riscaldamento globale nelle aree montane: misure integrate che dovrebbero
agire su CO2 e inquinamento atmosferico, basate sui nuovi modelli supportati
dalla Banca Mondiale.
High Summit (Lecco 23-24-25
ottobre) è la Conferenza internazionale su montagna e cambiamenti climatici,
organizzata dal Comitato Ev-K2-CNR in collaborazione con Politecnico di Milano,
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Camera di commercio e Comune di Lecco. Per
maggiori informazioni www.highsummit.org
Il Comitato EvK2CNR, ente
privato autonomo senza scopo di lucro, da oltre venticinque anni propone e
realizza progetti di ricerca scientifica e tecnologica in alta quota,
distinguendosi per la specificità e l'eccellenza dei risultati conseguiti nel
panorama dell'indagine scientifica internazionale.