*"Il pensiero economico italiano ha dato un importante contributo
all'elaborazione delle politiche economiche e di intervento in Italia ed anche
su scala internazionale. I valori ai quali gli economisti del passato si sono
ispirati costituiscono ancora oggi un riferimento essenziale per una più
approfondita riflessione sulla fase critica che sta attraversando l'economia
globale". Con questo messaggio il Capo dello Stato ha rivolto gli auguri di buon
lavoro ai partecipanti al convegno organizzato dall'Accademia dei Lincei "Gli
Economisti Italiani. Protagonisti, Paradigmi, Politiche", svoltosi nei giorni
scorsi alla presenza del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, sotto
la presidenza del Prof. Alberto Quadrio Curzio.
*Scoperta l’ereditarietà del sistema
immunitario. Il numero di cellule del sistema immune ha anche una base genetica.
Lo studio dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr sulla
popolazione sarda, pubblicato su Cell, ha identificato ben 23 varianti genetiche
associate alle patologie autoimmuni, dischiudendo importanti scenari
terapeutici. Il sistema immunitario è un complesso network di cellule, tessuti e
organi che lavorano insieme per combattere gli agenti patogeni. Il numero delle
cellule immuni è particolarmente importante per il corretto funzionamento del
sistema immunitario e per il nostro stato di salute, ma non era chiaro se esso
dipendesse semplicemente dalla reazione rispetto alle infezioni o se fosse anche
soggetto a fattori genetici. Il gruppo di ricerca guidato da Francesco Cucca,
direttore dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale
delle ricerche (Irgb-Cnr) di Cagliari e professore di Genetica medica presso
l’Università di Sassari, ha evidenziato come anche la genetica gioca un ruolo
fondamentale nella regolazione dei livelli circolanti di cellule del sistema
immunitario. La ricerca ‘Genetic variants regulating immune cell levels in
health and disease’ è stata pubblicata su
Cell con oltre 30 autori italiani quali primi e ultimi firmatari, a poche
settimane di distanza da un’altra pubblicazione dello stesso gruppo su
Science.
*L’ENEA e General Electric Italia hanno
firmato un accordo per la promozione di iniziative congiunte nei settori
dell’energia, dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
L’intesa, sottoscritta da Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, e da Sandro De
Poli, Presidente e Amministratore Delegato di General Electric Italia, prevede
l’avvio di una collaborazione per lo sviluppo di progetti e per la realizzazione
di attività dimostrative sul territorio, con ampie ricadute in ambito
industriale. Le prime collaborazioni che ENEA e General Electric Italia
intendono avviare riguardano le tematiche delle Smart Cities, del recupero di
calore da processi industriali (Waste Heat Recovery) e della successiva
conversione in energia elettrica.
*Il primo passo del lungo percorso di
candidatura di Siena a capitale europea della cultura 2019 è compiuto. Nel
pomeriggio del 19 settembre scorso, infatti, la coordinatrice dell’Unità
operativa per Siena 2019, Anna Carli, accompagnata da due giovani collaboratori,
ha consegnato il “Bid Book”, il dossier di candidatura al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali: un documento di 90 pagine che contiene le linee
ispiratrici e le motivazioni del progetto che dovrebbero condurre la città verso
l’ambito traguardo.
Nei prossimi mesi, infatti, la giuria, composta
da 13 membri, dei quali 7 nominati dalle istituzioni europee e 6 da quelle
nazionali, procederà alla valutazione di tutti i progetti presentati,
selezionando quelli che accederanno allo
step successivo.
*Si è concluso, a Pisa, il
IX Forum Italiano di Scienze della
Terra. Quasi mille esperti in “Pianeta Terra” si sono incontrati per
confrontarsi su tematiche quali i vulcani, i terremoti, la comunicazione dei
rischi e i rischi di comunicazione in caso di emergenza su eventi naturali, il
clima, il mare, il telerilevamento, la geopolicy (comunicazione della scienza in
zone soggette a progetti industriali nel sottosuolo), la geoetica (cioè quella
disciplina che si occupa delle implicazioni etiche, sociali e culturali della
Scienza della Terra). Il convegno ha visto la partecipazione di quasi tutte le
Università Italiane ed Enti di Ricerca, oltre ai professionisti
dell’Ordine Nazionale dei Geologi. La Federazione italiana di Scienze
della Terra (FIST) ha realizzato l’evento scientifico pisano durato tre
giorni. L' Ingv ha contribuito in maniera decisiva al successo di Geoitalia: 118
lavori presentati su 592 e soprattutto 13 sessioni proposte su 46, pur
considerando che Geoitalia copre tutte le Geoscienze e l'Ingv solo una parte.
Dal confronto degli
specialisti è emerso innanzitutto un quadro dell’imponente contributo che gli
esperti della materia stanno fornendo al progresso di discipline vitali per lo
sviluppo di un Paese altamente sismico e vulcanico come l'Italia. Tutti i lavori
presentati hanno carattere di utilità per la collettività, rispondendo ai
bisogni della società civile.
Diversi i contributi mostrati
sulla pericolosità vulcanica, come ad esempio il lavoro di Stefano Carlino
(INGV-NA) che mostra dei nuovi risultati derivanti da una perforazione
nella caldera dei Campi Flegrei. Si tratta di misure di permeabilità e di stress
nelle rocce al disotto della caldera (tra 500m e 3km), che hanno importanti
implicazioni nella modellistica vulcanica, in termini di relazione tra
sollevamento della caldera e possibili scenari eruttivi.
Si è discusso anche di
sismicità derivante da attività
antropica, come per esempio gli studi sulla sismicità indotta dalle attività
minerarie. Questa tecnica è complessa, spiega il Direttore della sezione
napoletana dell’INGV, Giuseppe De Natale: “Le attività di iniezione ed
estrazione dei fluidi nei serbatoi profondi possono, in determinate condizioni,
favorire l’attivazione di fenomeni sismici. Nel nostro lavoro analizziamo
teoricamente questo fenomeno in termini di cambiamento dello stato di sforzo di
frattura dovuto all’aumento o alla diminuzione della pressione a fondo pozzo. I
risultati evidenziano in maniera chiara perché ed in quali condizioni le
attività che comportano iniezione di fluidi (es. fracking, stimolazione
geotermica, ecc.) siano molto più efficaci nella generazione di sismicità
indotta rispetto alle attività estrattive”.